Author Archives: squola01

Proposta “acqua bene non commerciale” al Consiglio Comunale di San Lorenzo stasera 27.11

Al consiglio comunale di San Lorenzo in Campo di stasera venerdi


27.11.09 ore 21,00 verrà tratta la proposta, avanzata dalle associazioni


cesanensi del network squola, di dichiarare


: ACQUA BENE DI NON RILEVANZA ECONOMICA


: VALUTAZIONE DELL’OPZIONE "AZIENDA PUBBLICA SPECIALE" ( unico


escamotage giuridico per evitare il capestro della legge sulla


privatizzazione)




Puntiamo a far votare la proposta all’"unanimità". La proposta di


delibera è stata avanzata a maggioranza ed opposizione. Stesse proposte


sono state avanzate ai gruppi consiliari di maggioranza ed opposizione a


Pergola, Serra sant’ Abbondio e Cagli. Già Fabriano e molti altri


consigli l’hanno votata.




Partecipiamo numerosi ed estendiamo la proposta a tutti i consigli comunali.


Appuntamento alle 21 presso la sala consiliare di San Lorenzo.




SQUOLA


Pianeta Terra

Yes we cash! per una legge regionale sul reddito minimo garantito

Interrotto il consiglio regionale dell’Emilia Romagna dagli attivisti di "Yes We Cash".


Prima tappa della campagna "Yes we cash", per una legge regionale sul reddito garantito.

Qusta mattina, alle 11:30, un centinaio di attivisti di varie realtà della regione ha interrotto l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna al grido di “Yes we cash” con striscioni, lanci di banconote e materiale informativo sulle proposte di legge sul reddito, già presente ad esempio nel Lazio, per porre la necessità di discuterne seriamente anche in Emilia Romagna.

In seguito, gli attivisti hanno distribuito e consegnato ai consiglieri regionali e giornalisti presenti delle cartelline con articoli, approfondimenti, stickers e documentazioni sul reddito minimo garantito.

Un reddito che sia totalmente sganciato dal lavoro e rivolto a tutti coloro che vivono sul territorio regionale.

Nella conferenza stampa seguita all’iniziativa, gli attivisti hanno dichiarato che questa è solo la prima tappa di una campagna lunga per una legge sul reddito anche in Emilia Romagna.


NO ALLA TURBOGAS IN VALCESANO – VENERDI 27 TUTT* A CORINALDO (AN)!!

no tubogas a corinaldoInceneritori, cave, immondezzai!. Non siamo la riserva indiana dei poteri forti della costa!

"Questa è la tua Terra: Amala e Difendila" 


Fascista, Fascismo, Fascismi

Come identifichereste una forza politica che nel lontano 1925 proponeva suffragio universale maschile e femminile a 18 anni, assemblee costituenti, minimi salariali, giornate lavorative di otto ore, pensione a 55 anni, partecipazione dei lavoratori al controllo della produzione, espropriazione delle ricchezze dei padroni e dei preti? Sarò anche ignorante ma a  me sembra rivoluzionario e abbstanza comunista. Invece no.

E’ il programma dei FASCI NAZIONALI DI COMBATTIMENTO  eleborato a milano in piazza San Sepolcro nel 1925. Come ha piegato la storia nel momento che gli irriduibili fascisti quando si sono impattati in italia con i "poteri forti", cioè con la grande industria (più o meno di stato), con i preti e con la monarchia, lo sappiamo aimè bene. Ecco il programma. (fonte wikipedia) Continue reading


