Author Archives: squola01

LETTERA APERTA A FRANCO BOMPANI

Leggiamo con amarezza, ma senza stupore, le minacce che hai ricevuto. Non siamo moralisti e pensiamo che la non-violenza non sia una religione, ma una delle possibili pratiche della politica.

125298-DSCF9706.JPGNon per questo non guardiamo con preoccupato interesse la cifra dello scadimento e imbarbarimento della discussione politica cittadina. Dalla repressione (la scandalosa denuncia per “rapina aggravata, scasso e occupazione” per esseri umani rei di aver organizzato una festa per
bambini e una assemblea, sono storie di una giunta fa) al ricorso sistematico alla denuncia e alla magistratura, fino al salto di qualità rappresentato dalla minaccia fisica personale, di natura fascio mafiosa.

Premesso che, ad una valutazione oggettiva, il livello reale della minaccia, tenuto conto della provenienza, è prossimo allo zero, crediamo che sia comunque una situazione fastidiosa . Chi te lo scrive conosce l’esperienza in prima persona e con il tempo abbiamo imparato a temere
più squadristi e usurai pubblici che i “toto  riina in camicia nera”.

In termini generali riflettiamo su sul paradigma rappresentato dall’episodio quale misura dello stato attuale dei rapporti. Noi pensiamo che la risposta non può che essere politica nella sua forma
meno delegata, digitale e invece sempre più concretamente partecipata possibile. E’ quel “qualcosa che abbiamo in Comune” a cui spesso ci appelliamo. A questo “astensionismo dell’intelligenza” a questa “diserzione della ragione” rispondiamo con la politica. La nostra proposta è sempre quella di re-iniziare a ragionare sul “comune” in maniera innovativa e senza schemi, al di fuori di urgenze elettorali, compostando in maniera definitiva steccati, loghi, brand e stemmi ormai niente altro che residui fossili della rappresentanza.
Siamo a disposizione.
Crediamo sia il modo più concreto di esprimere solidarietà, che è rivolta ben prima del “mi piace”

Spazio Pubblico Autogestito Squola

Il sociale ha un suo centro


Cambia il Vento – Pergola16/3/2013 testo e foto

“Sui Piani Rotondi, tra Monterolo e Montevecchio non nascerà l’ennesima
“speculonia”, una città fatta da dieci mulini a vento alti 150 metri che
sarebbe costata decine di milioni ai contribuenti e che avrebbe
prodotto solo profitti per i rapinatori dell’ambiente, devastazione
l'acqua non si comperapaesaggistica e ampliato il buco del bilancio pubblico. Se questo
scempio, che sarebbe stato visibile dal Conero al Montefetro, non si è
realizzato, non dobbiamo ringraziare alcun politico di nessuna cosca. Non
dobbiamo ringraziare la precedente giunta Borri che ha voluto il
progetto e lo ha sponsorizzato in consiglio comunale, né
l’amministrazione Baldelli che non si è opposta allo scempio. Non
dobbiamo ringraziare né ARPAM, né provincia né regione, che anzi si sono
opposti all’annullamento dell’autorizzazione come richiesto dai
cittadini. E’ una grande vittoria che ribadisce che la nostra terra è un
bene comune di tutta la società e non serve ad arricchire gli
speculatori, politici e tecnici corrotti. Come per la cava del Bifolco
tenteranno di appropriarsi della vittoria sociale contro i mostri eolici
e di salire sul carro dei vincitori, loro e i pennivendoli al loro
servizio cercando meschinamente i loro tornaconti elettorali. Non
l'acqua non si compera 1abbiamo giornali, né radio, né uffici stampa ma abbiamo la ragione
dalla nostra parte e voglia di partecipare. Dalla Valsusa alla Sicilia
sta cambiando il vento, ha la forza delle nostre ragioni e la violenza
dei nostri sogni.

