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2010 FESTA DI PRIMAVERA


SOLIDARIETA’ A GIODANO “GIOTTO” DROGHINI

La repressione, in qualunque espressione si manifesti, è l’arma che il potere impiega nei confronti della “dissidenza”. Ed è a partire da questo assunto che vogliamo esprimere pubblicamente a Giordano “Giotto” Droghini tutta la nostra solidarietà politica. giottoL’impiego della querela giudiziaria nei confronti di un gesto politico, sia esso una vignetta satirica, una manifestazione o una occupazione, è sinonimo stesso di debolezza prima che di arroganza. E’ il funerale della politica prima che della civile convivenza. Ed è un arma spuntata. E’ la manifestazione palese di una incapacità della gestione della politica con strumenti suoi propri, la mancanza di una cultura sociale oltre che di una visione democratica e costituzionale.

E’ evidente che non vogliamo entrare nel merito. Non ci interessa. Per cultura e storia siamo abituati a “volare alto”, oltre le mode di fuggevoli presenti e stare da una parte sola. Siamo, appunto, partigiani. Con Giordano abbiamo condiviso piazze, come quella a “difesa della Costituzione” di un freddo e piovoso 30 gennaio, oppure siamo stati fisicamente dalla parte opposta di una metaforica “barricata”. Lui a destra del Viale Martiri della Libertà, per l’abbattimento degli alberi, noi a sinistra per tutelarli. Non è una manifestazione di solidarietà consociativa o di convenienza politica. E’ un gesto politico non rinunciabile da parte di chi ama la libertà e la democrazia. E’ un gesto non rinviabile da parte di chi ha vissuto l’arroganza dei ucchetti, delle denuncie e dei processi. Chi pensava di “risolvere per via repressiva” il problema politico rappresentato da un collettivo politico, radicalmente autonomo e irriducibilmente democratico, si è trovato politicamente sconfitto, socialmente isolato, elettoralmente sanzionato.

Possono sgomberare un edificio, non una idea.

Una querela, ma anche un processo, non scalfiranno la volontà di Giordano di essere un “attore politico” anche discusso e discutibile, ma assolutamente legittimo.

Le armi chimiche al cloro-cianuro, lo squadrismo di stato nelle strade, le caserme trasformate in lager cileni fino alle pubbliche fucilazioni sulle piazze non hanno fermato un movimento a Genova del 2001. L’anno dopo ha invaso Firenze in milione di persone capace di lievitare a 3 milioni contro la guerra a Roma. Cambiando il senso proprio della politica riappropriandosi della partecipazione scippata dal “palazzo”. 20 anni di fascismo hanno solo prodotto il più grande e radicale  movimento guerrigliero europeo. La repressione non fermerà le ribelli masse iraniane, come gli eserciti coloniali in Afganistan e in Tibet non fermeranno l’anelito di libertà di quei popoli.

Ma la repressione può fare male, anche tanto. Ed è per questo che oltre che offrire tutta la nostra vicinanza a Giordano, gli proponiamo la costruzione comune di momenti di comunicazione e autofinanziamento per le spese legali se e quanto fosse necessario. Per lui e tutti gli altri nostri compagni, e non sono pochi, ancora nelle maglie dell’inquisizione di stato.

Squola Spa
Il fuoco indurisce quello che non distrugge.


E PER UNA VOLTA LA CRISI NON LA PAGHIAMO NOI

Inizia con una piccola soddisfazione politica e una immensa gioia
personale l’attività del “telefono antisfratto entro terrestre”. Pietro,
lo sfrattato sassoferratese, ha ieri ospitato presso la SUA abitazione
di Coccore (Sassoferrato AN) una riunione operativa delle organizzazioni
che sul territorio si occupano dell’emergenza abitativa.

Ci ha ospitato in una delle numerose abitazioni costruite durante gli
eventi del sisma del 1997 dalla protezione civile ed ora gestite dal
comune sentinate. Una casa molto decorosa, una abitazione in legno su
una base di cemento eretta in bel posto panoramico. Una casa conquistata
con la lotta. Una lotta intelligente e ben gestita. Una lotta che ha
saputo unire sapientemente una fitta rete di colloqui con
l’amministrazione comunale e con gli organi tecnici alla radicalità di
una barricata, la politica ad “altezza di cittadino” all’essenziale
strumento della comunicazione. Una lotta ben gestita con finale
dignitoso. Una lotta che ha pagato. E la soddisfazione negli occhi e
nell’orgoglio del nostro compagno Pietro, ne è tangibile prova. Come ne
è prova la soddisfazione dei militanti del territorio, l’associazione
territoriomondo e il del suo combattivo presidente, alla prima, dura,
prova sul campo. E la soddisfazione delle e dei compagni del CSA Fabbri
e dello SPA Squola.

