Stiamo lavorando alacremente per una sovversione del triste presente. E questa non ci sembra ne una novità ne una cosa che teniamo, come collettivo che anima lo Spazio Pubblico Autogestito Squola, clandestina:
politicamente lavoriamo alla luce del sole. Se proprio dobbiamo metterci il passamontagna, lo facciamo ma senza gioia e soprattutto solo per farci vedere. Non tutti i frutti del nostro lavoro politico sono immediati. Non sempre possibile sperimentare il “comune”, a volte si. Tutto quello che è possibile riprenderci, del nostro triste presente, ce lo riprendiamo. Un minuto di vita, un metro della nostra terra. Vogliamo riprendercelo
Alla fine di agosto abbiamo avuto una opportunità: una vigna e una cantina abbandonata. 3000 metri scarsi di vigna e una cantina ferma

Una voglia di “comune” che diventa vino. Da bere insieme e da condividere.
Finita la lunga preparazione con il rito laicissimo della vendemmia seguiranno i lavori di cantina e poi, quando questi avranno una pausa, ci ritroveremo a Ca’ Mittix (la Fattoria dell’Illegalità) per una festa popolare sull’aia.
L’appuntamento per tutte e tutti sarà allora.
Il più piccolo centro sociale d’italia non è il comunismo
Ma al Bifolco e ai Piani Rotondi gli speculatori non passano
Spazio Pubblico Autogestito Squola
Genuini&Clandestini