Senza Giornali, né Radio né Tivù – se non c’hanno fermato fino ad adesso
– Non ci fermiamo PIU’”

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Cambia il Vento! presidio 16/3/13 a Pergola h 10

Sit In comunicativo dello SPA Squola durante il mercato cittadino…
ore 10 – 12 piazza IV novembre – (piazza del cannone) a Pergola
In tarda mattinata decollerà la mongolfiera squola
Daje Forte
Spazio Pubblico Autogestito Squola

cambiailvento-1


A Pergola, “Via Martiri del Lavoro”

A Ciro Moccia , morto a 42 anni  alle sue figlie  e a sua moglie,

Crepato alle 4 di mattino  su  ponteggio di una Fonderia come l’IlVA di Taranto che produce più cancri che acciaio

via martiri del lavoro

Ad Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco  Marzo, Rosario Rondinò, Bruno Santino e Roberto Scola, operai della Thyssen Krupp  giovedì ammazzati   per la seconda volta in una aula di tribunale , dopo che i padroni li avevano bruciati vivi in una fonderia .

 

A loro abbiamo dedicato la nuova via della zona industriale sud di Pergola, già Via Maestri, Via  MARTIRI DEL LAVORO

 

Stiamo cominciando a riprenderci tutto ciò che è nostro

Spazio Pubblico Autogestito Squola

contro lo Stato del lavoro nero: Reddito per tutti e lavorare meno!


LETTERA APERTA AD ANDREA FIORANI, CHIMICO E VOLONTARIO

Andrea Fiorani, chimico e impegnato nel sociale

Chi scrive è un gruppo di esseri umani di variegata provenienza, anche noi impegnati nel sociale. Del sociale addirittura ne siamo al Centro. Abbiamo letto il tuo intervento con attenzione sulla fanzine di uno degli ologrammi politici (in genere si manifestano in forma bidimensionale) che presenziano la città e ti ringraziamo per aver permesso, con la tua riflessione, di tornare su tematiche a noi care. Le tematiche che trattano del “comune”  e, nello specifico, della gestione di quei beni comuni che sono i tanti spazi inutilizzati che esistono nella  nostra città.  La lotta per ottenere una gestione partecipata  e condivisa degli spazi pubblici è sempre in cima alla nostra  agenda politica e  non è in alcun modo per sitoinfluenzabile dai presunti colori dei clan che si alternano al potere. La tematica dell’uso sociale del pubblico  è sempre stata oggetto della nostra azione politica e comunicativa e, addirittura, abbiamo approfondito l’argomento con uno studio che è stato poi pubblicato con l’ausilio del Centro Servizio per il Volontariato: “Sprechi pubblici – studio sui beni pubblici inutilizzati o sotto utilizzati nel Comune di Pergola”  – 2008. Ne abbiamo parlato e posto il problema con amministratori di vari livelli degli enti locali, politici ma soprattutto con tanta gente. Pensa che ne abbiamo dibattuto per tre anni con amabili giudici e meno amabili Pubblici ministeri perché un miope sindaco ha pensato e denunciato il nostro “fare socialità” come azione criminale.

L’assegnazione di spazi pubblici non utilizzati a chi svolge una seria azione sociale  nel territorio, hai ragione, non può in alcun modo essere subordinata alla simpatia o meno che suscitiamo ad un sindaco o all’affiliazione a qualche cosca politica.  Dimentichi però di dire che quello spazio vi era stato assegnato non da una assemblea o da un concorso, ma con un atto che è molto più vicino all’istituto feudale del “privilegio”.  In sintesi: te l’ha dato un sindaco “amico” e te lo leva uno “nemico”. Storicamente l’edificio delle ex scuole di Pantana , il più ambito tra gli spazi pubblici per le sue caratteristiche  strutturali, è sempre stato dato per grazioso dono del Principe ai suoi sodali, ad associazioni fantasma, al segretario del partito del sindaco e ai simpatizzanti. Non ci interessa assolutamente rivangare il passato, ma arrivare la nodo della faccenda: spezzare questo meccanismo perverso e ribadire una volta per tutte che gli immobili pubblici sono un “bene comune”della società e sono indisponibili alle gestioni dispotico burocratiche  dei vari clan politici e l’unico crimine  che si può commettere è lasciarli marcire o svenderli. .

