CRONICHE POST SOVIETICHE (Dall Ucraina Marchino con Amore)
Il compagno squolaro Marchino, primo badante italiano in Ucraina, invia il suo particolare e corrosivamente introspettivo “reportage” dall’Ucraina. Una cultura e una civiltà entrata sommessamente nelle nostre case, nei nostri parci, eppure cosi esclusa dalla vita civile e sociale di questo paese…che abbiano inizio le CRONACHE POST-SOVIETICHE..
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI G. LIGI “POETI CONTADINI IN 8° RIMA DELL’APPENNINO UMBRO MARCHIGIANO”
Spazio pubblico autogestito Squola sabato 3 novembre ore 18,00
presentazione del libro di /Graziano Lig/i “*poeti contadini in VIII^rima dell’appennino umbro marchigiano*” Lo Spazio Pubblico Autogestito Squola ospiterà sabato 3 novembre 2012 alle ore 18 un interessante lavoro di ricerca di Graziano Ligi docente di filosofia e storia, appassionato di letteratura e cultura popolare. La pubblicazione, la cui prefazione è firmata da Gastone Pietrucci, etnomusicologo, voce del Gruppo di ricerca e canto popolare “La Macina”, autore di numerose pubblicazioni sulla tradizione orale marchigiana, raccoglie le composizioni poetiche di autori (più di venti) appartenenti al mondo rurale dell’Appennino umbro-marchigiano. Un’antologia di testi che va dalla prima metà dell’Ottocento fino ai tempi più recenti, redatta a partire da un lavoro di ricerca sul campo che ha portato alla luce, oltre alle ultime, preziose testimonianze orali, numerosi manoscritti e dattiloscritti per gran parte inediti, rare plaquettes, articoli dispersi in pubblicazioni ormai datate. L’apprezzabile lavoro di Ligi – una ricerca durata circa tre anni – ha quale territorio di riferimento quello delle campagne intorno ai monti Strega, Cucco e Catria, nei Comuni di Sassoferrato, Scheggia-Pascelupo, Fabriano, Serra Sant’Abbondio, Frontone. «L’ottava rima – spiega l’autore – è il tipico metro con cui contadini, pastori, boscaioli, carbonai, minatori, componevano poemetti satirici e moraleggianti. “Fare le sàtrie”, “cantare da poeta” o “cantar bernesco” era il modo con cui veniva definita questa mestieranza. La poesia in ottava rima, nelle sue diverse forme legate sia all’oralità che alla scrittura – osserva ancora Ligi – è stata in questi luoghi pratica viva e diffusa almeno fino ai primi decenni del secondo dopoguerra. Una tradizione che è andata via via scemando fino a scomparire quasi del tutto». La corposa pubblicazione (540 pagine) offre un ampio e variegato numero di composizioni, a
testimonianza delle diverse declinazioni che questo genere poetico ha incontrato nel nostro territorio, come, ad esempio, i carteggi epistolari in forma poetica con cui gli emigranti corrispondevano con
amici e parenti dei loro paesi d’origine.
La presentazione del libro sarà anticipata dalla visione del cortometraggio *”la vita cantata”* lavoro della scuola primaria anno scolastico 2006/2007 breve dossier dei canti tratti dal repertorio
tradizionale popolare realizzata dal locale istituto comprensivo sotto la guida della prof. M. Catena.
Seguirà un APERICENA a prezzi popolari offerto dal collettivo “fornelli ribelli” e quindi la serata verrà aperta dalle note tradizionali di armonica e fisarmonica.
*Dalle ore 23 hip hop Movie&Ment I Fratelli della costa, hip pop, ipoeti popolari di oggi*, basso chitarra voce e dj
esibizione in free style
un racconto della storia del movimento hip hop
Senza ISMI – Squola spa IL SOCIALE REALE
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dajè ragà!
GRAZIE ANONYMOUS!
