[25 Aprile] INTIMIDAZIONE AL CORTEO ANTIFASCISTA

 
E vorrebbero chiamarla “Festa della Libertà”

Domenica 25 aprile la città di Pergola ha dovuto assistere alla più grande schedatura di massa da tempi  della rivolta in occasione della Festa del Vino del 1985. Nemmeno durante i tesi momenti delle dure lotte sociali per la tutela dell’Ospedale e per il mantenimento dei “Bronzi” negli anni 80 e 90 si era mai vista una operazione di polizia come quella operata dai locali militi della stazione dei Carabinieri ai danni  dei militanti di Squola SpA e dell’ANPI.  Ad accogliere gli antifascisti  che si sono dati appuntamento domenica alle 9 e 30 in Piazza della Repubblica c’erano appunto i carabinieri che hanno operato una identificazione di massa dei militanti.

Immaginiamo che l’unico scopo dell’operazione di polizia sia stato il tentativo di intimidazione de i militanti del movimento visto  che tutti quanti sono conosciuti date le dimensioni cittadine e probabilmente  cercare di ritardare la partenza della manifestazione  come poi è effettivamente successo.

Se le locali forze dell’ordine hanno tempo e disponibilità di personale per poter schedare le famiglie antifasciste  che vanno a portare un omaggio floreale al cippo del partigiano il 25 aprile ed è questa la minaccia alla tanto decantata “sicurezza”, dovremo avere il coraggio di dire che un presidio stabile sul territorio  potrebbe essere sacrificato sull’altare del bilancio e sostituito con una guardia ecologica, gli appartamenti  affidati all’ente gestore dell’edilizia popolare e la struttura convertita ad uso sociale  visto che anche per la giunta Baldelli, nonostante i 25 immobili pubblici inutilizzati, sembra vogliano continuare la politica mirante alla concessione di spazi secondo l’antico istituto medioevale del  “privilegio”.

Nonostante il tentativo di intimidazione, palese e occulto, la provocazione non è stata accettata e la manifestazione, aperta da tre giovanissimi partigiani, si è svolta serenamente con il suo corteo colorato e rumoroso, come si addice ad una festa della Liberazione,  con la posa dell’omaggio floreale, la cancellazione delle scritte naziste  e la simbolica recinzione della fontana comunale dei giardini simboleggiante l’avvio della campagna referendaria di sabotaggio della legge di privatizzazione dell’acqua pubblica a cui Squola aderisce.

L’ANPI provinciale, tramite i suoi responsabili di settore sta avviando una indagine conoscitiva sul gesto di intimidazione presso questura e prefettura.


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