NO ALLA VENDITA DEL BENE COMUNE!! Comunicato stampa


Comunicato di Squola contro la ventilata ipotesi di vendita di due immobili pubblici nel Comune di Pergola.
Il consigliere provinciale Binotti, pergolese del gruppo arcobaleno, si è opposto..
Sull’argomento si vedano i due articoli presenti nel sito: SPRECHI PUBBLICI..e PODERE al POPOLO  su un taz realizzato dagli squolari su uno dei due immobili citati nel comunicato.


Spett. Presidente della Provincia di Pesaro
Spett. Direttore dell’ASUR – Fano
e  p.c. media locali


Riteniamo sia un grave errore la ventilata alienazione mediante asta della casa cantoniera di Via Molino del Signore (di proprietà della Provincia) e della casa colonica di Santa Colomba (proprietà dell’ASUR di Fano), e questo per diversi motivi.
 Non si vendono i gioielli di famiglia se ne non sussistano motivi gravissimi. Questi due immobili sono un bene comune da mettere a frutto socialmente e al più presto.  L’avvicinarsi dell’esame elettorale amministrativo di aprile 2009 non può essere annoverato tra questi gravi motivi. Le motivazioni addotte dai rappresentanti dell’amministrazione comunale pergolese, per stimolare gli enti proprietari degli immobili all’alienazione, non hanno per noi alcun fondamento reale o legato ad una corretta amministrazione. Entrambi gli immobili (foto e caratteristiche sono visibili sul sito www.squola.org , inchiesta SPRECHI PUBBLICI  patrimonio immobiliare pubblico in degrado, inutilizzato o sottoutilizzato nel comune di Pergola).
La richiesta di mettere all’asta la casa cantoniera per poi utilizzare il ricavato in un fumoso progetto di riqualificazione dell’Ex Mattatoio di Via San Biagio, al fine di ricavarne un fantomatico centro per non ben specificate attività sociali e giovanili non risulta, per noi, sensato.
Innanzitutto l’importo ricavabile dalla vendita non solo non sarebbe risolutivo della ristrutturazione (l’immobile di via San Biagio versa in un gravissimo stato di degrado) e con probabilità servirebbe una cifra ammontante tra le 4 e le 5 volte quella che è possibile immaginare di ricavare dall’alienazione dell’ex Cantoniera.  In considerazione che non è possibile destinare i trasferimenti tra enti, con probabilità il ricavato dall’alienazione  andrà disperso nella voragine del bilancio comunale. E’ più probabile immaginare che questi finanziamenti  si tramutino in qualche intervento di facciata volto a rinverdire  l’opaca immagine dell’amministrazione in vista della difficile prova elettorale.
Quindi i tempi.
La società civile necessita con urgenza di spazi per la propria espressione: tra bando, asta, quindi ancora progetto di ristrutturazione, ancora bandi, assegnazione dei lavori, esecuzione, verifiche e consegne, i tempi si avvicinano drammaticamente ai due lustri.
Il progetto stesso sembra più rispondere ad esigenze politiche che ai reali bisogni di spazi di espressione per la società.  
Pur non essendo legata dai vincoli di bilancio, anche le amministrazioni pubbliche devono valutare le proprie azioni attraverso la lente del parametro costi/benefici. In un mercato immobiliare caratterizzato da staticità dei prezzi, eccesso di offerta e scarsità di domanda (relazione del Governatore della Banca d’Italia – 31.5.08), in un quadro che vede le aste per la vendita di immobili regolarmente deserte (si veda il maldestro tentativo della scorsa estate di vendere l’Ex Mattatoio) l’unica possibilità di fare cassa vendendo queste strutture è l’alienazione  sotto costo. 
Alla svendita dei beni pubblici (spesso alimentando la speculazione palazzinara) per finanziare buchi di bilancio o campagne elettorali travisate, diciamo un no chiaro e definitivo. Fin d’ora dichiariamo che ci opporremo con tutti i mezzi che riterremo necessari a queste ipotesi, che riteniamo un esproprio di democrazia e partecipazione prima che economico.
Stesso speculare discorso è possibile replicare per la fantasiosa ipotesi di vendere la casa colonica di Santa Colomba per finanziare una improbabile piscina all’interno dell’ospedale.
Siamo convinti di non essere i soli a condividere i principi di base di questa battaglia politica e di trovare anche in ambito provinciale (che è quello di riferimento) dei validi alleati, convinti come noi della necessità di valorizzare e mettere a profitto sociale, in maniera limpida e partecipata, il “bene comune”.
Tutti gli organismi sociali firmatari presenteranno al più presto, al direttore dell’ASUR di Fano Ricci e al presidente della Provincia Ucchielli un particolareggiato piano di re-impiego sociale (e ristrutturazione a costo zero per l’ente pubblico) degli immobili citati.
 
Spa Squola
Ya Basta Marche ONLUS – sez. Pergola
Gruppo Amici della Montagna Valcesano ONLUS
Gruppo d’Acquisto Sociale
Biblioteca Popolare Autogestita “Rita e Fernanda”
 
www.squola.org


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