INARRESTABILI: VENERDI’ 8 FEBBRAIO INIZIA IL PROCESSO AGLI SQUOLARI!!

 

repressioneUtilizzare le armi
repressive come quelle contenute nel Codice Penale Fascista "Rocco"
come scorciatoia per silenziare, affibbiando anni di carcere e migliaia di euro
di spese, la propria scomoda, unica, reale, opposizione sociale, è FASCISMO NELLA
SOSTANZA.

Chi è da processare???
Quella casta politica "prezzolata" dalla speculazione che lascia 18
immobili (solo nel comune di Pergola) al degrado, nell’incuria più totale,
oppure, forse anche peggio, la usa come merce di scambio elettorale e premio
per le associazioni più amiche??



Oppure chi, ispirandosi ai valori iscritti nella Costituzione, nata dalla
"dimenticata"  Resistenza, continua a porre in atto,
ignorantemente, pratiche trasparenti di democrazia radicale e dal basso,
queggli immobili li "recupera", li rende vivi con una socialità
adatta alle tasche dei precari, una cultura che non sia esclusivo veicolo del
mercato, una politica vicino ai problemi della gente e sideralmente distanti
dalle parrocchiette partitiche, succursali dirette dei consigli di
amministrazione?

Il vero "furto aggravato perchè in concorso" è solo quello di chi usa
il proprio potere (quello di "concedere" spazi pubblici inutilizzati)
per i propri esclusivi fini elettorali.

Venerdì 8 febbraio 2008 presso il tribunale di Fano si svolgerà l’udienza
preliminare del processo a 11 militanti dello Spazio Pubblico Autogestito
Squola e delle Comunità Resistenti delle Marche
imputati di occupazione
di immobile pubblico, scasso e furto aggravato di energia elettrica
in
relazione all’autoassegnazione di spazi pubblici non utilizzati all’interno
della ex scuola di Pantana di Pergola, avvenuta il 19 febbraio 06.

Solo una escalation di gesti intimidativi e repressivi, messi in atto dalla
amministrazione Borri nei confronti del collettivo e delle associazioni che,
per due anni, avevano animato uno spazio pubblico nelle ex scuole di Bellisio
Solfare,  con un nutrito programma di interventi sociali, politici e
culturali, hanno imposto il gesto dimostrativo.

Diffide ai presidenti delle associazioni, denuncie, svariati tentativi di porre
lucchetti alle porte e soprattutto l’illegale minaccia, contenuta in una
ordinanza sindacale, “di portare tutto il materiale sociale in discarica entro
il 12 gennaio 2006”
hanno obbligato i militanti a porre in atto il trasloco di tutto il materiale
nello spazio pubblico inutilizzato delle ex scuole della frazione di
Pantana.
Questa ex scuola  era stata richiesta ufficialmente da Squola, in comodato
d’uso gratuito, già diverso tempo prima, senza ottenere risposta da parte
dell’Amministrazione. Nei due giorni di presenza nella struttura, dopo il
trasloco, sono state organizzate iniziative di carattere sociale e culturale

Ad oggi…
una delle più attive compagini sociali della vallata è senza una sede; il
materiale sociale, tra cui una cucina per comunità, panche, tavoli e
addirittura una biblioteca di 500 volumi, stanno marcendo nei magazzini
comunali, i lavori nella ex scuola di Bellisio, nonostante siano iniziati con 7
mesi di ritardo, sono completati ma la struttura è a tutt’ora inutilizzata come
lo sono (o sono sotto utilizzati) altre 18 strutture pubbliche nel comune (per
migliaia di metri quadrati e milioni di euro valore immobiliare).
Nel maggio del 2007, due dei tre presentanti denuncia, Marta Rossi e Giovanni
Conti,  l’hanno ritirata,  ma il processo verrà celebrato egualmente
per il permanere di quella avanzata dal Sindaco Borri.
Se le denuncie, le chiusure e la negazione del diritto agli spazi sociali volevano
essere una scorciatoia repressiva per eliminare la parte più vivace,
consapevole, combattiva e critica, della società civile, ci sembra di poter
dimostrare che sono risultati inutili anche se non neghiamo le oggettive
difficoltà organizzative che la situazione ci impone.

Alla nostra domanda di rispetto del diritto ad uno spazio sociale, qui come a
Fabriano, Civitanova o Tolentino, fino a Copenaghen, la risposta deve essere politica
e non poliziesca
.
La repressione avrà come unico risultato l’acuirsi del conflitto sociale
generalizzato e un riproporsi di pratiche di democrazia radicale e dal basso.

La nostra difesa processuale sarà curata dal team legale delle Comunità
Resistenti delle Marche. Ringraziamo per la solidarietà militante tutte le CR,
 e per quella politica, sociale e umana tutte quelle donne e quegli
uomini, che credendo nei nostri stessi ideali radicalmente democratici e
partecipativi, ci sono stati vicini nei momenti più difficili.

Nessuna repressione potrà spegnere la nostra gioia di lottare

Spazio Pubblico Pluri_sgomberato Squola
Gruppo Amici della Montagna Valcesano ONLUS
Ya Basta Marche ONLUS- Pergola, Biblioteca Popolare “Rita e Fernanda”, Gruppo
Sociale d’Acquisto

 


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