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In difesa di Vittorio, un bersaglio facile

dal Manifesto

Vittorio Arrigoni è il pacifista italiano dell’International solidarity movement (Ism) che racconta in diretta da Gaza per il manifesto il tragico giorno per giorno della «spedizione punitiva» (parole di Massimo D’Alema) che Israele sta infliggendo al milione e mezzo di palestinesi intrappolati nella striscia. Basta leggere i giornali, a cominciare dal Corriere della Sera – il numero uno – o guardare il Tg1 – la portaerei dell’informazione «pubblica» -, per capire che Vittorio Arrigoni, e quelli come lui (sfortunatamente troppo pochi), è un testimone scomodo di fronte ai silenzi e alla (clamorosa) disinformazione della stampa italiana e, in genere, internazionale. Per questo la notizia che un sito web americano ha messo in rete il nome e la foto di Arrigoni proclamandolo «il bersaglio N.1» dell’esercito israeliano provoca rabbia ma non meraviglia.
È possibile che il sito www.stoptheism.com non sia, come dicono, troppo attendibile, che il suo animatore – tale Lee Kaplan, sedicente «giornalista investigativo» – sia un ciarlatano. Ma con il clima di impunità goduto dalle nefandezze israeliane e di omertà garantito dalla politica e dalla stampa, bisogna stare molto attenti. Fu a Gaza nel marzo 2003, durante la seconda intifada, che una pacifista Usa dell’Ism, Rachel Carrie, fu (deliberatamente)schiacciata da un bulldozer militare israeliano mentre tentava di impedire la distruzione di una casa palestinese A quel che si sa Stop the Ism è un sito statunitense dell’estrema destra ebraica, furiosamente anti-palestinese e anti-comunista, che sembra sia legato a Radio Arutz7, l’emittente dei coloni ebrei, i più fanatici in genere provenienti dagli Usa, insediati nelle terre palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme est. Per Kaplan e soci per fermare l’International solidarity movement qualsiai mezzo è buono purché sia «definitivo». Per loro l’Ism è «un consorzio di gruppi di anarchici e comunisti americani alleati dell’Olp», ovvero «un’idra dalle molte teste» il cui obiettivo è di «aiutare l’Olp a distruggere Israele» e di «finanziare anarchici e comunisti americani a espandere le basi per la rivoluzione mondiale». E gente come Vittorio Arrigoni e altri volontari che vengono dagli Stati uniti, dall’Irlanda, dalla Spagna, dall’Australia, dalla Polonia, sono dei «terroristi alleati di Hamas».
Sembrerebbe da ridere ma non c’è niente da ridere. Vittorio Arrigoni è un bersaglio «facile». È uno di quei matti che vanno a mani nude in posti infami come Gaza per difendere i civili palestinesi. Gli israeliani lo conoscono bene e lo hanno già intercettato, arrestato ed espulso due volte prima che Arrigoni il 23 agosto tornasse a Gaza dal mare a bordo della barca Free Gaza che aveva rotto il blocco israeliano (la vera causa della fine della tregua, non certo i razzetti di Hamas come vi stanno raccontando).
Per cercare di evitare che anche Arrigoni divenga un «tragico errore» o un «danno collaterale» abbiamo chiesto alle autorità politiche e diplomatiche italiane di attivarsi urgentemente con quelle israeliane. Nell’inferno di Gaza Vittorio Arrigoni non è solo. 


Sterminio di Gaza: lavori in corso

da: http://guerrillaradio.iobloggo.com/

Alcune famiglie di palestinesi ci hanno consegnato dei volantini, piovuti dal cielo nei giorni scorsi, lasciati cadere dall’aereonautica israeliana in alternativa alle bombe. Volantino n.1, tradotto dall’arabo:  "A tutte le persone residenti in quest’area. A causa delle azioni terroristiche con cui i terroristi presenti nella vostra area stanno aggredendo Israele, le Forze di Difesa Israeliane sono state costrette a reagire immediatamente e ad agire in questo modo nelle vostre zone. Vi esortiamo, per la vostra sicurezza, ad evacuare immediatamente quest’area. Forze di Difesa Israeliane". In pratica l’esercito israeliano sta passando di casa in case appiccicando sugli usci un avviso di  "lavori in corso", prima di radere al suolo interi quartieri, affossare per sempre speranze di vita presente e futura. Seppellire sotto tonnellate di macerie chi non ha un posto dove evacuare. Poco fa ci hanno comunicato il lancio di nuovi volantini, avvisano che «la terza fase della guerra al terrorismo sta per iniziare".  Sono cortesi i vertici militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti. Se i volantini non sono abbastanza persuasivi, ci pensa l’aereonautica a bussare dolcemente sui tetti delle case di Gaza. E’ una nuova prassi degli ultimi giorni, piovono bombe un pochino più leggere, abbastanza per scoperchiare i tetti delle abitazioni e invitare gli abitanti all’evacuazione. Dopo due o tre minuti l’aviazione ripassa e non rimane più niente dell’edificio. Evacuare, ma evacuare dove? Continue reading


