Bocciato il Piano Regolatore! Vade retro Speculonia

DSC_1189Apprendiamo con soddisfazione della bocciatura da parte del Consiglio Comunale del Piano Regolatore, contro cui ci eravamo opposti fin dal suo faraonico progetto e contro il quale avevamo esposto perplessità e contrarietà all’ex assessore competente e al personale tecnico dell’amministrazione.  Il documento amministrativo di programmazione edilizia che ci fu presentato, per le sue caratteristiche, ci sembrava più guidato da logiche lisergiche  che dalla speculazione, tutto comunque fuorché  dal senso di realismo  e l’idea del buon governo del territorio. Una colata di cemento unica lungo la vallata del Cinisco  tra le frazioni del molino di sperandio a quasi Canneto, che avrebbe  dovuto travolgere Osteria del Piano e l’omonima pianura. Una “New Town” di aquilana memoria con decine di appartamenti, centri commerciali aree verdi e ambulatori. Una colata di cemento degno più della Cina meridionale che del preappennino.

 

La giunta che partorì quella mostruosità amministrativa non era nuova a questi gentili doni agli speculatori. Vogliamo ricordare l’inserimento nel piano regionale escavazioni dell’area di Bellisio  (con tanto di cavatori e tecnici pubblici sotto processo), il mancato voto in sede provinciale del PD su un emendamento che prevedeva lo stralcio del territorio comunale dal piano cave, il dono di quel gioiello paesaggistico del piano rotondo ai fantomatiche “fattorie del vento” e a prestanome ambigui per l’impianto di 12 mulini a vento di 150 metri d’altezza. Uno degli aspetti più inquietanti è il piccolo quartierino  residenziale, completo di tutte le opere di urbanizzazione (dalle piste ciclabili al verde, dalla luce pubblica alla fognatura) piazzato, da una mente folle,  proprio nel mezzo di un area agricola a ridosso dell’area artigianale tra Pergola e Pantana. L’area era stata sanzionata con una azione comunicativa del collettivo lo scorso 25 aprile e solo dopo quell’evento, dopo anni abbandono, sono iniziati i lavori per la costruzione di un immobile. La destinazione d’uso è chiara: abitazione per ragni come gli altri migliaia poste in vendita e in affitto. Chi ha pagato per queste piste di atterraggio per cornacchie?

 

E’ tempo di definire un chiaro modello di sviluppo del territorio, ampio condiviso e partecipato, che ponga l’attenzione  sulla qualità dell’ambiente e le caratteristiche sociali come base stessa di una progettazione lungimirante e  compatibile .  Questo è per il nostro collettivo un punto cardine della nostra azione politica e sarà riproposto con forza in vista dei giochi di prestigio primaverili  che vanno sotto il nome di “elezioni amministrative”

  Spazio Pubblico Autogestito Squola

 


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