Tra il Cesano e l’Appennino sarà vita più dura per gli speculatori del
mattone e i loro alleati politici.

La crisi ha scippato reddito a migliaia di esseri umani sul territorio:
d’ora in avanti sarà più difficile scippagli anche il tetto. Scoveremo
ogni appartamento inutilizzato di proprietà pubblica e metteremo alla
gogna ogni amministrazione che criminalmente li lascia inutilizzati.
Sanzioneremo chi, facendo il gioco della speculazione, sfrutta la vita
di migliaia di persone, lasciando questo patrimonio al degrado e
all’inutilizzo. Sanzioneremo questi comportamenti fino
all’autoassegnazione. Se e quando sarà necessario.


Perché la crisi non crea solo disperazione ma anche unità e lotta. Ora
le nostre zone sono coperte dal telefono antisfratto, (338/9944473) e da
un coordinamento che punta a

– una moratoria degli sfratti nel nostro territorio;
– un regolamento d’emergenza sul problema casa per arginare una
situazione ogni giorno sempre più critica;
– la riapertura dei bandi per le case popolari;
– un piano casa per il lungo periodo.

L’appuntamento per tutte e per tutti e al “Primomaggio dello Sfrattato”
proprio a Coccore, (Sassoferrato AN) per un momento di festa e di
riflessione.

“Ogni Sfratto/Una Barricata”

Territoriomondo, csa Fabbri, Effetti Collaterali, SpA Squola

Merlonia – Pianeta Terra



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Rimini – Appello per il Laboratorio sociale Paz

Verso l’assemblea pubblica: "Attacco alla libertà di agire nuove forme di democrazia" che si terrà Sabato 13 marzo 2010 ore 17 Sala del Buonarrivo Provincia di Rimini, c.so Augusto, 231

Per aderire all’appello: riminilabs@yahoo.it
9 / 3 / 2010

Nelle scorse ore nella nostra città  sono accaduti fatti che ci portano a chiedere pubblicamente un chiarimento alle autorità competenti.

Alcuni giovani attivisti del laboratorio sociale Paz, militanti politici ma anche persone impegnate da anni sul territorio per promuovere il rispetto della dignità sociale e civile delle persone più deboli e marginali, sono stati sottoposti ad una serie di provvedimenti di polizia a nostro avviso eccessivi e non giustificati. Le loro abitazioni sono state perquisite e loro sono stati sottoposti ad interrogatori in questura sulla base di accuse che a noi appaiono davvero poco sostenibili.

La cosa che ci preoccupa maggiormente è che tali fatti seguono di pochi giorni la colorata e gioiosa manifestazione in difesa dei diritti dei migranti che ha attraversato le vie del nostro centro cittadino e di cui gli attivisti del Paz sono stati attivi promotori insieme ad altre associazioni e gruppi politici della città.

Se non adeguatamente motivati tali fatti potrebbero infatti apparire come una sorta di ritorsione verso le attività che il laboratorio ha da sempre promosso in difesa delle soggettività più deboli (ma ahimè anche per certi versi più scomode). E questo, inutile aggiungerlo, sarebbe davvero grave per la nostra democrazia.

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Caro Presidente, Cara Assessore, per noi iniziano le PRE-OCCUPAZIONI

Iniziano per noi le PRE_OCCUPAZIONI!

A giugno scadranno due anni dalla prima domanda avanzata all’amministrazione provinciale, dalle associazioni del network sociale  cesanense Squola, per il reimpiego in termini sociali della ex cantoniera di via Molino del Signore a Pergola. Due anni in cui, senza soluzione di continuità, abbiamo continuato i contatti e gli stimoli alle varie amministrazioni che si sono avvicendate nelle strutture pesaresi  di via Gramsci.