Buon viaggio Marco!


L’amicizia è una presenza che non ti evita di sentirti solo, ma rende il viaggio più leggero.


Soldi al Vento…



Che l’amministrazione Borri avesse poca dimestichezza con la
Costituzione Italiana  lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle e
sulle nostre fedine penali. Non ci attendevamo quindi  che nessuno dei
nostri amministratori si fosse spinto fino alla lettura del secondo
comma dell’articolo 9 “La Repubblica (…) tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Ed era abbastanza evidente fin dall’inizio del suo mandato pieno,
quando ad una settimana dal voto amministrativo, contro ogni
raccomandazione dell’ANCI, garantì i cavatori della Buzzi Unicem, con
un svincolo per qualche centinaio di migliaia di metri cubi di
breccia.  Non era che l’inizio. Ripulita l’anima in chiave
ambientalista con una conversione (ambigua e latitante..) stile “via di
Damasco” in funzione evidentemente elettorale, l’opaca amministrazione
si è distinta per autorizzazioni e piani edilizi strutturati sui più
audaci desideri di costruttori. Fortunatamente la crisi economica e
immobiliare in particolare, hanno stoppato le devastazioni.  Ammettiamo
che Borri e co. sono in buona compagnia. Se non fosse per l’arroganza,
la chiusura e la scarsa trasparenza, potremmo far rientrare 
tranquillamente la giunta pergolese nella malapolitica che  fa da
padrone nelle nostre tristi terre. Terre dove  i cavatori scrivono la
legge regionale sulle attività estrattiva, l’API il piano regionale
energia, i partiti di governo locale cedono la gestione di vitali
servizi pubblici a multi servizi di proprietà di altri enti locali
dello stesso colore.  Conta solo far girare il denaro.  La
capannonizzazione selvaggia della valcesano (riconoscibile per i
caratteristici cartelli “vendesi o affittasi”), le devastanti giostre
pseudosciistiche sull’autodromo in cui hanno trasformato il monte
Catria, il proliferare di seconda, terza, quarta casa, lo spuntare  di
strade, autostrade, superstrade ed elettrodotti.
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20.12.08 SPACE RAID (foto)

Ogni comunità (rebelde..o meno) che si rispetti ha propri riti,
calendario e tradizioni. Non poteva certo non essere festeggiato dalla
teppa della piccola comunità squolastica della Valcesano la ricorrenza
del terzo anno di "esodo", terzo anno dallo sgombero dello Spazio
Pubblico Autogestito Squola di Bellisio di Pergola (PU).  Quale
occasione più propizia del maldestro tentativo della giunta comunale
Borri di vendere all’asta degli edifici publici per ribadire ancora una
volta ignorantemente il nostro diritto agli spazi e il nostro no
irriducibile alla speculazione edilizia. (vedi l’articolo "potete
sgomberare un edificio, non una idea" del 19 dicembre 08). Un manipolo
di squolari, nell’algida mattinata del 20 dicembre, ha attacchinato
propri manifesti lungo viale Carlo Giuliani – ragazzo (già viale
martiri della libertà), sulla sede cittadina del PD, sugli edifici
all’asta e sull’albero di natale cittadino in P. Ginevri. Di seguito le
foto dell’azione. Per la cronaca l’asta è andata deserta come tutte le
altre intentate dal comune per alienari i beni pubblici.

