BIFOLCO: ULTIMO ATTO

Siamo all’epilogo di un percorso di lotte che ha radicalmente mutato non solo la sostanza ma anche la forma della politica della cittadina ma forse non solo.
Un cammino che ha visto crescere, dal maggio 2004, partecipazione e coscienza.  Ma anche la consapevolezza, da parte della casta imprenditorial-politica, che il tempo in cui potevano spadroneggiare era finito.  La presa di coscienza da parte dei cittadini dell’entroterra (ma non solo) ha comportato la fuoriuscita dalla condizione di "suddito".  Il "cittadino" ritorna al centro della "Cosa di Tutti" cioè della Res-pubblica e si organizza indipendentemente dai partiti, a volte espressamente contro di essi. Detta l’agenda e le scadenze. Dopo aver piegato la giunta Borri  e imposto un no politico generalizzato alle cave è ora di imporre al Sindaco  il doloroso (per lui rappresentante degli interessi dei devastatori prima che dei cittadini) NO MOTIVATO e TOMBALE alla conferenza dei servizi che la provincia dovrà convocare..prima o poi (prima o poi..le elezioni..). Ed è per questo che grazie alle firme dei consiglieri Zanchini, Baldelli, Conti D., Marasco e Donnini (indipendente di sinistra, AN, PD, FI e socialist) siamo riusciti a convocare un consiglio comunale tematico in cui faremo votare una delibera impegni irrevocabilmente sindaco e giunta. Lo speriamo come ultimo atto di una lotta entusiasmante e vincente ma anche dura e che ci è costata lo spazio sociale, dieci denunce, e un isolamento politico difficile da spezzare. Ma è stata una vittoria virale: la Buzzi Unicem ha chiuso, la cava di Coldorso è ferma, quella di Montevecchio di Serra non vedrà mai la luce. Ma adesso abbiamo bisogno dell’appoggio di tutte e di tutti:

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