Richieste formali e informali, colloqui con Presidenti, Assessori, consiglieri, dirigenti e tecnici. Sit in, presidi e manifestazioni (la cronistoria su www.squola.org).   Una dura lotta a visto uniti i militanti del collettivo con i lavoratori  della provincia (che mantengono magazzino ed uffici al piano terra) e i loro sindacati contro l’ipotesi, sponsorizzata dall’allora sindaco di Pergola Borri, di vendita della struttura.  Lotta che ottiene  i suoi risultati. Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 la struttura viene defalcata dagli albi dei beni alienabili dell’ente pubblico.

Nella primavera 2009 sembra avvenire il miracolo. Complice anche il sempre fecondo clima elettorale, l’allora Vice Presidente della  provincia, Graziano Ilari, in accordo con presidente e giunta,  avanzano, il 4 aprile 2009, una proposta di mozione contemplante l’assegnazione della struttura alle associazioni richiedenti sulla base del piano di utilizzo allegato alla richiesta.


Quella che sembrava una svolta nei rapporti tra società civile e amministrazione (sia in termini formali che sostanziali) in realtà assomigliava molto alla strategia elettorale del famoso armatore Achille Lauro noto per  far consegnare ai poveri  dei quartieri di Napoli  a tutti solo la scarpa destra. E Per ottenere anche la sinistra ed avere quindi il paio, occorre attendere gli esiti elettorali.


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Puntata di Presa Diretta : “Sole, vento, alberi”

Sperando di non "intasare" la lista, desidererei condividere alcune impressioni/considerazioni sulla deludente puntata di Presadiretta di ieri (che, non avendo la TV, mi sono guardato oggi qui:.

Le fonti alternative,  sono così "aprioristicamente belle e giuste" e le conoscenze naturalistiche di base dell’italiano "medio" sono così infime, che anche un bravo, navigato e appassionato giornalista non vede aspetti del problema che all’occhio del biologo/naturalista o di chi si interessa di ambiente a 360° sono macroscopici e terrificanti.

Premesso che sono assolutamente d’accordo con i piccoli impianti per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili (e, prima ancora, per il risparmio energetico!), faccio notare alcune incongruenze – sperando di non aver fatto errori – del servizio di Presa diretta:

–         Non è vero che l’Italia incentiva il kWh dalle fonti alternative al pari degli altri Paesi europei.  Lo fa molto di più: la Germania, che era il termine di paragone nel servizio, dà circa 50 euro a MWh e l’Italia 280 euro.

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Giunta Baldelli: tra premesse, promesse e proposte. Gli Spazi Sociali a Pergola. Muta la Forma ma non la Sostanza.


Comunicato Stampa –

Dal 19 dicembre 2005 sono passatai più di 4 anni ma le associazioni del
network sociale Squola (Gruppo Amici della Montagna Valcesano ONLUS ,
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione Valcesano, Ya
Basta Marche ONLUS – sez. Pergola, Biblioteca Popolare “Rita e
Fernanda”, Gruppo d’Acquisto Sociale e l’ultima arrivata,
Territoriomondo ONLUS, compagine associativa che si occupa di
disabilità e intervento sociale) sono in attesa di assegnazione di uno
spazio sociale anche ad uso comune, per la realizzazione delle proprie
attività sociali. In  quattro anni abbiamo avuto decine di incontri ( e
scontri) con le amministrazioni, avanzato decine di domande, effettuato
studi approfonditi sul vastissimo patrimonio immobiliare pubblico
in degrado, inutilizzato o sottoutilizzato nel territorio comunale di
Pergola. Abbiamo visto associazioni gratificate con la concessione di
vastissimi e ristrutturati spazi nonostante le nostre richieste
giacciano inesaudite dal 2003, l’uso smodato del “privilegio” al posto
del “diritto”. Amministrazioni impegnate in lavori pubblici spesso
inutili su spazi poi lasciati inutilizzati (scuola di Bellisio ma non
solo), sprechi di denaro pubblico e giustificazioni a non finire.
Patrimoni pubblici come l’ex mattatoio di via san Biagio lasciato
colpevolmente marcire e poi in sostanza regalato a privati.  Evidenti
cattive disposizioni politiche alla concessione di spazi a soggetti
sociali non schierati e critici mascherate da problematiche
tecnico-burocratiche.
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Ciao Davide

Il 13 Febbraio in un incidente stradale, Davide Graziosi di 27 anni, compagno storico dei movimenti sociali marchigiani e militante del centro sociale Sisma di Macerata, ci ha lasciati… soli.