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POTETE SGOMBERARE UN EDIFICIO – NON UN IDEA


POTETE SGOMBERARE UN EDIFICIO – NON UN IDEA

Tre anni fa, in un freddo lunedì, Borri tentava di chiudere l’esperimento sociale Squola lucchettando definitivamente la ex scuola di Bellisio. Ufficialmente l’edificio doveva essere urgentemente ristrutturato per destinarlo ad una imminente apertura di un fantomatico "museo dello zolfo" (a 5 km da quello di Cabernardi??). Il lavori sono durati 3 mesi e iniziati 7 mesi dopo i sigilli. La desolante condizione di completo abbandono in cui versa la struttura pubblica sta li a dimostrare le reali intenzioni dell’Amministrazione. Eliminare l’unica voce critica, radicalmente democratica e irriducibilmente autonoma, oltre che (e qui risiede la vera gravità) con grande "grip" sociale a livello locale.
Tre duri anni di esilio, chiusure, denunce, tentativi continui di soffocamento non hanno sortito l’effetto sperato da Borri. 

Siamo ancora, come dicono i fratelli zapatisti, in sella. Trasformati, cambiati, ma sempre noi.
E se ci vedono tornare indietro..non si illudano: stiamo prendendo la rincorsa…


NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PER FINANZIARE I DISSETI FINANZIARI DELLA GIUNTA BORRI

Non c’è bisogno di essersi laureati alla Luiss per sapere che non è buona norma far fronte all’ordinarietà delle spese di gestione con mezzi straordinari.  Prediamo atto che  l’amministrazione Borri, a parte chiusure,  arroganza e miopia politica, di straordinario non ha niente.
Riteniamo comunque un grave errore l’ipotesi di vendita di immobili di proprietà comunale per far fronte alle normali esigenze di bilancio.   E’ un errore grave sotto l’aspetto economico, fondamentalmente, ma anche su quello politico e sociale.   L’immobile di via Antonelli   e la struttura di via Catria, che l’amministrazione Borri ha deciso di alienare, sono BENI COMUNI, quindi non sono nella disponibilità ne del sindaco ne dei suoi assessori, ma dei cittadini.

Sanare le voragini di bilancio mettendo mano ai “gioielli di famiglia” equivale a una palese dichiarazione di uno stato di crisi, al “portare i libri in tribunale”.   E’ bene, per la comunità, allontanare i dirigenti che la stanno portando al tracollo prima che sia troppo tardi.  Pur concordando dell’antistoricità della soppressione dell’ICI (a livello continentale i municipi si finanziano con l’imposizione sulla casa) non possiamo certo attribuire le voragini di bilancio cittadine al gap nella compensazione  della tassa con le rimesse statali che ammonta a poco più di 130 mila euro; più o meno lo stesso importo della morosità e incaglio dei crediti sociali (asili, scuole, trasporti etc), dai mancati introiti sulle imprese estrattive (in parte dovuti ad una modifica della normativa regionale e in parte alla mancata apertura di nuove cave) ma soprattutto ai 660 mila euro dovuti e mai incassati dai gestori del servizio idrico. Continue reading


Carta dei Diritti del Territorio – testo politico delle rivendicazioni dei comitati del pesarese

Sabato 13 dicembre alle ore 11 è stata presentata, presso la sala consiliare di Pesaro, la CARTA DEI DIRITTI DEL TERRITORIO. Questo documento politico è il precipitato di un decennio di lotte popolari sui territori della provincia di Pesaro, ondata di rivendicazioni che ha investito nell’ultimo biennio le altre province e le regioni vicine. I primi tentatvi di coordinamento e di organizzazione politica che dasse valenza di organicità alle sacrosante rivendicazioni provenienti dai territori risale ad un paio di anni fa, grazie all’infaticabile lavoro di tessitura di Adriano Mei. Da subito come collettivo abbiamo ritenuto che aderire non fosse solo pagante sul terreno delle varie vertenze territoriali, ma estremamente interessante sul terreno della sperimentazione politica. Una organizzazione definita "antipolitica (semplicemente perchè si muoveva fuori dagli schemi istituzionali..ma mai contro di essi) che nasceva autenticamente da un sentimento popolare di "rappresentarsi". Autonoma nel DNA nonostante i vari tentativi di "entrismo" nazionalleati naturali nelle nostre tristi terre dell’"ulivismo reale" e con una capacità di grip sociale assoltumanete inedita nei tempi dell’astensionismo al 50 per cento. Io credo che il movimento debba su questo fenomeno in crescita non solo "sporcarsi le mani" nelle varie vertenze (che poi sono spesso le nostre..vedi acqua, rifiuti etc) ma anche dare organicità regionale a questo lavoro di ibridazione, eleborando politicamente il proprio intervento. Continue reading


