FACCIAMO UNA DIGA CONTRO LA SPECULAZIONE

fiume cesano
Una valle senza pace. Non bastavano i criminali investimenti
su faraonici e devastanti impianti sciistici sul monte Catria, realizzati per
l’esclusivo lucro economico e politico di pochi, senza un minimo di studio ne
sul ritorno economico ne sulla progettazione di sviluppo di ampio respiro e
tanto meno su una analisi prospettiva sui drammatici dati del calo delle
precipitazioni e sull’aumento delle temperature medie dell’area.  

Mentre lo spettro di inceneritori si affaccia su Frontone (già interessato dal
fenomeno di cave mascherate da sbancamenti per fini di edilizia rurale), gli
sversamenti sul Cesano dei liquami di stabilimenti di allevamento industriale
di suini, contro cui gli abitanti dell’Alta Valle combattono una ormai
pluriennale battaglia, sono una triste e consolidata realtà.

Ed è proprio contro il volere di questi cittadini che nell’alta valle, scrigno
di tesori d’arte e naturali (come le splendide grotte recentemente esplorate)
si sta realizzando un polo estrattivo per milioni di metri cubi di materiali,
con tanto di strutture di raffinamento e inutilissime strade di servizio che
sfregiano la montagna e un traffico di camion di ghiaia (e di polveri) degni di
tangenziali di metropoli sudamericane.



Anche scendendo lungo il corso del Cesano la situazione non migliora.
In piena fase di de-industrializzazione e decrescita demografica
l’amministrazione pergolese da il via libera a speculatori e ruspisti,
svincolando aree da destinare a edilizia residenziale o a zone industriali. A
giustificare la costruzione di impianti eolici sulle colline pergolesi, che noi
tutti sappiamo battute da un regime di venti incostantissimo, ci sono solo le
canalizzazioni di finanziamenti pubblici.

Ma lo scenario dell’ultimo delirio speculativo, in qualche maniera paradigmatico
della rapacità di una classe imprenditoriale assolutamente incapace di
rischiare, innovare, e “fare impresa”, e di una classe politica miope disposta
a tutto pur di far circolare un po’ di denaro, risulta il progetto di un
IMPIANTO IDROELETTRICO SUL CESANO NEL COMUNE DI CASTELLEONE  

Solo la prospettiva di lucro dell’incentivo pubblico può aver spinto alla
progettazione di un impianto di produzione idroelettrica su un fiume che,
diminuzioni di precipitazioni e una captazione selvaggia a monte, riducono ad
un torrentello per 3 mesi l’anno. Oppure che scompare del tutto, come nel
periodo fine giugno-fine settembre 2007. Altro che 4000 litri di acqua al
secondo come riportato sulla richiesta avanzata alla provincia di Ancona dalla
 Idrotermica 2006 S.r.l. circa concessione pluriennale di acqua
pubblica dal Fiume Cesano nel Comune di Castelleone di Suasa in loc. Pian
Volpello.

L’impatto di un simile impianto sull’esausto ecosistema fluviale potrebbe avere
pesanti conseguenze sull’intero habitat fino alla foce. L’abbassamento delle
faglie acquifere, dovuto a incontrollate captazioni e dissennati prelievi
abusivi, già nel comune di Monte Porzio ha già quasi raggiunto il metro nel
giro di pochi anni.  
Saremmo veramente interessati a prendere visione il piano industriale di una
simile impresa, se non altro per valutare l’incidenza del contributo pubblico
sul raggiungimento della copertura delle spese..
Se il fiume Cesano è un “bene comune” riteniamo sia auspicabile l’avvio di
tavolo concertativo con enti locali, società civile e mondo politico del bacino
e che si blocchi al più presto il processo autorizzativo in corso.

La situazione è tale che non consente più tentennamenti: riteniamo sia
necessaria l’attivazione di tavoli partecipati per lo studio di piani di
sviluppo che, partendo dall’analisi della situazione sociale, economica e
ambientale, abbiano l’ardire di dichiarare un fermo no a tutti gli
interventi che non risultino compatibili. Ma è alla politica che tocca il
levare la patata più bollente: rinunciare al sollievo momentaneo al bilancio
dato dalla manciata di euro ricevuta dagli speculatori e porsi degli orizzonti
politici ambiziosi che vadano ben oltre il mandato quinquennale.

Spazio Pubblico Pluri_sgomberato SQUOLA www.squola.org

Comunità Resistenti Marche www.glomeda.org

Allegato1
(fonte: sito della provincia di Ancona)

Richiesta di concessione pluriennale di acqua pubblica dal Fiume Cesano
T.U. n. 1775/1933, D.lgs. n. 275/1993, D.lgs. n. 152/2006, L.R. n. 5/2006.
Richiesta di concessione pluriennale di acqua pubblica dal Fiume Cesano nel
Comune di Castelleone di Suasa in loc. Pian Volpello per uso idroelettrico.
Ditta: Idrotermica 2006 S.r.l.

Si rende noto che la ditta
Idrotermica 2006 s.r.l. in data 04-12-07 prot. 103641 codice D.R. 1967 ha richiesto il
rilascio della concessione pluriennale per derivare 4000 l/s d’acqua che con il
salto di m. 15,46 produrrà una potenza media di concessione di 378,92 Kw e
potenza media, effettiva di 592,13 Kw.

L’uso risulta, essere
idroelettrico, le acque derivate dal Fiume Cesano in sponda dx in loc. Pian
Volpello del Comune di Castelleone di Suasa.

L’area interessata è
distinta al Catasto Terreni al foglio 9 mapp.le n. 10.

Il Comune è invitato ad affiggere
all’albo pretorio il presente avviso, per la durata di 30 giorni consecutivi,
dalla data del 13/12/07 alla data del 12/01/08, con l’invito a restituire lo
stesso a questa Area, completo degli estremi dell’avvenuta pubblicazione.

Si precisa che il responsabile
del procedimento è il geom. Massimo Baldinelli funzionario dell’Amministrazione
Provinciale.

S’informa che chiunque
abbia interesse, potrà prendere visione degli atti presso il Settore IX Tutela
dell’Ambiente Area Rischio Idraulico e Acque Pubbliche di Via Menicucci, 1
Ancona e presentare memorie scritte in virtù dell’art. 10 lettera b della L. n.
241/1990 e succ. modif. ed integr.

Si fa presente, infine, che
il termine entro il quale il procedimento dovrà concludersi, così come
stabilito dalla L.R. n. 5 del 09/06/06, è di giorni 180, salvo sospensione del
termine stesso.

In base alla L. n. 241/90 e
succ. modif ed integr. la facoltà di intervenire nel procedimento è ammessa
fino a dieci giorni prima della scadenza dei termini.

IL RESPONSABILE DELL’AREA


 


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