Il nostro invito e proposta è una assemblea che, partendo dal dato reale del disponibile e delle concrete esigenze sociali, provveda ad un piano di autoassegnazioni  di spazi in un dialogo mai subordinato con le amministrazioni ne frenato da supposti legalitarismi. Non lasciare marcire i “nostri” immobili e impedirne  la svendita, non è solo  eticamente giusto e costituzionalmente legittimo ,ma è un preciso dovere politico.  Queste pratiche del “comune” diventeranno legali nella misura in cui le agiremo insieme e senza remore rendendo questo diritto esigibile per tutti, al di là di carte bollante e domande protocollate  di cui per anni abbiamo abusato.

Attenzione, non parliamo per un nostro interesse. Uno spazio decoroso dove mettere “in pratica il comune” noi l’abbiamo e, anzi, vieni a trovarci ad una nostra iniziativa politica o sociale o anche solo per bere una birra.

Come ci insegnano i nostri complici, guerriglieri zapatisti, “Para  todos todo, nada por nosostros”

PS – dopo tre anni di simpatici processi  un giudice ha stabilito che il quello che il Sindaco Borri credeva essere un crimine  in realtà una  azione politica.

In tempi di antipolitica andremmo premiati..

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non fermi il sole se gli spari addosso


[Africa] Notarelle all’ombra di un minareto

africaNotarelle all’ombra di un minareto…
…di una delle moschee che qui sono così fitte come le banche a Lugano, da dove cantano a qualsiasi ora, che se uno vuole riposare deve sorbirsi la prolungata cantilena. Nella mia piccola esperienza senegalese noto che nel giro di pochi anni la presenza religiosa si fa sempre più marcata. Ad esempio, fino a pochi anni fa non c’era nessuna donna in burqa, e pochi andavano in giro con una specie di collana in grani col la quale recitare preghiere.
Per non sentirmi così estraneo ho cominciato a leggere il Corano (e anche la Bibbia) ma rimango esterrefatto per la violenza e la crudeltà presente in questi libri. Erano regole buone per una società nomade e analfabeta di parecchi secoli fa, ma oggi al di fuori della nostra realtà.
A parte queste considerazioni (tipo: perché si legge la Bibbia e non l’Iliade o Shakespeare, che sono molto più interessanti e intriganti?), tutto scorre bene, nostalgia dell’Italia a livello basso. D’altra parte quando cerco notizie dal Bel Paese si parla soprattutto della salma di Arcore dalla faccia arancione, e mi sorge un ennesimo perché (oltre al fondamentale: “che fine ha fatto Mastella?”).
L’essenza dell’Africa è presente soprattutto nelle minuscole cose: nella polvere che copre costantemente tutto, nei batteri dominanti e invincibili, nel vento che porta i profumi delle misteriose spezie dai mercati o l’odore di molluschi putrefatti dell’oceano.
È sempre interessante mettersi ad osservare la gente, sugli autobus o nei mercati, e i gesti e i linguaggi differenti in quelli che sono invece comportamenti e sentimenti universali. C’è l’odiosa pratica della contrattazione, che sia per comprare una banana o la corsa di un taxi, ogni volta un rituale al quale noi bianchi non siamo abituati (e giustamente ci fregano alla grande).
Qui si finisce per non meravigliarsi di nulla, perché ci si deve aspettare di tutto. Ho comprato un barattolino di vernice per dipingere una cosa, ho fatto notare che era stato aperto (un rigagnolo di colore secco era attaccato a un lato) ma il tipo mi ha guardato meravigliato della mia meraviglia, come se gli avessi chiesto che ora è su Plutone.
La maggior parte della gente esce di casa non con il portafogli (che trasporterebbe vuoto) o con le chiavi (non servono, a casa c’è sempre qualcuno) ma con l’imprescindibile e generalizzato telefono cellulare. Tutti a specchiarsi nello schermo luminoso: che siano su una panca all’ombra ad aspettare il nulla o dalla parrucchiera a farsi le trecce, i senegalesi hanno sempre solo una mano libera. Avere o non avere credito è un elemento insignificante.
Non si capisce poi perché qualcuno vada in giro con l’orologio, dato che qui il concetto di tempo è relativo, elastico e personalizzato. I calendari sono roba da venditori di almanacchi o da cartomanti, gli appuntamenti sono solo promesse di buona volontà o di compiacimento. Il tempo è  regolato dal fato ineluttabile, dalle piccole coincidenze, dalle aspettative modeste, dal godimento dell’attimo presente.
Carpe diem a tutti!

