IV Novembre – Festa del Disertore
Dalle ceneri dell’Europa straziata dalla crisi dove movimenti xenofobi razzisti e fascisti risorgono e fanno riemergere muri fluidi per i capitali impermeabili agli esseri umani, noi vogliamo costruire ponti. Ponti di Memoria. Una memoria viva, palpabile materiale e concreta. Ricordiamo il passato, non quello dei “vincitori” ma quello dei “vinti”. Ad essere sconfitto, nel 1918, non fu qualche impero in decadenza ad opera di nuovi modelli di stati neoliberali e borghesi, ma fu la dignità e la civiltà. Ricordiamo i milioni di proletari, contadini, operai minatori, strappati dalle loro case, rapiti dallo stato per essere fatti massacrare incatenati in trincee. Ricordiamo gli sconfitti di ogni nazione e razza morti per qualche metro quadro di pietraia del Carso, di bosco polacco o di palude francese. I morti per la mitraglia, i cannoni, i gas ma anche i milioni morti di stenti fame e malattia lontani dai fronti.
Ma il ricordo che più ci preme e più ci è caro è per i migliaia che dissero NO. Ai disertori e ai fucilati dai carabinieri di generale cadorna. A chi oppose un gesto un gesto individuale o collettivo di dignità opponendosi alla grande macchina del massacro mondiale. Granelli di sabbia nel grande meccanismo della guerra. A chi non riusciva a vedere un “nemico” nell’altro contadino, operaio o generico essere umano nascosto e affamato nella trincea difronte. A chi si è rifiutato, a detto no, si è opposto, va il nostro pensiero.
Nella guerra permanente ed effettiva imposta dal nuovo ordine neoliberista come modello di sviluppo , ai sui nemici e nuovi amici, ai suoi confini rinascenti, ai vecchi e nuovi campi di concentramento diremo sempre no e ci opporremo. Con ogni mezzo necessario
NON SAREMO MAI COME VOLETE VOI
Spazio Pubblico Autogestito Squola – Pianeta Terra