“Alla fine della guerra, nel paese dei vinti, erano i poveri a fare la fame. Esattamente come nel paese dei vincitori” B. Brecht
In quella galera a cielo aperto che è la Striscia di Gaza non c’è scampo: a morire, cremati con il fosforo bianco, sono soprattutto bambini, vecchi, donne. Un massacro chiamato “guerra asimmetrica”
In Palestina si muore nel silenzio internazionale di istituzioni completamente succubi alle logiche del capitale e della guerra ai popoli che non accettano di essere depredati delle risorse, schiavizzati o eliminati.
Una asimmetria che è palese e sotto gli occhi di tutti: petardi volanti contro la piu sofisticata tecnologia di morte del pianeta. Eppure nonostante valanghe di missili, aggressivi chimici ed esplosivi non piegano la volontà di un popolo. A Gaza come in Chiapas, dalla Valsusa a Niscemi e neanche a casa nostra. Non c’è solidarietà senza rivolta: saremo nelle strade faremo urlare i nostri muri basta genocidio in terra di Palestina!
Libertà ed autodeterminazione per il Popolo Palestinese,ora!
Siamo tutti Palestinesi perché abbiamo imparato a Restare Umani
Spazio Pubblico Autogestito Squola – la Vertigine e l’Ideale