ASSEMBLEA PUBBLICA NOCAVE – Bellisio (Pergola PU) 23.SETT.08

fotoracconto assemblea 23.9.08di seguito comunicato stampa del comitato NOCAVE  e articolo del corriere adriatico del 25.9.08
CAVATORE, ANCORA UNA RAPINA/ LA LOTTA POPOLARE SARA’ LA TUA ROVINA
 I DANNI A PERGOLA I GUADAGNI A CAGLI

NO ALLA CAVA DEL BIFOLCO

Martedì 23 più di 150 cittadini, l’intero paese, hanno partecipato all’assemblea indetta dal Comitato contro la cava del Bifolco presso la sala parrocchiale di Bellisio Solfare.
Per due ore e mezza, i presenti, tra cui il Sindaco di Pergola, l’assessore Mollaroli, il consigliere provinciale Antonio Baldelli, i Consiglieri comunali Baldelli, Conti, Donnini hanno seguito l’esposizione delle problematiche e molti sono intervenuti.
Unanime il no alla cava, ulteriore spoliazione delle ricchezze del nostro territorio, progetto faraonico e contradditorio, devastante negli impatti e che prevede il risanamento ambientale da effettuarsi a….Cagli!?!
L’assemblea ha ascoltato con attenzione i rilievi tecnici mossi dal geom. Sadori e dal geol. Bellocchi, nonchè le puntuali delucidazioni legali dell’avv. Mazzi.
More…La cava del Bifolco può e deve essere fermata.. Dopo l’inopinato VIA (valutazione di impatto ambientale) rilasciato dalla Provincia, è stato ricordato ai presenti che l’iter è tutt’altro che concluso. Ancora deve arrivare la valutazione di impatto paesaggistico e, soprattutto, la conferenza dei servizi, unica che può approvare il progetto. Ma non ultima.
L’assemblea ha chiesto, ai consiglieri comunali presenti ed in primo luogo al Sindaco, di convocare il Consiglio Comunale perchè lo stesso voti, con parere motivato e circostanziato, il no alla cava ed impegni, sostenendolo, il Sindaco a votare no in sede di Conferenza dei Servizi.
Il voto del Comune di Pergola è decisivo e senza di esso nessuna cava può essere aperta. La Provincia non ha alcun potere coercitivo nei confronti del Comune. Il dibattito ed il voto in Consiglio Comunale sono importanti perché gli amici dei cavatori, presenti in Consiglio, vengano finalmente alla luce e possano dire le loro ragioni.
Molti consiglieri hanno appoggiato la proposta, incerto è apparso il Sindaco. Il Comitato ed i cittadini intendono appoggiare tutti gli amministratori che si opporranno alla cava, ma non faranno sconti a nessuno che, non importa se in buona o cattiva fede, si rendesse complice dello scempio.
Notata l’assenza dell’assessore provinciale Ilari, così partecipe a tagli di nastri, convegni inutili e cerimonie similari. Per informare tutta la cittadinanza e per dare modo a tutti glia
amministratori locali di conoscere nei dettagli le questioni poste, il Comitato cittadino del Bifolco, Squola spa, con l’ausilio del Coordinamento Provinciale, indirà, entro due settimane, una assemblea generale a Pergola.

Per il Coordinamento cittadini contro la cava del Bifolco
Giampiero Buratti

Dal corriere adriatico 25.9.08

Il sindaco sollecitato a dire no malgrado la lettera inviatagli dal presidente Ucchielli A Borri serve l’appoggio di tutto il Consiglio
L’assemblea di Bellisio contesta la valutazione ambientale favorevole della Provincia
“Un parere assurdo e incongruente”

Pergola – L’assemblea convocata a Bellisio Solfare dal comitato contro la cava del Bifolco ha messo in evidenza le incongruenze e le assurdità del parere favorevole di compatibilità ambientale da parte della Provincia di Pesaro e Urbino.

I partecipanti – numerosi – all’assemblea hanno espresso inoltre la richiesta al sindaco di Pergola di dire no alla conferenza dei servizi, dopo la convocazione di un consiglio comunale sull’argomento che darà maggiore forza al parere negativo.
La riunione si è aperta con l’intervento di Giampiero Buratti che ha fatto la storia recente della lunga vicenda, fino all’iniziativa del comitato di rivolgersi a un team di avvocati che ha analizzato la valutazione di impatto ambientale della Provincia trovando diverse incongruenze ed inesattezze che dovrebbero invalidare il parere positivo.
Poi Buratti ha parlato della famosa lettera del presidente della Provincia Ucchielli che ricorda al sindaco di Pergola che nel 2003 l’amministrazione comunale ha dato il benestare alla cava, sottolineando che si tratta di una motivazione che non può reggere perchè il progetto originario non è lo stesso di adesso ed è stato completamente stravolto.
“Il progetto attuale – ha continuato Buratti – è completamente diverso, l’amministrazione comunale può portare questa motivazione per dire che è inaccettabile. La cava del Bifolco sarà solo un tassello, c’è un progetto per proseguire fino a Bellisio Alto e il monte sarà devastato. Riguardo alla viabilità, quando venne approvato il progetto della cava Buzzi-Unicem ci fu l’impegno dei cavatori di far passare i camion per Frontone e non per Pergola, ma l’impegno non è stato rispettato. Il traffico della cava del Bifolco andrebbe ad aggiungersi a quello delle altre cave e del frantoio del Poggetto, come potrà Pergola sopportare un volume di traffico del genere? Riguardo alla minaccia dei cavatori di chiedere i danni al Comune di Pergola se non si farà la cava del Bifolco, il sindaco sarà tra due fuochi perchè anche i cittadini vorranno essere risarciti per i danni che subiranno se la cava si farà”.

E’ poi intervenuto il geometra Alfredo Sadori che ha precisato che niente è ancora stato deciso in via definitiva e ha messo in evidenza le incongruenze del giudizio positivo emesso dalla Provincia: i numerosi vincoli ignorati dal giudizio favorevole di compatibilità ambientale, la superficialità riguardo al ripristino ambientale, il parere sulla viabilità che travisa la realtà, le opere di compensazione che saranno realizzate da Cagli e non da Pergola, la scarsa attenzione per l’impatto sulla salute.
Concetti ribaditi dall’avvocato Raffaela Mazzi che ha parlato di un procedimento viziato ed incostituzionale.
“Ci sono sessanta giorni di tempo – ha aggiunto l’avvocato Mazzi – per annullare la valutazione di impatto ambientale. Il Comune di Pergola ha un ruolo istituzionale nella conferenza dei servizi e può esercitare questo ruolo”.
La richiesta al sindaco di dire no alla conferenza dei servizi è stata ribadita anche da Adriano Mei, del comitato di Schieppe contro l’inceneritore. Per dare più forza al no è stato chiesto che il sindaco riceva un mandato dal Consiglio comunale.


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