Marco


[Mercoledì 6 Febbraio 2013] Dal Tramonto DEL LAVORO all’alba DELL REDDITO

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Sabato 26 Gennaio 2013 – ANPI Valcesano – Tessera Day

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SABATO 26 GENNAIO 013 – TESSERA DAY A.N.P.I A SQUOLA!

a marko petrovich

La sezione Valcesano dell’ANPI e il suo smaliante presidente Chico Ceccucci ti invitano al

TESSERA DAY sabato 26 gennaio ore 18 e 30 presso lo SPA Squola in via Vittorio Arrigoni 1 a Pergola (PU) Il banchetto per il tesseramento aprirà alle 18 con i bla bala del presidente etc

dalle 19 scintillante aperitivo a prezzi plebei al Bar-Collo..

dalle 20 30 la rivoluzione NON è pranzo di gala POLENTA PARTIGIANA e CARBONARA

Già commossi al pensiero dei Gato Negro e della magica suite acustica dalle ore 22 30 in poi..

PRENOTATI telefonando alla melliflua Cinzia 333 8660350 e digli se sei vegetarietto vegano o spiritofago

ANPI Valcesano – Partigiani 2 punto o

 


NON LASCIAMO SOLI I CASSINTEGRANDI DELLA BVB DI SAN LORENZO IN CAMPO!

.INTERVISTA AD UN LAVORATORE DELLA BVB

Con i primi giorni del  nuovo anno, gli ultimi 40 lavoratori della BVB  (azienda metalmeccanica del Gruppo Marcegalia) di San Lorenzo in Campo (PU)  vedranno la loro esistenza precarizzarsi e i loro redditi affidarsi ad un sempre più malandato welfare statale.

L’azienda era stata già interessata nel, recente passato,  da una dolorosa ristrutturazione  che aveva portato alla cessione  della proprietà da parte di imprenditori locali alla multinazionale del metallo Marcegalia. In questa fase l’azienda ha subito drastica riduzione del personale, per lo più  mediante un utilizzo  spinto d i strumenti come il prepensionamentobvb-marcegaglia-san-lorenzo-in-campo

Nell’economia del Gruppo  Marcegaglia, alla BVB, era affidata la produzione di componenti per frigoriferi. La crisi che  ha colpito il settore ha spinto la dirigenza alla focalizzazione delle attività nei settori più tradizionali (lamierati, tubi, impiantistica meccanica)

All’azienda laurentina è toccato il più drastico dei provvedimenti di “razionalizzazione” del Gruppo guidato dalla ex presidente di Confindustria:, la chiusura.

Pesanti ripercussioni occupazionali previste  anche per l’azienda gemella della BVB, la IMET di Fontanafredda (PN) e in altri stabilimenti nel bolognese.

Le classiche trattative di rito con i sindacati, associazioni imprenditoriali e istituzioni, hanno partorito il classico topolino.

Impegni peri tempi rapidi per l’entrata in funzione degli obsoleti ammortizzatori sociali e vaghe promesse i di interessamento per una sola parte della linea produttiva.  Sembra che una azienda mediorientale abbia espresso interesse per il segmento di produzione di filtri in rame che impiegherebbe, a seconda degli intervistati dai 4 ai 9 lavoratori). L’esperienze passate ci indicano come l’interesse  di queste aziende  è limitato ai macchinari e quel minimo di conoscenza tecnologica per avviare le produzioni in Turchia o Marocco.

Tra i lavoratori, sfibrati da precedenti crisi che avevano visto drastici ridimensionamenti di personale e un cambio di proprietà, lo scoramento impera.

