A VOLTE RITORNANO..(MINACCE A SQUOLA)

La lotta paga, sempre
ma chi lotta, chi si espone, chi sta in "prima linea" in tutte le
vertenze che i movimenti sociali mettono in atto nella propria azione politica,
subisce costantemente pressioni, re-pressioni e ora anche minacce.



In tre anni di lotte  sul territorio (e non solo)  pensavamo di aver
sperimentato un po’ tutte le coniugazioni più classiche del verbo
"reprimere", dalle negazioni dei diritti, al tentativo di isolamento,
dalle diffide alle denunce, dai carabinieri sempre presenti alle convocazioni
in caserma, ai processi.

Ma una presenza sul territorio forte, capillare dentro ogni vertenza sensibile,
una aderenza sociale evidente, una partecipazione "non riducibile" a
simbolica testimonianza, risulta scomoda e non solo alle tradizionali cosche
imprenditorial-partitiche.

Ma a dire il vero, minacce "di morte" strettamente connesse alle
nostre lotte e al nostro essere presidio democratico e partecipativo, come
quelle apparse tra il 5 e il 6 aprile, sulle arcate del ponte ferroviario della
Madonna del Sasso a Bellisio Solfare (Pergola), sinceramente hanno sorpreso
anche noi.



Simbolico il luogo. Quel ponte è posto in un area ambientalmente sensibile (a
poche centinaia di metri dalla Grotta del Mandorleto), in una area minacciata
di distruzione e sottoposta a rapine ambientali, essendo uno dei vertici del
triangolo del famigerato "bacino di escavazione" del Cesano (Bifolco
– Unicem – Coldorso e impianti logistici di supporto del Poggetto). Proprio per
questo tradizionale luogo di presenza "comunicativa" di Squola che in
quella zona ha steso striscioni sulle falesie e sui ponti, realizzato
iniziative, graffiti, concerti, assemblee e addirittura comizi.

Il sinistro senso del messaggio è benissimo riassunto dai lugubri graffiti: SI
ALLA CAVA – SQUOLA SIETE MORTI – SI ALLA CACCIA e a modo di firma una SVASTICA
e una CROCE CELTICA.  



Che la bassa manovalanza fascista si presti quale servizio d’ordine dei grandi
interessi economici, degli sfruttatori e dei rapinatori, nella mafiosa opera di
intimidazione e repressione dei movimenti sociali, non è in Italia, una novità.
 

A volte ritornano.

Ci piace chiudere questa informativa riprendendo una poesia di un poeta
"resistente", Pietro Calamandrei,
"se vorrai tornare..al nostro posto ci ritroverai"

Spazio Pubblico_plurisgomerato SQUOLA
www.squola.org
il fuoco indurisce quel che non distrugge


2 Responses to “A VOLTE RITORNANO..(MINACCE A SQUOLA)”

  • mittix

    ..no frà nn ce preoccupamo..quello che mi preoccupa è che nessuno si è accorto che Calamandrei non chiamava Pietro..ma Piero 😉

  • FG

    Nun ve state a preoccupa’,
    se vede benissimo che è opera di 4 freghini coatti (e pure analfabeti) che nn
    c’hanno niente da fa… altro che manovalanza fascista