Gli squolari lo ricorderanno come uno dei primi militanti delle Comunità Resistenti delle Marche a venirci a trovare poco dopo l’occupazione di Squola nel novembre del 2003. Davide e Emanuele vennero alla riunione allargata che si tenne nella fattoria di Mealfred il 15 marzo dello scorso anno.

Davide c’era sempre ed era sempre davanti.

Davide Graziosi del Sisma - ancona 9-7-09 una giornata senza frontiere.Nella foto è a destra, mentre il 9 luglio del 2009 bloccava con gli altri compagni la partenza del traghetto che deportava gli immigrati in Grecia. 


Anche CAGLI fa ACQUA..speriamo pubblica..

Nel mese di novembre 2009 diverse organizzazioni sociali aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua dell’entroterra pesarese coordinate dal network sociale Squola hanno avanzato ai capigruppo consiliari  di San Lorenzo in Campo, Pergola, Cagli e Serra Sant’Abbondio , la richiesta di una mozione, da presentare nei rispettivi consessi civici, concernete il diritto all’acqua e la definizione del Servizio Idrico Nazionale come “privo di rilevanza economica”.

La proposta di delibera richiede la costituzionalizzazione  del diritto all’acqua attraverso il riconoscimento di questo diritto nello statuto comunale, il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico e la nomina di una commissione per l’integrazione/modifica dello statuto comunale (http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article6815).

La proposta è stata avanzata ai capigruppi di maggioranza ed opposizione perché riteniamo che la tematica dell’acqua  sia di rilevanza universale e vada oltre le classiche divisioni politiche. Il nostro obbiettivo è infatti arrivare ad una unanimità di voto  sulla mozione, oltre quindi la maggioranza di due terzi dei votanti normalmente prevista per le modifiche statutarie. Obbiettivo centrato a Monte Porzio,  grazie all’unanimità del consiglio, mancato il 27 novembre 2009 a San Lorenzo in Campo per un basso gioco di astensioni incrociate tra maggioranza e opposizione su due delibere nella sostanza simili.

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RITORNANDO A CASA..MUFFA’S DAY 27.11.09

http://www.youtube.com/watch?v=w4cay93lbMI

SPAZI-ENTITI: festeggiamo il 1450 giorno dal (primo..) sgombero..


SAN LORENZO – CONSIGLIO COMUNALE SULL’ACQUA PUBBLICA: OCCASIONE PERSA

NON E’ PIU’ TEMPO DI ASTENSIONI
In consiglio comunale a San Lorenzo, venerdì 27 novembre, si è persa una ottima occasione. Occasione persa non solo per  l’organo rappresentativo comunale, ma l’intera società civile della vallata cesanense. Questi duri tempi di crisi impongono scelte, anche severe, che vanno oltre l’enunciazione collettiva di grandi principi universali. Sono tempi questi che impongono scelte politiche ambiziose, lungimiranti, ma soprattutto stringenti ed impegnative.
La recente conferma del decreto Ronchi da parte del parlamento, che impone la privatizzazione delle acque pubbliche, è, prima ancora di un obbrobrio costituzionale, figlia di una grave ed irreversibile crisi di tutto l’apparato rappresentativo. Un assise legislativa decisa a tavolino, prima delle elezioni, in sedi di partito che sempre più spesso assomigliano a comitati d’affari (quando non a cosche mafiose..) impone agli enti locali la vendita dell’inalienabile acqua, per compiacere alla grandi multinazionali in crisi di liquidità collimandosi in questo ad altre grandi istituzioni internazionali come UE, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, già estremamente sensibili ai voleri delle corporation, quando non diretta espressione.
La società civile si è messa in movimento. Nella stessa serata in cui a pochi kilometri di distanza si adunavamo centinaia di cittadini contro l’ennesimo orrore ambientale che va sotto il nome di turbogas, a San Lorenzo il consiglio comunale votava una delibera, proposta dal network sociale Squola, richiedente non solo una generica dichiarazione universale sull’acqua bene non commerciale, ma anche una stringente richiesta di iscrivere la stessa nello statuto comunale, unico escamotage giuridico che permette di non dover cedere il servizio idrico alle multinazionali.
Il consiglio comunale Laurentino e la sua amministrazione sono noti per la loro sensibilità sociale ed apertura.  Venerdì, però,  hanno perso una occasione unica: l’unanimità su una delibera proveniente dalla società civile, su cui a parole, tutti, convergevano. Prima ancora di divisioni politiche è mancata l’ambizione di uscire dagli schemi, di fare una scelta politica seria, incidente, politicamente e materialmente qualificante come l’impegno per la ripubblicizzazione dell’acqua da iscrivere nello statuto comunale e ci si è limitati a generiche dichiarazioni di intenti. Tra l’altro nemmeno condivise visto il gioco di veti incrociati tramite astensione. Rendiamo merito alla maggioranza di aver stilato un punto all’o.d.g. assolutamente condivisibile, alla minoranza (lista Laurentini Si) di essersi battuta perché la deliberazione fosse il più aderente possibile a quella richiesta dal “forum italiano dei movimenti per l’acqua”. Sull’impercettibilità politica della destra cittadina non spendiamo nemmeno parole. Continue reading