Quando le pallottole rimbalzano

di Marco Rigamo, Liberitutti
Marco Rigamo – Giovedì 11 dicembre 2008

(Diritto di Polizia – cap. III)
Dell’assassinio di Alexis Andreas Grigoropulos, ragazzo, ha iniziato a occuparsi il Diritto di Polizia.
Ucciso a sangue freddo sabato 6 dicembre con un proiettile al petto da un agente antisommossa a pochi passi dal Politecnico di Atene, una perizia resa pubblica a tempo di record informa il mondo che si è trattato di un colpo rimbalzato sul selciato. La declinazione ellenica di quella "dinamica del calcinaccio" che servì per rendere ancora più confuse le coordinate dell’assassinio volontario, al G8 di Genova, di Carlo Giuliani, ragazzo.
Si avvia così l’applicazione di quelle norme non scritte che parlano tutte le lingue del mondo e che governano l’incolumità giuridica degli assassini in divisa, qualunque ne sia il colore. Ci sono i testimoni oculari, ci sono le stesse dichiarazioni rese a caldo dagli imputati, ci sono i metodi "sproporzionati e illegali" cui fa riferimento Amnesty International, ci sono – ancora una volta – ore e ore di filmati di ogni origine e provenienza a documentare le violenze contro manifestanti inermi. E ci sarà – facile previsione – chi per anni chiederà verità e giustizia. Ma la Giustizia statuale sta già lavorando per il proiettile accidentale, il caso isolato, la tragica fatalità. Continue reading


Solo per AMORE rivolta in Grecia

Il lutto non basta..
ad andreas, carlo, federico aldo e tutti gli altri…

Comunicato da Salonicco 9 dicembre 2008, Assemblea della Scuola di Teatro Occupata
(Ap)(traduzione uniriot.org) Un Ragazzo di 15 anni assassinato. Alexandros era un nostro amico, un nostro fratello, un nostro figlio, un nostro compagno di classe ed un nostro compagno. L’assassinio di rivolta in greciaAlexandros è stato il punto ultimo di tutta una serie di casi che hanno visto dei giovani assassinati per aver risposto ai poliziotti, o per non essersi fermati ad un posto di blocco o addirittura, come nel caso di Alexandros, solo per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’assassinio del quindicenne Alexandros non è stato un evento isolato, come con audacia pretendeva di far credere il Segretario agli Interni, la cui affermazione rappresenta nella pratica il portare a termine quanto annunciato dal precedente ministro della giustizia (Polydoras) che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che un poliziotto potesse perdere il controllo e sparare. Ma tutti gli elementi e le testimonianze indicano e ci obbligano a pensare che basti un semplice attacco verbale per far perdere la calma ad un poliziotto e farlo sparare.
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IRENE E IL SUO FUTURO

Irene fece anche una telefonata alla cartomante della tivù, ma così per provare, per gioco. Voleva sapere se almeno da lì venissero notizie sul suo futuro. Aveva lavorato per neanche due mesi in un negozio, poi si era ammalata. Aveva perso il posto, e da quella volta tutti i suoi amici lì a farle coraggio, più che altro per abitudine. Erano diventati esperti nel farlo. Ma nemmeno la cartomante le era stata utile. Sì, tre o quattro frasette, le solite che prevede per tutti (anche lei, probabilmente, era una precaria che si era inventata indovina per sbarcare il lunario), ma niente di entusiasmante.

Era buffo ritrovarsi ad un’età in cui non hai un gran che come passato, e ancor di meno come futuro. A dirla tutta, neanche il presente era il massimo, ma almeno quello lo vedeva, lo poteva toccare. Sentiva che anche il passato degli altri, come ad esempio quello raccontato dai suoi genitori, o dai nonni, era in fondo anch’esso vago, con quelle storie che chissà perché dovevano suscitare invidia, quelle che cominciavano con un “ai miei tempi”. O che finivano spesso con quell’insopportabile “si stava meglio quando si stava peggio”. Ascoltava i suoi coetanei parlare dell’”attualità dei valori del fascismo” e le si confondeva in testa la storia, maneggiata come un elastico. Era conscia degli strumenti informatici, come YouTube, come Facebook, ma per lei erano una semplice forma di comunicazione, e non uno stare al passo coi tempi, per entrare nel futuro. Continue reading


L’automobile e’ un ferrovecchio.

