Solo per AMORE rivolta in Grecia

Il lutto non basta..
ad andreas, carlo, federico aldo e tutti gli altri…

Comunicato da Salonicco 9 dicembre 2008, Assemblea della Scuola di Teatro Occupata
(Ap)(traduzione uniriot.org) Un Ragazzo di 15 anni assassinato. Alexandros era un nostro amico, un nostro fratello, un nostro figlio, un nostro compagno di classe ed un nostro compagno. L’assassinio di rivolta in greciaAlexandros è stato il punto ultimo di tutta una serie di casi che hanno visto dei giovani assassinati per aver risposto ai poliziotti, o per non essersi fermati ad un posto di blocco o addirittura, come nel caso di Alexandros, solo per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’assassinio del quindicenne Alexandros non è stato un evento isolato, come con audacia pretendeva di far credere il Segretario agli Interni, la cui affermazione rappresenta nella pratica il portare a termine quanto annunciato dal precedente ministro della giustizia (Polydoras) che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che un poliziotto potesse perdere il controllo e sparare. Ma tutti gli elementi e le testimonianze indicano e ci obbligano a pensare che basti un semplice attacco verbale per far perdere la calma ad un poliziotto e farlo sparare.
L’assassinio da parte di un poliziotto del giovane studente serbo Bulatovic a Salonicco nel 1998, l’assassinio da parte di un poliziotto del giovane Leontidis a Cassandrou street nel 2003, la morte del ventiquattrenne Tony Onohua dopo esser stato inseguito dalla polizia municipale nell’area di Kalamaria nell’estate del 2007, l’uccisione della quarantacinquenne Maria Lefkimi dopo l’attacco della polizia contro i manifestanti che stavano lottanto contro l’impianto di smaltimento dei rifiuti, l’uccisione del migrante pakistano avvenuta lo scorso mese ad Atene in Petrou Ralli street, la quotidiana umiliazione e violenza contro ogni sospettato di reati minori nei distretti di polizia di tutta la Grecia, gli spari contro i partecipanti alle manifestazioni studentesche dello scorso anno, la repressione violenta delle manifestazioni, la guerriglia innescata dalla polizia a colpi di lacrimogeni, la violenza contro chiunque protesti […] E, senza dubbio, i quotidiani assassinii di migranti – sia per ragioni politiche che economiche – da parte della polizia di confine. Persino le morti nelle gelide acque egee o nei campi minati dell’Evros: tutti questi episodi forniscono un quadro della polizia greca. L’uccisione del quindicenne Alexandros ha causato un’ondata di rabbia e disperazione in centinaia di migliaia di giovani e cittadini di ogni età. Non è solo il disgusto ed il compianto per la morte di un giovane uomo.
E’ la coscienza comune che condividiamo come fratelli, amici e parenti che c’è una pallottola con sopra il nome nostro o dei nostri cari, che aspetta solo il momento di un incontro sfortunato. Viviamo in una realtà sociale che ricompensa i criminali senza valore che ci manipolano, politici e clero. Cerchiamo tutti di sopravvivere in un domani senza futuro. Abbiamo consegnato il futuro e la gestione della nostra società a gente senza morale né regole, senza rispetto per il genere umano. In una tale realtà, l’assassinio del quindicenne Alexandros è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare la nostra rabbia. Ma la rabbia non è soltanto un’emozione. E’ una lotta per la giustizia sociale. Ed è evidente che, fin quando questa giustizia rimarrà assente dalla realtà sociale, non ci potrà essere pace sociale, perché con un tale stato di sottomissione ed una tale disuguaglianza sociale, soltanto i cimiteri possono affermare la pace sociale. Solo perché siamo giovani come Alexandros, solo perché vogliamo sognare con dignità laddove lo stato e le autorità seminano sottomissione e disperazione, perché vogliamo vivere e non solo far passare questo inverno, siamo arrabbiati e lotteremo per tutto questo. Per non dimenticare Alexandros e non avere un altro Alexandros ucciso dal proiettile di un poliziotto. Nessuna pace per chi distrugge il futuro dei giovani, nessuna mediazione, nessuna lacrima di coccodrillo per i ministri ipocriti. Amore per la vita, speranza per la gente. Una quotidiana lotta con i nostri compagni di classe, con i nostri amici, con le nostre famiglie e con i nostri compagni per una societas civilorum senza guardiani, per una società di solidarietà. Facciamo appello ad ogni cittadino, ad ogni studente e ad ogni lavoratore di marciare con noi contro gli assassini coperti dal governo. Facciamo appello ai compagni di scuola di Alexandros a Salonicco affinché rendano onore alla memoria del loro collega astenendosi dal frequentare le scuole martedì, il giorno dei funerali di Alexandros. Manifestazione ad Aristelous martedì 9 dicembre, il giorno dei funerali.


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