Lo Spazio Pubblico Autogestito Squola ha realizzato una video intervista con un lavoratore della BV proprio per informare e riportare l’attenzione su questa problematica,  cosi drammaticamente attuale.. La nostra proposta è una “presa in carico” della crisi da parte di tutti i soggetti attivi del territorio, per evitare che questo dramma venga vissuto  solo negli ambiti familiari e produca conseguenze drammatiche.

Quello che chiediamo è un interessamento da parte di tutto il mondo sociale  e sindacale della vallata, di quello istituzionale  e anche di quello vituperatissimo della politica. Una assemblea in emergano problematiche ma anche le proposte. Da moratorie su oneri e utenze comunali per i colpiti dalla crisi (tassa rifiuti, rette per asili e trasporti studenti etc) a una moratoria su mutui e prestiti i da parte  dei principali  istituti di credito locali. Che di politica non si parli solo in prossimità dei carnevali elettorali!

 

Da sempre lontani dalla retorica e aderenti al Sociale. Anzi al proprio al Centro.

 

www.squola.org

l’ultra-politica


Sabato 29 dicembre – Trash Night


Sabato 15 dicembre – Mattarello Jamboree


[CinePirata] [08/11/12] Romanzo di una strage


CRONICHE POST SOVIETICHE (Dall Ucraina Marchino con Amore)

Il compagno squolaro Marchino, primo badante italiano in Ucraina, invia il suo particolare e corrosivamente introspettivo “reportage” dall’Ucraina. Una cultura e una civiltà entrata sommessamente nelle nostre case, nei nostri parci, eppure cosi esclusa dalla vita civile e sociale di questo paese…che abbiano inizio le CRONACHE POST-SOVIETICHE..

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PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI G. LIGI “POETI CONTADINI IN 8° RIMA DELL’APPENNINO UMBRO MARCHIGIANO”

Spazio pubblico autogestito Squola sabato 3 novembre ore 18,00

presentazione del libro di /Graziano Lig/i “*poeti contadini in VIII^rima dell’appennino umbro marchigiano*” Lo Spazio Pubblico Autogestito Squola ospiterà sabato 3 novembre 2012 alle ore 18 un interessante lavoro di ricerca di Graziano Ligi docente di filosofia e storia, appassionato di letteratura e cultura popolare. La pubblicazione, la cui prefazione è firmata da Gastone Pietrucci, etnomusicologo, voce del Gruppo di ricerca e canto popolare “La Macina”, autore di numerose pubblicazioni sulla tradizione orale marchigiana, raccoglie le composizioni poetiche di autori (più di venti) appartenenti al mondo rurale dell’Appennino umbro-marchigiano. Un’antologia di testi che va dalla prima metà dell’Ottocento fino ai tempi più recenti, redatta a partire da un lavoro di ricerca sul campo che ha portato alla luce, oltre alle ultime, preziose testimonianze orali, numerosi manoscritti e dattiloscritti per gran parte inediti, rare plaquettes, articoli dispersi in pubblicazioni ormai datate. L’apprezzabile lavoro di Ligi – una ricerca durata circa tre anni – ha quale territorio di riferimento quello delle campagne intorno ai monti Strega, Cucco e Catria, nei Comuni di Sassoferrato, Scheggia-Pascelupo, Fabriano, Serra Sant’Abbondio, Frontone. «L’ottava rima – spiega l’autore – è il tipico metro con cui contadini, pastori, boscaioli, carbonai, minatori, componevano poemetti satirici e moraleggianti. “Fare le sàtrie”, “cantare da poeta” o “cantar bernesco” era il modo con cui veniva definita questa mestieranza. La poesia in ottava rima, nelle sue diverse forme legate sia all’oralità che alla scrittura – osserva ancora Ligi – è stata in questi luoghi pratica viva e diffusa almeno fino ai primi decenni del secondo dopoguerra. Una tradizione che è andata via via scemando fino a scomparire quasi del tutto». La corposa pubblicazione (540 pagine) offre un ampio e variegato numero di composizioni, a
testimonianza delle diverse declinazioni che questo genere poetico ha incontrato nel nostro territorio, come, ad esempio, i carteggi epistolari in forma poetica con cui gli emigranti corrispondevano con
amici e parenti dei loro paesi d’origine.

