Dedicato a N.

Dedicato a N. 

Nabruka aveva quarantanove anni ed era tunisina. Si è impiccata con un golf appeso alla doccia di un bagno nel centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. Sarebbe dovuta rientrare nel suo Paese a giorni, dopo trent’anni di vita in Italia.

Due volte avrebbe tentato di togliersi la vita. Nessuno era intervenuto. E dopo la sua morte, il suo cadavere è stato lasciato nella cella dove era rinchiusa anche una sua compagna. Per ore. In segno di protesta è partito lo sciopero della fame degli altri.

Dovremmo scioperare anche noi. Magari contro noi stessi.

 


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