ELENCO LIBRI dell’ANPI Valcesano

Sotto è presente la lista dei libri in possesso dell’ANPI Valcesano.
Questi libri sono di libera usufrutto per chiunque sia interessato alla loro lettura.
Per richiederli è necessario mandare una mail a: ceccocasa2006@libero.it

    elenco libri ANPI
Sezione Valcesano al 18/04/2009
     
                     
  Autore Titolo           editore anno pub. copie
                     
1 M. Tenti e altri La memoria storica tra parola e
immagine
    Quattroventi 1995 1
2 P. Sorcinelli Marginalità spontaneismo
organizzazione
    Iders Pesaro 1982 2
3 vari Memoria Viva 50° Costituzione         1997 2
4 vari Memoria Viva n. 10/2008         2008 4
5 vari Memoria Viva n. 9/2006         2006 3
6 vari Patria n. 4/2008           2008 5
7 P. Flori Bruno Lugli Garibaldino di Spagna     Comune di Pesaro 1977 4
8 vari Atti del VI Congresso dell’ANPI
delle Marche
  il lavoro editoriale 2004 2
9 A. Girometti Oliviero Mattioli Una Biografia       ANPI/C. di Pesaro 2001 2
10 A.Narduzzi La Resistenza nel Montefeltro       ANPI/ C. Macer.F 1998 2
11 F. Del Pozzo e Al. Pesaro contro il fascismo       Argalia Editore 1972 3
12 F. Del Pozzo Alle origini del P.C.I. Le
organizzazioni marchigiane 1919-23
  Argalia Editore 1971 1
13 Malvezzi-Pirelli Lettere dei condannati e morte della
Resistenza 1 e 2 vol.
  L’Unità 1993 2
14 F. Corbucci I maltagliati         Arti graf. d. torre 2008 3
15 Anpi Arcevia 4 maggio 1944 L’eccidio di Monte
Sant’Angelo &0° Anniversario
  anpi/ C. Arcevia 2004 2
16 E. Bruni Parlamentari Pesaresi alla
Costituente
    Comune di Pesaro1994 1994 3
17 R. P. Uguccioni La Società Cooperativa di San Pietro
in Calibano
  VV 2006 1
18 L. Polverari Esperienze di Didattica della storia
nella s elementare e media
  anpi e provincia 1990 2
19 Bianchini-Pedrocco Dal Tramonto all’alba 2 vol.       CLUEB 1995 2
20 V. D’Ambrosio Per le Marche         il lavoro editoriale 2005 4
21 AA. VV. Le Marche dalla ricostruzione alla
transizione
  il lavoro editoriale 1999 1
22 G. Rombaldoni L’altra faccia della Resistenza
Dietro il reticolato
  C. Fer.gnano/ PR. 1995 2
23 Umberto Marini La Resistenza nel Candigliano       Metauro Edizioni 2000 1
24 Maria Grazia Salonna Fazzoletti rossi – tre vite diverse
una scelta in comune: "ribelli"
ribelli – Ostra 6 febbraio 1944 Affinità elettive 2008 1
25 Biagio Cristofaro Cuori partigiani "Memorie della
Resistenza"
    A.N.P.I. Sassoferrato 2006 1
26 Pres. Consiglio Ministri 1948 – 1988 quarant’anni della
Costituzione italiana
  Pres. Consiglio Ministri 1988 1
27 ANPI Forlì Cesena "Sebben
che siamo donne…"
 
      Editore De Graf 2007 1
28 M. Tenti  Le cooperative nella provincia di
Pesaro e Urbino 1883 – 1940
  strumenti e materiali di ricerca 1989 1
29 Prov. di Bergamo Sulle tracce della libertà –
Itinerari didattici sui luoghi della resistenza bergamasca
(carta con itinerari)   2
30 Pres Consiglio Ministri 1948 – 1988 quarant’anni della
Costituzione italiana
  Pres Consiglio Ministri 1988 1

AUTONOMIA OPERAIA

So benissimo che queste lotte hanno un sapore un po’ retrò e politicamente residuali. Che le condizioni per una rivolta operaia esistono attualmente in Cina, India, Pakistan, e non in occidente. Indipendentemente da tutto il vedere delle dignitose e dei dignitosi operai riprendere in mano la propria vita, sfanculare sindacati, politici e politicanti e mettere in campo una radicalità figlia della disperazione e del taglio di ogni ponte con l’istituzionalismo che non si vedeva da tempo in Italia, scalda sempre il cuore…
Sbagliato snobbare certe radicali forme di dissenso. Alla Manuli di Ascoli, nonostante la maggioranza di sinistra degli operai, i fascisti di casapound sono presenti in forza e si impegnano molto nella lotta operaia. Alla manifestazione in quella situazione (che ha bocciato all’unanimità la soluzione sindacalpadronale che divideva gli operai in buoni-cattivi) era presente uno spezzone fascista da paura con tanto di capi nazionali e orpellame vario..molto più folto di quello organizzato dal movimento.

