IO NON TI DENUNCIO!!!!

Rispondendo all’appello di molte tra le più attive ONG italiane e internazionali (da Emergency a Medici senza Frontiere) le- i militanti di Squola SpA hanno realizzato nei mesi di marzo e aprile 09 la campagna
(Lettera inviata al sindaco)
(Medici non spie)


IO NON TI DENUNCIO

Questa campagna è stata volta alla sensibilizzazione degli operatori del servizio sanitario pubblico delle aree dell’alta valcesano (San Lorenzo, Pergola, Serra Sant’Abbondio e Frontone) e del cagliese.  Le-i  attivisti si sono recati presso gli ambulatori dei medici di base, nei pronto soccorso, dai pediatri territoriali delle ASUR e dai sindaci ,a cui la legge attribuisce il ruolo di garante della salute dei cittadini, consegnando un appello alla rivolta morale e all’obiezione di coscienza circa il paventato obbligo di segnalazione alle autorità giudiziarie dei cittadini non in regola con le norme sull’immigrazione. In sostanza di denunciare i clandestini rei soltanto del reato di essere poveri e di essere nati nelle parti sbagliate del pianeta.  (vedi  allegati).  
Grande è stata la soddisfazione dei militanti, in fase di conclusione di questa prima fase della campagna, nel rilevare come la quasi totalità degli operatori della sanità pubblica del territorio si sono detti fermamente contrari allo spirito del Decreto.  I medici hanno rilevato come esso sia sostanzialmente inapplicabile oltre che contrario alla deontologia professionale.  Le circolari interne all’Ordine dei Medici stanno in fatti mettendo in rilievo come l’eventuale denuncia porrebbe dei fatti l’associato fuori dell’organizzazione.   Altri inquietanti aspetti  riguardano il controllo di malattie virali che potrebbero essere importate dai paesi di provenienza dei migranti  e facilmente individuate e debellate solo se il clandestino avesse la possibilità di recarsi in strutture sanitarie attrezzate senza rischio di essere arrestato.  
Solo la mobilitazione della società civile e di parte della politica (più o meno rappresentata in parlamento) laica e cattolica ha sventato la possibilità che l’obbligo di denuncia sia inserito tra le pieghe del discusso decreto legge 433 (detto “pacchetto sicurezza”) attualmente in discussione in Parlamento.  Una mobilitazione che continuerà la sua estensione anche agli altri aspetti  nefasti del decreto, dalle ronde,  alla detenzione nei CIE (centro di identificazione ed espulsione) per i colpevoli di povertà, all’impiego di funzionari civili (vedi presidi) come personale di polizia.  

Il nostro impegno non si ferma qui. Siamo pronti a scendere  di nuovo in strada a difendere la dignità della nostra terra contro l’ipotesi ventilata di trasformare la ex caserma di Falconara Marittima in CIE (centro identificazione ed espulsione), in sostanza dei lager per migranti, insieme ai movimenti sociali, alle associazioni di migranti e tutte e tutti i sinceri democratici, in una battaglia che si profila come una “Stalingrado” della civiltà. Non è una novità per il nostro collettivo che nel 2004, con le Comunità Resistenti delle Marche, ha già partecipato alla dura lotta che ha evitato l’apertura di un Centro di Permanenza Temporanea a Corridonia (MC).

Squola Spa

GAM Valcesano ONLUS

Ya Basta Marche – Pergola ONLUS
www.squola.org


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