l’ANPI scrive alla BUZZI UNICEM su fasci e cavatori

 

 

Qualche giorno fa il presidente della
sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Giuseppe
Scherpiani
ha scritto ai vertici aziendali della Buzzi Unicem, azienda (di
proprietà della FIAT) che gestisce un devastante sito estrattivo sul Monte
Romano di Bellisio.


Minacce fasciste (e non solo..)  ai movimenti sociali (anche a livello
locale) non sono una novità. La peculiarità delle intimidazioni apparse a
Bellisio (Pergola) è il riferimento non tanto all’esistenza di un collettivo
democratico sul territorio, bensì alle lotte la nostra compagine sociale porta
avanti.

Articolo del Corriere Adriatico


Per un brutto momento la mente è corsa al ricordo delle squadracce fasciste, al
soldo dei latifondisti,  che reprimevano nel sangue le rivolte dei
mezzadri nei foschi anni ’20 e ’30.
Stesso lavoro sporco dei paramilitari colombiani sui cocaleros boliviani o dei
nazisti russi su ambientalisti e anarchici. Insomma una connivenza tra poteri
prezzolata da potentati economici.
I fascisti tirano in causa direttamente i cavatori (SI ALLA CAVA) e l’ANPI
chiede proprio alla Buzzi Unicem una presa di posizione netta ed
inequivocabile.

Grazie a Peppe dell’ANPI, ad Andrea della Lupus e a Michele Altomeni per gli
attestati di solidarietà che hanno fatto avere al nostro collettivo.

spazio pubblico pluri-sgomberato Squola
www.squola.org

 
Cari signori,
mi è giunta notizia che nei giorni 5 e 6 aprile scorsi sono
comparse in

località Madonna del Sasso, sulle arcate del ponte
ferroviario, scritte di

chiara matrice neofascista contenenti minacce di morte
all'indirizzo dei

ragazzi di un centro sociale e sostegno alla società che Voi
rappresentate.

Non credo che l'episodio possa essere sottovalutato e
ricondotto ad una

semplice polemica fra aggregazioni giovanili di opposta estrazione
politica.

Episodi come quello in questione si ripetono troppo spesso
per apparire

frutto di iniziative isolate. Inoltre c'è una minaccia di
morte, che è

qualcosa di serio e penalmente rilevante perché fa supporre
l'eventualità,

ancorché remota, che ai proclami possano in qualche modo
seguire le azioni.

Senza contare che ciò che è accaduto costituisce un vulnus
gravissimo alla

convivenza civile e alla democrazia in genere.
Contro episodi di tale specie la vigilanza deve essere
sempre molto elevata

e i segnali di distanza chiari e netti.
Non ho la pretesa di suggerirvi comportamenti da tenere in
ordine ad una

vicenda come questa che offende non solo un più o meno
numeroso gruppo di

giovani, ma l'intera comunità pergolese e della provincia.
Penso tuttavia, a

nome dell'Associazione che rappresento e mio personale, che
sarebbe

opportuno per Voi e per l'immagine della Vostra Azienda
assumere un

atteggiamento chiaro, volto a fugare ogni dubbio, e a
rassicurare l'opinione

pubblica con dichiarazioni precise e conseguenti.
Vi esprimo la mia stima e Vi saluto cordialmente. GS

 

 


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