La presentazione del libro sarà anticipata dalla visione del cortometraggio *”la vita cantata”* lavoro della scuola primaria anno scolastico 2006/2007 breve dossier dei canti tratti dal repertorio
tradizionale popolare realizzata dal locale istituto comprensivo sotto la guida della prof. M. Catena.

Seguirà un APERICENA a prezzi popolari offerto dal collettivo “fornelli ribelli” e quindi la serata verrà aperta dalle note tradizionali di armonica e fisarmonica.

*Dalle ore 23 hip hop Movie&Ment I Fratelli della costa, hip pop, ipoeti popolari di oggi*, basso chitarra voce e dj

esibizione in free style

un racconto della storia del movimento hip hop

Senza ISMI – Squola spa IL SOCIALE REALE

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dajè ragà!


GRAZIE ANONYMOUS!

La nostra attenzione si rivolge a Voi, servi dello Stato. Continuate a rendervi complici delle violenze più atroci burattinati dal potere. In realtà, i fili che vi manovrano sono gli stessi fili che vi stritolano. Vi erigete come i tutori dell’ordine pubblico ma fomentate un clima di terrore e paura ovunque si avverta il minimo sentore di richiamo alla Libertà. Vi scagliate con ferocia contro il Popolo che chiede il rispetto dei propri diritti e la salvaguardia della propria dignità. Insanguinate ogni tentativo di insubordinazione a questo sistema che logora chiunque si trovi nelle fauci del potere, mentre ingrassa lo status di Banche, politicanti e compagine di sciacalli. Il vostro percorso di aguzzini non si arresta ma pare, al contrario, evolversi; da Genova alla Valsusa, da Roma ad ogni luogo teatro di proteste per poi arrivare alle carceri, ai Cie e agli Opg, il filo conduttore è uno solo: quello delle torture. Agite nella barbara logica del «sorvegliare e punire», stravolta sovente in «punire e sorvegliare»; e quando i media vi immortalano, vi si sorprende spesso ad esibire con orgoglio i corpi che massacrate, quasi fosse un ammonimento in vista di ogni dissenso futuro. Durante la recente protesta degli studenti avete confermato per l’ennesima volta il vostro ruolo di specialisti della mattanza travestita da Democrazia. Quando avete manganellato, strattonato, spaventato e trascinato quei ragazzi, quando li avete calpestati con i vostri anfibi, o li avete impietriti di paura soffocandoli nella morsa del vostro armamentario, avete vilipeso ogni valore democratico. Tutte le volte in cui vi scagliate «in difesa dell’Umanità» contro chi vuole rompere il muro della sottomissione, vi disumanizzate. I vergognosi crimini che avete perpetrato continuano a rimanere impuniti e, paradossalmente, i vostri capi che al G8 ordinavano di svilire i Diritti Umani sono gli stessi che ora si trovano ai vertici e vanno a braccetto con i ceppi del potere. Nel materiale sottrattovi è possibile rintracciare molti dei vostri comportamenti deprecabili: a titolo di esempio, in un documento inerente i fatti di Chiomonte stigmatizzate i NoTav per l’ennesima volta, tacciandoli come una schiera di facinorosi costituenti pericolo per l’ordine pubblico; spiate i cittadini sui social network per estorcere informazioni utili a legittimare la repressione del dissenso (è il caso, ad esempio, dell’attivista che avete schedato: «Ideologicamente finora sconosciuto, attraverso il suo profilo postato sul social network facebook è emerso il suo particolare interesse per i movimenti ed associazioni animaliste/antivivisezioniste[…]»). Si potrebbero citare anche le numerose foto scattate dalla Digos ai frequentatori dei centri sociali o il documento attestante che la rottura di uno sfollagente si è verificata «durante un intervento della Squadra mobile seguito dall’arresto del soggetto». I file che abbiamo rilasciato sono eloquenti e tutti possono trarre le proprie considerazioni personali. Rivendichiamo a gran voce: l’introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell’ordine svolgono il proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si verifichino. Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e maltrattamenti; l’apposizione di un codice ben visibile sulle divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta antisommossa; che le forze dell’ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate. Con la nostra azione vogliamo inoltre mandare un forte messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime. Siamo vicini a chi continua a lottare senza mai arrendersi. Tutti i caduti per mano dei vessatori in divisa sono nostri fratelli e riteniamo necessario commemorare coloro che son stati assassinati due volte: per mano di una divisa, e per mano di uno Stato che insabbia la verità. Il nostro pensiero va anche a tutti gli Anonymous e gli hacktivisti perseguitati e oppressi in nome di una falsa Democrazia. Dietro le sbarre di ogni cella, in ogni aula di tribunale, o fra le mura domestiche in attesa di giudizio c’è la solidarietà di ognuno di noi. I vostri vili tentativi di reprimere il dissenso con violenza e intimidazioni non andranno mai a buon fine. La lotta per gli ideali non può essere arrestata. Questa è per voi lavoratori che nonostante le fatiche avete ancora la forza di scendere in piazza. Questa è per voi studenti che andate a manifestare per un futuro migliore e venite brutalmente caricati. Questa è per voi emarginati, reclusi, disadattati che ogni giorno subite le barbarie di questi infami. Questa è per voi perseguitati, manganellati, torturati, insultati. Questa è per voi ammazzati quotidianamente dallo Stato, nelle carceri e fuori. Questa è per voi bro’,i nostri fratelli e le nostre sorelle Anon perseguiti e arrestati. Questa è per voi NoTAV che con coraggio, da anni, portate avanti la vostra battaglia, bloccati con infamia e codardia da questi pseudo-uomini in divisa. Questa è per voi madri che nonostante il dolore, i depistaggi degli aguzzini e le angherie di chi vi schernisce, continuate a cercare verità e giustizia per i figli che vi son stati barbaramente strappati da chi invece avrebbe dovuto proteggerli. Questa è per voi fratelli stranieri che fuggite dalla disperazione in cerca di salvezza, e ad accogliervi trovate chi vi umilia, vi tortura, vi respinge mascherando il razzismo con il pretesto dell’ordine pubblico.