ALLA LUPUS GIRANO LE PALE…

Le ragioni del NO al MAXI eolico www.lalupusinfabula.it

In questi ultimi mesi un argomento sul quale si dibatte vivacemente è la realizzazione di  impianti eolici in 4 siti dell’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino: comune di Fossombrone, comune di Pergola, Monte San Lorenzo (ai confini con la riserva statale della Gola del Furlo) nel comune di Cagli e comprensorio di monte Montiego nei comuni di Piobbico ed Urbania.
In effetti, visto che l’esigenza di ricorrere alle fonti di energia rinnovabili è diventata ormai un’esigenza primaria, l’eolico viene visto come una valida fonte di energia alternativa.
Sicuramente l’eolico è una fonte di energia rinnovabile molto importante, laddove vi siano condizioni di ventosità ideali per la realizzazione di impianti eolici.
La Lupus in Fabula è del parere che in gran parte dell’entroterra pesarese non vi siano siti idonei per  realizzare parchi eolici,  per i seguenti motivi


    * Il vento non tira in maniera costante lungo tutto l’arco dell’anno: i periodi di minor ventosità corrispondono ai periodi di maggior consumo di energia (giorni più caldi dell’estate e quelli più freddi dell’inverno)
    * Gli impianti eolici di dimensioni gigantesche quasi sempre sono incompatibili con le caratteristiche ambientali e paesaggistiche dell’entroterra pesarese che è prevalentemente collinare: collocare pale eoliche di altezza media intorno ai cento metri  significherebbe stravolgere completamente il paesaggio.
    * Per il trasporto delle pale eoliche sino ai crinali dei monti sono previsti TIR lunghi 40 metri per cui bisognerebbe allargare le strade già esistenti e, dal momento che queste strade sono piene di tornanti, si dovrebbero creare delle piazzole di manovra per i TIR. Queste piazzole verrebbero create sbancando grandi quantità di terreno o riportandone, dove manca, quello derivante dall’allargamento delle strade.
    * Per montare una pala eolica alta 100 metri si dovrebbe realizzare uno scavo di fondazione di 250 metri quadrati e profondo oltre 3 metri (circa 800 m3 di terreno), e riempito con circa 400 m3 di cemento.
    * L’installazione degli impianti è praticamente irreversibile. L’ambiente verrebbe compromesso per sempre in quanto, anche se le pale in futuro venissero smantellate, i basamenti e i metri cubi di cemento rimarrebbero e così gli oli dispersi.
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PRIMA LINEA: LA LOTTA ARMATA NON FU TERRORISMO.

L’UNICO TERRORISTA FU LO STATO…

da globalproject.info

 "Noi di Prima Linea abbiamo fatto cose da pazzi…". Si apre così il film di Renato De Maria liberamente tratto dal libro di Sergio Segio Miccia corta, documento romanzesco imperniato sull’evasione di quattro detenute politiche dal carcere di Rovigo il 3 gennaio 1982.

