Tentativo di blocco dello sfratto a Sassoferrato(AN)

La casa è un diritto, lo sfratto è un delitto

Consultando qualunque organo di informazione è possibile reperire comunicati sulla “fine della crisi economica” e a vedere i benefit milionari autoassegnatesi da banchieri e magnati della finanza, sembrerebbe che proprio non ci sia mai stata.

Ma se proviamo a scendere nel dettaglio ci accorgiamo come la crisi morda la vita di migliaia di persone e soffochi qualsiasi ipotesi di sviluppo e miglioramento.  Tanto più nei nostri territori destinati da una politica miope ed interessata  alla monocoltura industriale del bianco.  Se la globalizzazione aveva posto severi limiti alle possibilità di sviluppo di una porzione di un territorio sociologicamente più vicina al sud est cinese che all’occidente fin dalla fine degli anni 90, la crisi finanziaria ne è stata il colpo di grazia.

Non c’e bisogno di master in sociologia alla Bocconi per interpretare gli incrementi a due cifre dei pignoramenti, delle sofferenze e degli incagli dei prestiti bancari, il sorgere violento del fenomeno della morosità dei fitti e dei conseguente sfatti.  Gente per la strada, famiglie che dormono in auto, beni pignorati. 

E’ la crisi che genera la lotta ed è per questo anche qui ,nelle decadenti periferie dell’ex impero merloniano, nascono movimenti  che mettono il sociale al centro.  Nascono con una rapidità e radicalità proporzionata solo alla violenza del massacro sociale in corso.  Nascono per dare risposte dirette ed immediate.  Nascono non per porre accademicamente alle elitè  problematiche sociali sperando nella loro caritatevole intercessione: nascono per dare risposte. Al diritto alla casa, al reddito, ad un modello che di sviluppo che salvaguardi la qualità della vita. Nascono nel sociale e fuori dalla finta politica del palazzo, non accettano ne mediazioni ne deleghe.  E danno risposte autorganizzate.
 

In ogni luogo. E se qualcuno pensava che i movimenti per la casa potessero nascere e prosperare solo nelle banlieu romane pensava sbagliato.  Dove c’è una crisi deve nascere un conflitto. Per questo stamattina i militanti dei movimenti per la casa del nostro territorio si sono ritrovati già dall’alba a presidiare l’abitazione di un disoccupato, uno dei tanti, non più in grado di pagare un fitto, minacciato dall’esecuzione di un provvedimento di sfratto.  A Sassoferrato, ma è già successo a Fabriano, potrebbe succede ovunque.  




















2 Responses to “Tentativo di blocco dello sfratto a Sassoferrato(AN)”

  • pintus pietro

    cara compagni la bataglia e stata vinta stamatina o preso le chiavi su dal comune x la casa a coccore vi aspeto x inagurazione ok ciao da lex sfratato

  • adriano minetti

    Ciao: Ieri sera c’è stato il tanto atteso incontro con l’assessore ai servizi sociali di Sassoferrato per definire i tempi per dare una abitazione al compagno Pietro che ieri ha subito lo sfratto esecutivo. In base alle varie discussioni tenutesi sin dai giorni precedenti all’evento si è così deciso di ospitare Pietro nella mia abitazione, anche se non erano esattamente questi i patti concordati nella mattinata che ci ha visto protagonisti nella difesa di Pietro: mi sono assunto la responsabilità di dare ancora una volta fiducia all’amministrazione locale la quale ci ha lasciato dicendoci che non mancheranno alle promesse fatte: io in prima persona mi sono impegnato nei loro confronti a dover far scoppiare uno scandalo Nazionale qualora non ottemperassero. Di conseguenza lo stesso giorno in cui la amministrazione dovrebbe consegnare l’alloggio a Pietro non lo facesse è preparata già all’evento in quanto ho promesso loro di fare un gran baccano ma questa volta maggiore…..Grazie a tutti voi compagni e amici di lotta Adriano Minetti