La nostra attenzione si rivolge a Voi, servi dello Stato. Continuate a rendervi complici delle violenze più atroci burattinati dal potere. In realtà, i fili che vi manovrano sono gli stessi fili che vi stritolano. Vi erigete come i tutori dell’ordine pubblico ma fomentate un clima di terrore e paura ovunque si avverta il minimo sentore di richiamo alla Libertà. Vi scagliate con ferocia contro il Popolo che chiede il rispetto dei propri diritti e la salvaguardia della propria dignità. Insanguinate ogni tentativo di insubordinazione a questo sistema che logora chiunque si trovi nelle fauci del potere, mentre ingrassa lo status di Banche, politicanti e compagine di sciacalli. Il vostro percorso di aguzzini non si arresta ma pare, al contrario, evolversi; da Genova alla Valsusa, da Roma ad ogni luogo teatro di proteste per poi arrivare alle carceri, ai Cie e agli Opg, il filo conduttore è uno solo: quello delle torture. Agite nella barbara logica del «sorvegliare e punire», stravolta sovente in «punire e sorvegliare»; e quando i media vi immortalano, vi si sorprende spesso ad esibire con orgoglio i corpi che massacrate, quasi fosse un ammonimento in vista di ogni dissenso futuro. Durante la recente protesta degli studenti avete confermato per l’ennesima volta il vostro ruolo di specialisti della mattanza travestita da Democrazia. Quando avete manganellato, strattonato, spaventato e trascinato quei ragazzi, quando li avete calpestati con i vostri anfibi, o li avete impietriti di paura soffocandoli nella morsa del vostro armamentario, avete vilipeso ogni valore democratico. Tutte le volte in cui vi scagliate «in difesa dell’Umanità» contro chi vuole rompere il muro della sottomissione, vi disumanizzate. I vergognosi crimini che avete perpetrato continuano a rimanere impuniti e, paradossalmente, i vostri capi che al G8 ordinavano di svilire i Diritti Umani sono gli stessi che ora si trovano ai vertici e vanno a braccetto con i ceppi del potere. Nel materiale sottrattovi è possibile rintracciare molti dei vostri comportamenti deprecabili: a titolo di esempio, in un documento inerente i fatti di Chiomonte stigmatizzate i NoTav per l’ennesima volta, tacciandoli come una schiera di facinorosi costituenti pericolo per l’ordine pubblico; spiate i cittadini sui social network per estorcere informazioni utili a legittimare la repressione del dissenso (è il caso, ad esempio, dell’attivista che avete schedato: «Ideologicamente finora sconosciuto, attraverso il suo profilo postato sul social network facebook è emerso il suo particolare interesse per i movimenti ed associazioni animaliste/antivivisezioniste[…]»). Si potrebbero citare anche le numerose foto scattate dalla Digos ai frequentatori dei centri sociali o il documento attestante che la rottura di uno sfollagente si è verificata «durante un intervento della Squadra mobile seguito dall’arresto del soggetto». I file che abbiamo rilasciato sono eloquenti e tutti possono trarre le proprie considerazioni personali. Rivendichiamo a gran voce: l’introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell’ordine svolgono il proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si verifichino. Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e maltrattamenti; l’apposizione di un codice ben visibile sulle divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta antisommossa; che le forze dell’ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate. Con la nostra azione vogliamo inoltre mandare un forte messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime. Siamo vicini a chi continua a lottare senza mai arrendersi. Tutti i caduti per mano dei vessatori in divisa sono nostri fratelli e riteniamo necessario commemorare coloro che son stati assassinati due volte: per mano di una divisa, e per mano di uno Stato che insabbia la verità. Il nostro pensiero va anche a tutti gli Anonymous e gli hacktivisti perseguitati e oppressi in nome di una falsa Democrazia. Dietro le sbarre di ogni cella, in ogni aula di tribunale, o fra le mura domestiche in attesa di giudizio c’è la solidarietà di ognuno di noi. I vostri vili tentativi di reprimere il dissenso con violenza e intimidazioni non andranno mai a buon fine. La lotta per gli ideali non può essere arrestata. Questa è per voi lavoratori che nonostante le fatiche avete ancora la forza di scendere in piazza. Questa è per voi studenti che andate a manifestare per un futuro migliore e venite brutalmente caricati. Questa è per voi emarginati, reclusi, disadattati che ogni giorno subite le barbarie di questi infami. Questa è per voi perseguitati, manganellati, torturati, insultati. Questa è per voi ammazzati quotidianamente dallo Stato, nelle carceri e fuori. Questa è per voi bro’,i nostri fratelli e le nostre sorelle Anon perseguiti e arrestati. Questa è per voi NoTAV che con coraggio, da anni, portate avanti la vostra battaglia, bloccati con infamia e codardia da questi pseudo-uomini in divisa. Questa è per voi madri che nonostante il dolore, i depistaggi degli aguzzini e le angherie di chi vi schernisce, continuate a cercare verità e giustizia per i figli che vi son stati barbaramente strappati da chi invece avrebbe dovuto proteggerli. Questa è per voi fratelli stranieri che fuggite dalla disperazione in cerca di salvezza, e ad accogliervi trovate chi vi umilia, vi tortura, vi respinge mascherando il razzismo con il pretesto dell’ordine pubblico.
Ergo..Nos custodimus custodes. …Problem Officer?
You should have expected us.
We are Anonymous
We are Legion
We do not Forgive
We do not Forget
We do what we must,because we can.
Expect Us!
GIU’ LE MANI DALLE MARCHE: LA RIVOLUZIONE CORRE SU TACCO 12!!!
La squolara Telekommando intervista Manuela Pieri del Comitato No Turbogas di San Michele sulle ragioni di GIU LE MANI DALLE MARCHE convention dei comitati marchigiani contro le nocività
LA RIVOLUZIONE CORRE SU TACCO 12 – Iintervista a Manuela del Comitato No Turbogas di San Michele
[Sabato 13 Ottobre] TERRITORI, COMUNITA’, RESISTENZE. UN PROGETTO
Nel tempo della crisi una nuova ondata di nocività sta investendo la nostra regione. Uniti da una perfida ragnatela d’interessi il cui tessitore è Spacca, imprenditori e politici, con soldi pubblici, si preparano ad una nuova stagione di cemento e nocività interessando, con vari e articolati progetti, l’intero territorio marchigiano. Ri gassificatori, strade, centrali a gas o biomasse, nuovi laghi fotovoltaici e mostruosi impianti eolici.
