Puntata di Presa Diretta : “Sole, vento, alberi”

Sperando di non "intasare" la lista, desidererei condividere alcune impressioni/considerazioni sulla deludente puntata di Presadiretta di ieri (che, non avendo la TV, mi sono guardato oggi qui:.

Le fonti alternative,  sono così "aprioristicamente belle e giuste" e le conoscenze naturalistiche di base dell’italiano "medio" sono così infime, che anche un bravo, navigato e appassionato giornalista non vede aspetti del problema che all’occhio del biologo/naturalista o di chi si interessa di ambiente a 360° sono macroscopici e terrificanti.

Premesso che sono assolutamente d’accordo con i piccoli impianti per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili (e, prima ancora, per il risparmio energetico!), faccio notare alcune incongruenze – sperando di non aver fatto errori – del servizio di Presa diretta:

–         Non è vero che l’Italia incentiva il kWh dalle fonti alternative al pari degli altri Paesi europei.  Lo fa molto di più: la Germania, che era il termine di paragone nel servizio, dà circa 50 euro a MWh e l’Italia 280 euro.

–         Il caso di utilizzo di biomasse forestali illustrato, relativo all’Austria, corrisponde a foreste in aree pianeggianti, che possono venir tagliate con il mostruoso macchinario che avete visto.  Qui da noi le foreste rimaste sono sui rilievi e il taglio procede con limitazioni e costi molto maggiori (a meno che si sfrutti manodopera in nero, come per i pomodori), che ricadono sull’ignaro contribuente.

–         Chi ha osservato l’aspetto del bosco austriaco citato avrà notato la mancanza degli strati intermedi di vegetazione e la ‘pulizia’ presso il suolo.  Alberi come pali, microhabitat zero e, quindi, biodiversità molto scarsa.  Ma in fondo questo ci tranquillizza: dentro l’albero abbattuto e scorticato in mezzo secondo, probabilmente non ci abitava nessuno …

Ancor peggio, sotto il profilo della biodiversità, il bosco mostrato dall’esperto italiano nei dintorni del Lago di Vico. L’esperto ha spiegato che dopo poche decine di anni questi alberi collassano e, in breve, diventano una vera schifezza.  Se, come ci è parso, si tratta davvero di un impianto di (pini) strobi (!!!) sottoscriviamo anche noi: una vera schifezza, perchè sono specie alloctone che non vegetano assolutamente bene in zone climatiche come le nostre (Italia centrale)!

–         Gli altri due superesperti italiani sentiti, quelli che hanno descritto come ‘sprecati’ gli ambienti forestali di vasta parte del Paese, neppure per un attimo si sono sentiti in dovere di soffermarsi su concetti quali ‘biodiversità’ e ‘sostenibilità’.

–          E analogamente: nessun cenno, nessun dubbio, circa la possibilità che l’eolico possa avere un impatto ambientale, figuriamoci se poi qualcuno tirasse fuori quella storia della polarizzazione della luce negli impianti fotovoltaici di cui in Italia non si è ancora neppure mai sentito parlare …

–         Infine, la chicca dei parchi eolici costruiti in Sicilia dalla mafia, che rappresentano già un business se solo vengono costruiti e non importa che siano fatti funzionare (i famosi certificati verdi, ex CIP6, che ci tolgono bimestralmente dalle nostre bollette per finanziare impianti che non producono….).  Il  servizio ha riportato tale notizia solo per far rilevare la scorrettezza della burocrazia, che favorisce i mafiosi e non lascia fare gli impianti agli onesti, e non ha posto la questione di un incentivo esagerato, che è un business di per sé e grava tutto sul contribuente.

Cosa avrà capito il pubblico della trasmissione?

Verosimilmente non quello che ho cercato di capire io, ossia che probabilmente la mafia si è già attrezzata per attingere corrente dall’ENEL e rivenderla all’Autorità per l’Energia, previa moltiplicazione per 3 del valore del kWh.

E che la biodiversità, in Italia, non si sa cosa sia. Peccato che il 2010 sia stato declinato dall’ONU come anno della biodiversità.


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