Ergo..Nos custodimus custodes. …Problem Officer?

You should have expected us.

We are Anonymous

We are Legion

We do not Forgive

We do not Forget

We do what we must,because we can.

Expect Us!


GIU’ LE MANI DALLE MARCHE: LA RIVOLUZIONE CORRE SU TACCO 12!!!

La squolara Telekommando intervista Manuela Pieri del Comitato No Turbogas di San Michele sulle ragioni di GIU LE MANI DALLE MARCHE  convention dei comitati marchigiani contro le nocività

LA RIVOLUZIONE CORRE SU TACCO 12 – Iintervista a Manuela del Comitato No Turbogas di San Michele


[Sabato 13 Ottobre] TERRITORI, COMUNITA’, RESISTENZE. UN PROGETTO

Nel tempo della crisi una nuova ondata di nocività sta investendo la nostra regione. Uniti da una perfida ragnatela d’interessi il cui tessitore è Spacca, imprenditori e politici, con soldi pubblici, si preparano ad una nuova stagione di cemento e nocività interessando, con vari e articolati progetti, l’intero territorio marchigiano. Ri gassificatori, strade, centrali a gas o biomasse, nuovi laghi fotovoltaici e mostruosi impianti eolici.

Specularmente, nel territorio nasce una nuova resistenza e coscienza. Impianti e ruspe della speculazione sono ferme difronte ad una resistenza ostinata e partecipe di comunità territoriali in difesa dei loro spazi vitali.  Conosciamo sulla nostra pelle i ricatti occupazionali messi in atto dalle multinazionali e dai “poteri forti.” Adesso la regione si prepara a legiferare alleggerendo e rendendo più  agile le procedure di  valutazione dell impatto ambientale favorendo nei fatti il “lavoro sporco” dei tecnici delle aziende. Un tentativo di stroncare le resistenze territoriali per via giudiziaria. Un colpo di scopa sopra tutti procedimenti futuri contro gli inquinatori..