Specularmente, nel territorio nasce una nuova resistenza e coscienza. Impianti e ruspe della speculazione sono ferme difronte ad una resistenza ostinata e partecipe di comunità territoriali in difesa dei loro spazi vitali. Conosciamo sulla nostra pelle i ricatti occupazionali messi in atto dalle multinazionali e dai “poteri forti.” Adesso la regione si prepara a legiferare alleggerendo e rendendo più agile le procedure di valutazione dell impatto ambientale favorendo nei fatti il “lavoro sporco” dei tecnici delle aziende. Un tentativo di stroncare le resistenze territoriali per via giudiziaria. Un colpo di scopa sopra tutti procedimenti futuri contro gli inquinatori..
La vendetta degli speculatori della Cava del Bifolco di Schieppe e di tanti altri.
Ad un anno dalla grande vittoria elettorale, i vampiri dell’acqua pubblica, da Hera ad ACEA passando per le straniere LdE e altre, continuano ad insidiare i progetto dell’acqua pubblica.
Lo Spazio Pubblico Autogestito Squola vuole discuterne in una assemblea pubblica con gli animatori di queste resistenze sul territorio:
Manuela Pieri – No Turbogas Valcesano – Coordinamento dei Comitati
Goffredo Bellocchi – Comitato Tutela Ambiente – Sassoferrato
Danilo Baldini – Militante Ambientalista – Matelica
Un esponente dei comitati locali acqua pubblica
Spazio Pubblico Autogestito Squola
Via V. Arrigoni, 1 – Traversa di Via Nicoletti
Pergola PU
a seguire PORCO BIO! grigliata popolare a base di suini divini e
Dj Set
28-29-30 settembre 2012 Jesi – “Il Movimento che trasforma”
Social Meeting
28-29-30 settembre 2012 Jesi (AN)
il Movimento che trasforma
I Centri Sociali nel tempo della crisi tra soggettività, conflitto e cooperazione sociale
Per il pernottamento e per usufruire del servizio pasti occorre effettuare la prenotazione
TAGLIAMO LE ALI AGLI SPRECHI MILITARI – DIAMO LE RUOTE ALLA SOLIDARIETA’
testo del volantino distribuito all’arrivo della gara di handbike “trofeo Rulliano” a Pergola il 9/9/12
E’ più civile un paese che si dota di strumenti per il superamento delle barriere architettoniche nelle stazioni, nelle città negli aeroporti e in tutti i luoghi del sociale o quello che, in un momento di crisi epocale, di sanguinosi tagli al welfare, di spending rewiew, si dota di cento aerei da guerra a capacità atomica?
Chi difenderà disabili, spesso disoccupati o precari e le loro famiglie, dai morsi della crisi economica? Basteranno i cacciabombardieri per difenderci dai tagli delle bollette o dagli ispettori di equitalia?
Saranno sufficientemente sofisticate attrezzature per l’intercettazione ad alta quota per fare arrivare le magre pensioni di invalidità a fine mese? Per saldare i conti al supermercato? Per i offuscare i sempre più pesanti conti per i farmaci?
Un caccia bombardiere f 35, gioiello della tecnologia militare (che quando riuscirà ad avere impiego operativo sarà già strategicamente obsoleto) statunitense costa 130 milioni di euro chiavi in mano, ma tutto il progetto di aggiornamento di difesa aereonautica nazionale costa tra i 18 e i 20 miliardi di euro.
I numeri hanno il loro peso . Il progetto F 35 costa come 3 volte i tagli alla spesa scolastica che hanno riportato l’onta della pluriclasse , tolto di mezzo la maggior parte delle insegnanti di sostegno alle disabilità nelle scuole pubbliche e azzerato le attività alternative. Costa come i 56 kilometri di doppia galleria sotto le alpi della TAV e condivide con questa “grande opera” la completa inutilità”. O meglio una utilità, il progetto dei “cacciabombardiere stellare” , ce l’ha: arricchire immensamente le potenti lobby internazionali dell’industria militare. Lobby potentissime e trasversali che travalicano politica e partiti. Il progetto è stato firmato sotto il governo Prodi, confermato da Berlusconi e da Monti.
Abbiamo bisogno di tutte le forze (non armate) per difendere non tanto l’Italia ma tutti i cittadini che in questo posto risiedono. Di orgni risorsa economica, morale sociale e politica per difendere tutte e tutti dai morsi di una crisi epocale . Abbiamo bisogno della solidarietà.
Questo è il senso della nostra presenza qui
Spazio Pubblico Autogestito Squola – Territorio Mondo ONLUS
CIAO MARCHI’!! ma n’do vai a stà peggio???
“Piantato a terra, come un antico albero da frutto, un fratello non ti lascia mai del tutto..”
le sorrelle e i fratelli dello spazio pubblico autogestiito SQUOLA ..in fecnda attesa