Ferito in testa il ragazzo del centro sociale, sale la tensione

(Dal Messaggero)

A Pesaro è il secondo episodio in due settimane, a Fano strascichi dopo l’identificazione di un gruppo di skin-head


PESARO. Ne
avrà per 10 giorni il giovane del centro sociale che sabato sera è
stato aggredito da quattro sconosciuti nei pressi della sede
dell’Oltrefrontiera in via Leoncavallo. Il 24enne stava andando verso
la sua auto quando è sbucato il gruppo che l’ha colpito in fronte con
uno strumento, forse un “tirapugni” a giudicare dalle lesioni poi
medicate al San Salvatore. Per i giovani del centro sociale è la
seconda aggressione in due settimane. E dire che sabato pomeriggio
avevano partecipato in 300 al corteo antifascista in centro per
protestare contro il primo episodio del 26 gennaio. Sull’ultimo
episodio i rappresentanti dell’Oltrefrontiera non vogliono rilasciare
commenti, solo una dichiarazione: «C’è un livello alto di tensione che
non si può disconoscere. Alle forze dell’ordine e all’Amministrazione
abbiamo chiesto di essere tutelati a garanzia della democrazia e
rinnoviamo l’appello, altrimenti non saranno più nostri referenti».
Anche a Fano la tensione fra destra e sinistra estreme si avverte dopo
il corteo per le vittime delle Foibe di sabato, nonostante Forza Nuova
si sia detta soddisfatta per una manifestazione «pacifica e senza
disordini». Otto skin-head “sciolti” sono stati controllati e
identificati dalla polizia dopo che hanno lanciato provocazioni in via
Da Serravalle dove era in corso un presidio antifascista della
Federazione comunisti anarchici, cui avevano aderito una cinquantina di
persone («quelli li abbiamo allontanati a calci nel sedere»).«Il fatto
strano – puntualizzano gli organizzatori – è che le forze di polizia
hanno agito solo dopo le nostre rimostranze. Ci chiediamo come sia
possibile che il gruppo sia potuto arrivare fino al presidio, con le
forze dell’ordine a venti metri di distanza, una pattuglia dei vigili
all’incrocio con viale Gramsci e una volante passata in zona pochi
minuti prima».


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