CITTADINI DI SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE

Si è svolta ad Ancona, dal 24 al 27 giugno, presso la Mole Vanvitelliana, la seconda Festa Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Anche la locale sezione Valcesano, con alcuni dei suoi tesserati, ha preso parte a questa quattro giorni nei quali vecchi partigiani e giovani antifascisti, provenienti dalle Anpi di mezza Italia (Pesaro, Ancona, Macerata, Castelfidardo, Osimo, Brescia, Treviso, Napoli, Firenze, Reggio Emilia, Siracusa e altre),  tra dibattiti, concerti ed assemblee autoconvocatesi , si sono incontrati per ricordare, confrontarsi ed intraprendere nuove forme di resistenza sociale e civile sulla scorta delle lotte e dell’impegno scaturite da quella formidabile stagione iniziata 65 anni fa.
Sessantacinque anni fa, la Resistenza e la lotta di Liberazione, proseguimenti naturali delle lotte antifasciste del ventennio, si liberavano in maniera violenta ma legittima, di un regime dittatoriale e di una sanguinaria occupazione straniera, gettando le basi per la nascita dello Stato democratico e della Carta Costituzionale.
Proprio quest’ultima rappresenta o dovrebbe rappresentare, il condizionale in questo caso è d’obbligo, la carta fondante e fondamentale di un paese in relazione ai rapporti politici, civili e sociali, economici, di tutela ambientale, insomma di tutte quelle norme di comportamento che riguardano la vita ed il modo di agire di un paese moderno e democratico.
Invece come è stato ribadito anche all’interno di questo importante incontro si fa di tutto per svilire e declassare la Costituzione e per piegarla, se non stralciarla, alla mercè di una classe dominante legata sempre più spesso a gruppi e lobby criminali e affaristiche che mirano solamente al profitto e ai propri interessi.
“Nessuno può permettersi di stare a guardare, nessuna conquista è per sempre; c’è sempre qualcuno che intende rinnegarla. Resistere è quindi non solo un dovere, ma una necessità” (Maria Cervi).
Per questo il nostro pensiero e la nostra riconoscenza, vanno a quelle persone che oltre sessanta anni fa si impegnarono in una lotta di popolo alla fine vittoriosa, ma costellata di sangue e lacrime e a quelle che nel corso degli anni successivi, durante quel ciclo di lotte sociali che portarono alle conquiste attuali (statuto dei lavoratori, diritto allo sciopero, libertà personali oggi sempre più messe in discussione, ecc…) pagarono duramente con la repressione e la galera.
Ma anche a coloro che oggi lottano in prima persona contro leggi assurde come quella che considera criminale chi fugge dal proprio paese alla ricerca di una vita migliore o a quelle che vogliono costringerti a lavorare sotto ricatto e senza diritti (vedi il tentato golpe ai diritti dei lavoratori della FIAT nella vicenda di Pomigliano).
Quello che a noi militanti all’interno di associazioni e collettivi, cittadini che partecipano in maniera attiva alla vita politica del paese ( “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani”- Antonio Gramsci) interessa, non è sbandierare la Costituzione nelle celebrazioni ufficiali sempre più intrise di retorica, ma far si che i principi contenuti all’interno della Carta siano effettivamente attuati, che possano cioè camminare con le gambe delle persone di buon senso.
Per questo è necessaria una “nuova Resistenza” fatta di impegno politico e partecipazione per far si che veramente la legge sia uguale per tutti, che veramente l’ambiente sia salvaguardato e non solo utilizzato e sfruttato per progetti affaristici e criminali,  perché veramente nessuno venga più discriminato per il colore della pelle, per la lingua che parla o per i vestiti che indossa.
Altrimenti, quello che rimane, è semplicemente uno sterile libretto vuoto.

Cristiano Ceccucci
ANPI Valcesano


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