Il film di cui tutti parlano e nessuno ancora ha visto, come recita il lancio di promozione, la cui gestazione inizia nel 2006, va preliminarmente preso in considerazione in riferimento alle polemiche che hanno preceduto la sua uscita nelle sale e addirittura la sua realizzazione. Sovvenzione ministeriale assegnata (1,5 milioni su 4,5), fatta poi oggetto di rinuncia dal produttore Occhipinti, poi nuovamente assegnata. Almeno per ora, dato che verrà erogata solo "una volta verificata l’aderenza del film al progetto approvato" (??) e Lucky Red sta ancora aspettando i quattrini per Il divo.

Cambio di titolo da Miccia corta a La prima linea ed esclusione di Segio e Ronconi dalla promozione. Disapprovazione manifesta di Napolitano e di magistrati come Spataro e Caselli: in particolare quest’ultimo ritiene diseducativo che i protagonisti siano così fighi. Pressioni, esecrazioni, intimidazioni, critiche preventive, atmosfera di pesante ostilità durante le riprese a Milano. Incontro con i familiari delle vittime chiesto e ottenuto dal ministro dei beni culturali Bondi: "un incontro spaventoso" secondo lo sceneggiatore Petraglia. Segio e Ronconi che pretendono il ritiro dei loro cognomi dai dialoghi. Segio che – con bella scelta di tempo – nella prefazione alla nuova edizione del suo libro sconfessa tutta l’operazione: tradito il suo pensiero. Goffredo Fofi sulle pagine de L’Unità che bolla i protagonisti come "una coppia di mediocri Bonnie e Clyde catto-comunisti". Il regista De Maria che sostiene di aver fatto comunque il film che voleva.

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Proposta “acqua bene non commerciale” al Consiglio Comunale di San Lorenzo stasera 27.11

Al consiglio comunale di San Lorenzo in Campo di stasera venerdi


27.11.09 ore 21,00 verrà tratta la proposta, avanzata dalle associazioni


cesanensi del network squola, di dichiarare


: ACQUA BENE DI NON RILEVANZA ECONOMICA


: VALUTAZIONE DELL’OPZIONE "AZIENDA PUBBLICA SPECIALE" ( unico


escamotage giuridico per evitare il capestro della legge sulla


privatizzazione)




Puntiamo a far votare la proposta all’"unanimità". La proposta di


delibera è stata avanzata a maggioranza ed opposizione. Stesse proposte


sono state avanzate ai gruppi consiliari di maggioranza ed opposizione a


Pergola, Serra sant’ Abbondio e Cagli. Già Fabriano e molti altri


consigli l’hanno votata.




Partecipiamo numerosi ed estendiamo la proposta a tutti i consigli comunali.


Appuntamento alle 21 presso la sala consiliare di San Lorenzo.




SQUOLA


Pianeta Terra

Yes we cash! per una legge regionale sul reddito minimo garantito

Interrotto il consiglio regionale dell’Emilia Romagna dagli attivisti di "Yes We Cash".


Prima tappa della campagna "Yes we cash", per una legge regionale sul reddito garantito.

Qusta mattina, alle 11:30, un centinaio di attivisti di varie realtà della regione ha interrotto l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna al grido di “Yes we cash” con striscioni, lanci di banconote e materiale informativo sulle proposte di legge sul reddito, già presente ad esempio nel Lazio, per porre la necessità di discuterne seriamente anche in Emilia Romagna.

In seguito, gli attivisti hanno distribuito e consegnato ai consiglieri regionali e giornalisti presenti delle cartelline con articoli, approfondimenti, stickers e documentazioni sul reddito minimo garantito.

Un reddito che sia totalmente sganciato dal lavoro e rivolto a tutti coloro che vivono sul territorio regionale.

Nella conferenza stampa seguita all’iniziativa, gli attivisti hanno dichiarato che questa è solo la prima tappa di una campagna lunga per una legge sul reddito anche in Emilia Romagna.


NO ALLA TURBOGAS IN VALCESANO – VENERDI 27 TUTT* A CORINALDO (AN)!!

no tubogas a corinaldoInceneritori, cave, immondezzai!. Non siamo la riserva indiana dei poteri forti della costa!