La vendetta degli speculatori della Cava del Bifolco di Schieppe e di tanti altri.

Ad un anno dalla grande vittoria elettorale, i vampiri dell’acqua pubblica, da Hera ad  ACEA passando per le straniere LdE e altre, continuano ad insidiare i progetto dell’acqua pubblica.

Lo Spazio Pubblico Autogestito Squola vuole discuterne in una assemblea pubblica con gli animatori di queste resistenze sul territorio:

 

Manuela Pieri – No Turbogas Valcesano – Coordinamento dei Comitati

Goffredo Bellocchi – Comitato Tutela Ambiente – Sassoferrato

Danilo Baldini – Militante Ambientalista – Matelica

Un esponente dei comitati locali acqua pubblica

 

Spazio Pubblico Autogestito Squola

Via V. Arrigoni, 1 – Traversa di Via Nicoletti

Pergola PU

 

a seguire PORCO BIO!  grigliata popolare a base di suini divini  e

Dj Set


28-29-30 settembre 2012 Jesi – “Il Movimento che trasforma”

Social Meeting

28-29-30 settembre 2012 Jesi (AN)

il Movimento che trasforma

I Centri Sociali nel tempo della crisi tra soggettività, conflitto e cooperazione sociale

Per il pernottamento e per usufruire del servizio pasti occorre effettuare la prenotazione

TAGLIAMO LE ALI AGLI SPRECHI MILITARI – DIAMO LE RUOTE ALLA SOLIDARIETA’

testo del volantino distribuito all’arrivo della gara di handbike “trofeo Rulliano” a Pergola il 9/9/12

E’ più civile un paese che si dota di strumenti per  il superamento delle barriere architettoniche nelle stazioni, nelle città negli aeroporti e in tutti i luoghi del sociale  o quello che, in un momento di crisi epocale, di sanguinosi tagli al welfare, di spending  rewiew, si dota di cento aerei da guerra a capacità  atomica?

Chi difenderà disabili, spesso disoccupati o precari e le loro famiglie, dai morsi della crisi economica? Basteranno i cacciabombardieri per difenderci dai tagli delle bollette o dagli ispettori di equitalia?

Saranno sufficientemente  sofisticate  attrezzature per l’intercettazione ad alta quota per fare arrivare le magre pensioni di invalidità a fine mese? Per saldare i conti al supermercato? Per i offuscare i sempre più pesanti conti per i farmaci?

Un caccia bombardiere f 35, gioiello della tecnologia militare (che quando riuscirà ad avere impiego operativo sarà già strategicamente obsoleto)  statunitense costa 130 milioni di euro chiavi in mano, ma tutto il progetto di aggiornamento di difesa aereonautica nazionale costa tra i 18 e i 20 miliardi di euro.

I numeri hanno il loro peso . Il progetto F 35 costa come 3 volte i tagli alla spesa scolastica che hanno riportato l’onta della pluriclasse , tolto di mezzo la maggior parte  delle insegnanti di sostegno alle disabilità nelle scuole pubbliche  e azzerato le attività alternative. Costa come i 56 kilometri di  doppia galleria sotto le alpi della TAV e condivide con questa “grande opera” la completa inutilità”. O meglio una utilità, il progetto dei  “cacciabombardiere stellare” ,  ce l’ha: arricchire immensamente le potenti lobby internazionali dell’industria militare. Lobby potentissime e trasversali   che travalicano  politica e partiti. Il progetto è stato firmato sotto il governo Prodi, confermato da Berlusconi e da Monti.

Abbiamo bisogno di tutte le forze (non armate) per difendere non tanto l’Italia ma tutti i cittadini che in questo posto risiedono. Di orgni risorsa economica, morale sociale e politica per difendere tutte e tutti  dai morsi di una crisi epocale . Abbiamo bisogno della solidarietà.

 

Questo è il senso della nostra presenza qui

Spazio Pubblico Autogestito Squola – Territorio Mondo ONLUS