NON FATECI GIRARE LE PALE!

In un nostro precedente comunicato dell’inverno scorso “Soldi al Vento” avevamo sottolineato come, tra le forme di energie rinnovabili alternative alle fonti fossili, “l’energia eolica è quella che crea il maggior impatto ambientale, a fronte di una trascurabile riduzione del gas serra”.  Posizione questa condivisa con la maggior parte delle associazioni ambientaliste regionali chiamate ad esprimere un parere sulla vocazione del territorio regionale alla produzione di questa tipologia di energia.

Adesso vogliamo però soffermarci sugli aspetti specifici della realizzazione di un luna park eolico sulle colline pergolesi. Da sempre cavallo di battaglia delle amministrazioni di centro sinistra (dal finale della legislatura Conti – delibera consiliare 21.12.05- ai programmi della attuale sedicente giunta di centro sinistra), preoccupate di fornire un volume esagerato di energia ai 6700 abitanti rimasti (e ad un settore industriale praticamente fermo), hanno inserito nel programma elettorale specifici riferimenti a queste produzioni.   Non contenti  di aver “programmato” dighe su un fiume che captazioni degne del Golan (e riduzioni massicce di precipitazioni) riducono a ruscello 11 mesi l’anno, insistono su quello che, seppur nell’ombra, ha tutta l’aria di dover diventare il businnes dei prossimi anni (naturalmente a carico dei contribuenti)   il parco eolico tra le frazioni di Monterolo e Montesecco.  Voci dal temibile sottobosco carbonaro delle consultazioni pre elettorali locali, sussurrano che i dubbi sulla regolarità del progetto eolico, avanzati dagli esponenti istituzionali.

Il tema delle rinnovabili  (visti gli aiuti pubblici previsti..) la fanno da padrone anche in altre liste: qualcuno in un eccesso lisergico ha addirittura immaginato una diga anche sul fiume Cinisco. Il tutto potrebbe essere completato con la bitumazione dell’ex corso d’acqua fino alla foce con tanto di pista ciclabile e pedonalizzazione. Per la felicità delle popolazioni a valle di Pergola.


Ma la realizzazione di questo lunapark composto da 10 mulini a vento di 100 metri con una superficie utile di  7800 mq viene affidata ad una ditta di Milano, tale GARBINO EOLICA srl  (toh conoscono il nome con cui i pescatori  fanesi  chiamano il vento caldo che porta verso oriente anche in padania..) che “fornirà adeguate garanzie..” (giunta regione marche – 273 efr_11).

La Garbino Eolica srl è una società con un solo socio costituita nel 2006 a Milano, i dati delle principali agenzie di businnes information la giudicano “inattiva”, ma forse è meglio, visto che non riusciamo a comprendere come riuscirebbe a dare garanzie fideiussorie con un capitale sociale versato di 2500euro, perdite (a fine07) per oltre 6mila e un “ritorno sul capitale” di -151% (se ha inizio anno investo su questa società 100 euro mi trovo a fine anno debiti per 150..).

Ma chi è, visto che è una società..con un solo socio, questo “signore del vento”??.  È un signore molto poliedrico  che, oltre che amministratore unico di Garbino,  imperversa  o ha imperversato negli ultimi anni  in 13 società con il ruolo di amministratore unico in genere, ma anche consigliere o vice presidente. Dalla “Hi, folks edizioni” alla “fondazione Ticino-Olona” incappando anche in un fallimento, quella della MEMAF sr nel 2004.  Veramente eclettico, il “Signore del Vento” perché oltre che di energia e manifatturiero si interessa anche di finanza, assicurazioni e partecipazioni…come nella Helita fiduciaria spa che addirittura gestisce “risparmio per conto terzi” .  Conviene non cercarlo, risulterebbe difficile, perche dagli esami camerali risultano 6 indirizzi…   A norma di statuto può addirittura emettere titoli di debito per 1 milione di euro.  Va bene che c’è gente che in tutto il mondo ha sottoscritto miliardi di euro di debiti della Leaman’s Brother..c’è una speranza anche per il nostro Eolo.

Per noi, che abbiamo seguito il calvario dei lavoratori cassintegrati della Holding  Violini, tali complesse e articolate geometrie proprietarie risultano tragicamente familiari.   Siamo convinti che i giudici che indagano sulla banca rotta del gruppo marchigiano sapranno darci delle spiegazioni dei molti arcani proprietari.

Immaginiamo che la società che dovrebbe realizzare il lunapark eolico sia stata scelta mediante concorso pubblico, come prevede la norma del Piano Energetico Regionale.  Noi  però non siamo riusciti a trovare ne gli atti, ne i riferimenti  alla gara sui documenti comunali ne tanto meno nell’autorizzazione regionale.  Però l’esame degli atti comunali ha riservato comunque sorprese: il multilinguismo del personale amministrativo addetto all’esame delle specifiche tecniche di questi mostruosi mulini a vento. La documentazione fornita ai richiedenti infatti è in tedesco…

Noi crediamo che la tematica della autonomia energetica sia seria. Cosi seria che meriterebbe un discorso approfondito e un processo decisionale articolato ma soprattutto “partecipato”. Qualcosa di lontanissimo dalla decisione di giunta a cui è stato relegato e che investa il consiglio, la cittadinanza, i diretti interessati (espropriati o meno), le associazioni ambientaliste. Il nostro parere è che il territorio comunale non sia vocato alla produzione di energia elettrica da eolico al pari del resto del territorio regionale e che l’autonomia energetica (pubblica, privata, industriale) vada ricercata in primo luogo nel risparmio (qualcuno a sentito mai parlare degli economy manager??) e poi nel fotovoltaico.  

Chiediamo ai candidati al governo cittadino una presa di posizione precisa e un salto di qualità nella politica che li porti a resistere a quei potentati della “ruspa e del mattone” a tutti i costi.  L’istallazione di 300 impianti su altrettanti tetti non genera, e questo lo comprendiamo, lo stesso giro d’affari che una “grande muraglia” su un fiume o di 10 enormi mulini a vento da lasciare arrugginire su uno splendido crinale.  

Potrebbero comunque indicare una via realmente compatibile e anche conveniente economicamente. Per l’ambiente, i cittadini, l’amministrazione e una volta tanto non per ruspisti e palazzinari.









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