"Questa è la tua Terra: Amala e Difendila" 


AUTONOMIA OPERAIA

So benissimo che queste lotte hanno un sapore un po’ retrò e politicamente residuali. Che le condizioni per una rivolta operaia esistono attualmente in Cina, India, Pakistan, e non in occidente. Indipendentemente da tutto il vedere delle dignitose e dei dignitosi operai riprendere in mano la propria vita, sfanculare sindacati, politici e politicanti e mettere in campo una radicalità figlia della disperazione e del taglio di ogni ponte con l’istituzionalismo che non si vedeva da tempo in Italia, scalda sempre il cuore…
Sbagliato snobbare certe radicali forme di dissenso. Alla Manuli di Ascoli, nonostante la maggioranza di sinistra degli operai, i fascisti di casapound sono presenti in forza e si impegnano molto nella lotta operaia. Alla manifestazione in quella situazione (che ha bocciato all’unanimità la soluzione sindacalpadronale che divideva gli operai in buoni-cattivi) era presente uno spezzone fascista da paura con tanto di capi nazionali e orpellame vario..molto più folto di quello organizzato dal movimento.

Il potere, doveva essere, operaio..

PS ..vabbè sarò "vintage" anche io..ma gli operai in passamontagna che rivendicano il sequestro dei padroni..mi fa un sacco sognare..

http://www.youtube.com/watch?v=1GPKwe4u4-I

Squola dissotterra l’alabarda fotonica e riprende le BATTAGLIE SPAZIALI!!

Il 23 Ottobre segna una data storica per il collettivo Squola: il sesto anno che le amministrazioni pubbliche spernacchiano le nostre richieste di spazi sociali. In questi sei anni due occupazioni (di cui una di 2 anni e mezzo), manifestazioni, decine di assemblee, presidi, denunce, processi, raid comunicativi, per non parlare di incontri al vertice o nei sottoscala. Nella primavera del 2009 qualcosa sembrava  essersi sbloccato sulla vertenza per il riuso sociale dell’ex cantoniera di Via Molino del Signore di Pergola PU, sblocco dovuto alla magia della campagna elettorale per amministrative 2009. Dopo circa 10 mesi di attesa  6 solleciti e un incontro con il presidente della provincia, l’amministrazione decide di togliere la struttura dal registro dei beni alienabili e prepara una delibera per l’assegnazione degli spazi. Il tutto naturalmente a cavallo della scadenza elettorale: la delibera, preparata dalla vecchia amministrazione, dovrà essere votata dalla nuova. Il gioco elettorale della scarpa destra e della scarpa sinistra. Se vengono eletti voteranno la delibera..


Nel mentre, il 18 aprile 09, una delegazione squolara visita i locali con il della Provincia di Pesaro Ilari e il geometra Casagrande (responsabile tecnico), si studiano gli aspetti tecnici, ci si accorda per un uso estivo dell’esterno e ci si da la data di settembre 09 per l’ingresso. Naturalmente una volta eletti iniziano i problemi, gli intoppi, i rallentamenti.  Cornut’Mazziato.

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PAROLACCE

  Non so voi, io non ne posso più di Berlusconi.

  È una parola che mi dà noia. Berlusconi. Suona pure male, non è piacevole da pronunciare, o da ascoltare. Il dizionario etimologico lo fa derivare dal latino [berlusco = bis-luscus (due volte losco)], l’accrescitivo oni  sta per peggiorativo e plurale, il finale sconi rivela la provenienza alpino-lombarda. Una gnagna di parola così tristemente milanese, come possono esserlo la cassoeula, i dané, uelà, ghe pensi mi, quelli che dicono mi son fatto da me, vi invece di vu, tré invece di tre, il Gianni.

  Non ne posso più di vederlo sempre in qualsiasi programma della televisione o in qualsiasi articolo di giornale. Non ne posso più delle schiere di comici, commentatori e vignettisti che da anni fanno soldi con lui. Pagine e pagine di blog a commentare ogni giorno l’immancabile stronzata quotidiana, che sia una battuta fatta col sorriso, o una minaccia fatta senza.

  Io non voglio la mia vita circondata, marchiata, intrisa, pillottata, etichettata, infastidita dalla parola berlusconi. Voglio non dover più pronunciare questo nome e liberare le mie orecchie dal sentirlo.

  E poi basta con le vignette: l’omino che ride basso buffo senza capelli con i capelli grasso eforzaitaaalia e il doppiopetto blu i tacchi la guardia del corpo miconsenta la bandana menomalechesilviocè le battute le corna isignoridellasinistra la pidue papi lamicoputin e il fard le cravatte regimental le gambette secche i comunisti la libertà emiliofede il vulcano finto il cavaliere…