Entroterra: terreno di rapina!!


Riportiamo qui seguito il  un articolo del Corriere Adriatico di oggi 28.10.08 a firma di Giuseppe Milito ricordando al lettore che è il comunicato è a firma di Squola SpA e non del Comitato contro la Cava del Bifolco.
Negli scavi per le fondamenta di una casa trovati fanghi del depuratore di
Senigallia

La denuncia del comitato contro le escavazioni
“Cave mascherate Ambiente a rischio”

Pergola – “Non gli bastava ordire una rapina ambientale sotto forma di progetti di escavazione che dovrebbero realizzare un unico cratere nell’area tra Bellisio Solfare – Poggetto – Coldorso e Monteajate La speculazione e il rapace desidero di tirare fuori ricchezza ha piazzato un bell’inceneritore alle falde del Catria tanto per bruciare immondizia e, visto il regime di venti appenninico, sparare le polveri sottili fino sulla costa.Gli oppositori irriducibili alla cava del Bifolco lanciano un nuovo allarme per
un ambiente sempre più a rischio e per quelle che vengono definite le cave
mascherate. Nel corso delle assemblee convocate dal comitato contro la cava del
Bifolco si è parlato infatti anche del crescente fenomeno delle cave mascherate
che ammorba l’Alta Valle del Cesano e del Cinisco. Ufficialmente si ottengono
delle autorizzazioni edilizie su terreni ghiaiosi per piccole cubature in
genere di destinazione edilizia o produttiva agricola, e si sbancano enormi
quantità di inerte che poi si vendono agli spacciatori della breccia. Tra
strade di servizio e fondamenta con profondità degne di bunker antiatomici, si
parla di centinaia di migliaia di metri cubi di ghiaia. Fenomeno che potrebbe
interessare alcuni terreni nel territorio del Comune di Pergola. Una piccola
indagine sociale ha fatto scoprire che dentro gli smisurati scavi per le
fondamenta di una casa ci stanno tombando i fanghi provenienti dal depuratore
di Senigallia.
Al business della breccia si aggiunge dunque anche quello dei rifiuti. Il
territorio sta generando valore come quando si spargevano rifiuti illegali sui
terreni di note aziende agricole a Montesecco, come per la discarica percolante
di San Vito, come per i palazzi di immondizia mai smaltita di Sant’Andrea.
Invece di progetti complessivi di riqualificazioni ambientale di tutta la
vallata, i progetti politici regalano faraonici impianti sciistici senza neve,
progetti di pedemontane per far correre camion della breccia, impianti eolici
senza vento e dighe su fiumi senza acqua. I difensori dell’ambiente della valle
del Cesano sono decisi a fare di tutto per impedire legalmente ulteriori
disastri.



 


 


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