Franco Berardi Bifo
da "Liberazione" – 3/12/08

"Donne e motori? Motori". Questa è l’headline con cui, sui manifesti attaccato ai muri cittadini, viene pubblicizzato il Motor Show, esposizione dell’automobile che si svolge anche quest’anno a Bologna, e che sarà inaugurata il 5 dicembre con un convegno dal titolo Uscire in auto dalla crisi, al quale parteciperà Gianfranco Fini.
La classe dirigente non vuole capire che la crisi dell’automobile non ha carattere congiunturale. Ha carattere se così posso dire, definitivo. Terminale. L’auto è morta. Ciononostante la sua carcassa potrà ancora per lungo tempo imputridire ammorbando l’aria in tutti i sensi: in senso economico e in senso ambientale, urbanistico, sanitario.
Il ciclo dell’automobile è stato trainante nello sviluppo capitalistico novecentesco. Enormi interessi si sono coalizzati intorno alla motorizzazione privata. Di conseguenza l’obsolescenza e la crisi terminale dell’automobile costituisce uno shock troppo profondo per la coscienza capitalistica contemporanea, che cerca di rimuovere l’inquietante verità: che l’auto è morta.
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ONDA ANOMALA


SERRA SANT’ABBONDIO CONTRO LE CAVA…

Dal Corriere adriatico del 13 Novembre 2008

Serra contro la cava, sindaco nel mirino
Il comitato ha tappezzato la città di manifesti in cui attacca Vecchione

SERRA SANT’ABBONDIO – Ieri, Serra si è risvegliata piena di manifesti. Se guerra deve essere, guerra sarà, deve aver pensato il Comitato contro la cava di Montevecchio. Coordinato da Paola Sabattini, il comitato ha scelto di denunciare pubblicamente il sindaco Vecchione e la sua giunta “per l’assoluto e gravissimo silenzio, per l’irreparabile danno ambientale, per la compromissione della qualità della vita e dell’appeal turistico e per l’enorme danno economico dovuto alla svalutazione dell’area che la nuova attività estrattiva provocherebbe”. Un vero e proprio j’accuse che fa leva sui serrani stanchi di subire le decisioni degli altri Comuni, della Provincia e anche della Regione, di vedere la loro città ridursi a territorio particolarmente vocato alle attività estrattive. Continue reading


Basta cani, gatti e negretti!! ADOTTA UN METALMECCANICO!!!

Basta cani, gatti e negretti!! ADOTTA UN METALMECCANICO!!!
Oggi il telegiornale ha parlato di un disegno di legge in cui veniva istituito un servizio mutua per gli animali domestici. In questo modo, grazie soprattutto al governo Berlusconi, finalmente i vostri cani e gatti avranno le cure mediche a carico dello stato italiano (e quindi pagate da noi contribuenti). Questo è un atto di grande umanità dove gli animali vengono finalmente equiparati agli esseri unani; e forse frà qualche anno avranno anche il diritto di voto!
Per questo chiedo un gesto di umanità: visto che gli animali hanno finalmente acquistato diritti e privilegi, se hai bisogno di compagnia "adotta un simpatico operaio metalmeccanico!!!"
    non puzza (se si lava!);
    non lascia i peli (magari grasso per ungere macchinari);
    non piscia sui pavimenti (ma sputa alla televisione quando vede Berlusconi);
    è tanto affettuoso (soprattutto con le mogli degli altri);
    è un instancabile lavoratore (basta che paghi);
    è simpatico a cena (anche se magna per 3);
    è simpatico dopo cena (anche se beve come un TIR);
    è simpatico di notte (anche se fuma come un drago);
    è simpatico tutto il giorno (ma se gli canti "faccetta nera" ti rompe il muso e dopo non è più tanto simpatico!!!).
 
Dai che aspetti … corri subito ai cancelli dello stabilimento di S.Maria "ARDO A.Merloni" dove ci sono gli allegri metalmeccanici in presidio; scegli il tuo nuovo amico domestico…
… manda a fanculo cani e gatti che ormai hanno rotto i cojoni e adotta un simpatico operaio metalmeccanico, non fare il solito democristiano… non farti sfuggire questa magnifica opportunità!!!

PODERE AL POPOLO PER UNA NUOVA GASTRONOMIA OPERAIA

CACCIA: 37 MORTI E 83 FERITI NELLA STAGIONE 2005/06

E’ di 37 morti e 83 feriti il bilancio della stagione di caccia 2005-2006 iniziata lo scorso settembre e conclusasi il 30 gennaio scorso. E a finire nel mirino delle doppiette per errore anche molti non cacciatori: 1 morto e 14 feriti. Il bilancio e’ tragico anche per quanto riguarda gli animali. La specie piu’ sfortunata e’ stata la Poiana (41 esemplari abbattuti), poi il Gheppio (33) e lo Sparviere (24). 113 in totale sono stati i rapaci colpiti tra rapaci diurni e notturni tra cui specie rare come Biancone, Falco pellegrino, Aquila minore. La Lega Italiana Protezione Uccelli ha ‘accolto’ quest’anno circa 200 animali feriti da armi da fuoco, 50 specie di uccelli di cui 36 appartenenti a specie protette.

fonte: Adnkronos 


FABRIANO – SCIOPERO GENERALE

 FOTO E VIDEO [MEZZACANAJA]


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LA SCUOLA PER TUTTI NON SERVE PIU’

Pubblico questo articolo circolato un po’ di tempo fa in lista, secondo me, di questi tempi interessante.


DI GIORGIO MASCITELLI
Nazione indiana

Circa due anni fa Norberto Bottani, illustre esperto di problemi scolastici, si guadagnò l’attenzione fugace dei giornali con una dichiarazione ad effetto nella quale si annunciava che tra 50 anni la figura dell’insegnante come la conosciamo oggi non sarebbe più esistita nella scuola europea, sostituita da qualcosa di simile a un assistente sociale. Questa dichiarazione era fatta secondo la consueta tecnica della previsione che si autoavvera o, se si preferisce, del presentare un obiettivo di alcune politiche come una tendenza naturale.More…
 Tale uscita in sé non sarebbe significativa se non fosse possibile rintracciare nelle politiche scolastiche di vari paesi europei elementi che confermano tale ipotesi: un esempio per tutti la ventilata proposta in Germania di abolire le bocciature o quanto meno di limitarle non è frutto di un’improvvisa irruzione dello spirito del maggio parigino in qualche serio ministro del governo federale, ma la risposta alla continua pressione dell’OCSE (l’organizzazione che ha come scopo quello di indirizzare le politiche dei paesi più ricchi verso un maggiore sviluppo economico) a limitare i costi della scuola.
L’OCSE ha individuato da molti anni nella scuola uno dei principali settori in cui tagliare la spesa pubblica, sulla base di un ragionamento molto semplice: i sistemi scolastici attuali producono troppe persone qualificate rispetto a quelle che sono le esigenze delle moderne società di mercato. Siccome nella concezione della società di questa organizzazione lo studio e la formazione non hanno alcuna valenza di crescita personale e civile ma soltanto di utilità economica, è ovvio che le spese scolastiche siano considerate superflue. Infatti a cominciare dagli anni settanta, dopo due decenni di crescita, la percentuale di lavori qualificati si è stabilizzata, mentre la scolarità superiore continuava a espandersi. Continue reading


[FABRIANO 7-Nov-2008] Sciopero Generale

Venerdì 7 novembre è stato indetto dai sindacati lo sciopero generale per il nostro comprensorio: Fabriano, Sassoferrato, Cerreto D’Esi, Matelica e Genga ecc…
Lo sciopero è stato organizzato per la crisi lavorativa che sta colpendo il nostro territorio (Antonio Merloni in primis), il disagio che si sta ripercuotendo e si ripercuoterà ancora più anche a livello sociale, una crisi economica mondiale che da queste parti è già arrivata e inizia a farsi sentire. Il Collettivo Autonomo Fabrianese invita la cittadinanza a scendere in piazza a fianco dei lavoratori per dimostrare la nostra solidarietà, perché sbagliate scelte di imprenditori e politici non possono condizionare il “presente” dei lavoratori e il nostro “futuro”.
Ora è il momento di scegliere da che parte stare: o dalla parte dei grandi speculatori finanziari e di un capitale che usa tutti (politici, padroni, operai,poliziotti e giudici) oppure con chi lotta per cambiare questo modello.
Contro chi soffoca la libera informazione, contro chi toglie il diritto allo studio e al lavoro, riprendiamoci la piazza per creare un nuovo modello di sviluppo a misura d’uomo e non a privilegio di pochi!!

Svegliamo la nostra città, svegliamoci tutti!!!
CONTRO I PRIVILEGI DI POCHI
PER I DIRITTI DI TUTTI!!!
VENERDI’ 7 NOVEMBRE
CONCENTRAMENTO
ORE 8:45
PARCHEGGIO PALAGUERRI

FRAMMENTI DI NATURA