Il potere, doveva essere, operaio..

PS ..vabbè sarò "vintage" anche io..ma gli operai in passamontagna che rivendicano il sequestro dei padroni..mi fa un sacco sognare..

http://www.youtube.com/watch?v=1GPKwe4u4-I

LIBERATO IL M. ANGELO DALLA SPECULAZIONE DEI CAVATORI!!

Mentre siamo in attesa della nuova sentenza del TAR fi ancona sul ricorso Bifolco (l’udienza del 4 novembre è stata aggiornata al
14 gennaio 2010 per non specificati problemi tecnici) e di un comunicato del comitato nocave di Bellisio, godiamoci questa bella vittoria !!

Con grande soddisfazione comunico a tutti gli aderenti al Comitato ed a tutti i nostri simpatizzanti
una importante notizia: 

IL  TRIBUNALE AMMINISTRATIVO DELLE MARCHE HA ACCOLTO IL RICORSO PRESENTATO DA ITALIA NOSTRA (Avv. Raffaela Mazzi) PER L’ ANNULLAMENTO DEL PROGRAMMA PROVINCIALE DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE (Bacino di Monte S. Angelo).

La Sentenza è stata depositata il giorno 23/ott./2009 con il N° 01242. L’ udienza, come sapete, è avvenuta
il 7/ott./2009.

E’ il riconoscimento della validità delle nostre argomentazioni, giià presentate all’ Amministrazione provinciale
con le Osservazioni del lontano 2004, che mai ha voluto prendere in considerazione.

E’ la vittoria di Italia Nostra e del Comitato ma sopratutto di un ambiente storico, archeologico, culturale, naturalistico,
unico quale è Monte S. Angelo ed i Castelli di Arcevia.

Saluto tutti con grande gioia.
ing. Gianfranco Marcellini  (Coordinatore Comitato Difesa Monte S. Angelo) 


VERITÀ E GIUSTIZIA PER STEFANO CUCCHI

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Lezioni di storia


Giovedì 27 agosto si è tenuto ad Arcevia, presso il teatro Misa, il secondo incontro del ciclo “Lezioni di storia”. Il tema della serata era “le stragi naziste” – i massacri commessi da Wermacht e SS in Italia e a Monte Sant’Angelo.

L’incontro che si è protratto per oltre 3 ore, davanti ad una platea gremita e piena di giovani, ha visto gli interventi  di Angelo Verdini rappresentante dell’ANPI di Arcevia e presidente della Società di Studi Storici Cesanensi e di Lutz Klinkhammer dell’Istituto Germanico di Roma ed esperto di storia dell’occupazione nazista in Italia.

Dopo l’intervento iniziale di Verdini che ha spiegato il contesto storico e sociale in cui maturò l’eccidio di Monte Sant’Angelo e di Montefortino, 63 uccisi (tra partigiani e civili) nel maggio del 1944 ad opera di truppe tedesche (con probabile partecipazione di elementi italiani) e della successiva fucilazione da parte dei partigiani (luglio 1944) di 13 persone, ritenute spie o comunque fiancheggiatori dei fascisti in località Madonna delle cave, è stata la volta del professor Klinkhammer che ha parlato delle altre stragi compiute da esercito tedesco e SS in Italia, quelle di Sant’Anna di Stazzema, 560 morti, Monte Sole (Marzabotto, Monzuno e  Grizzana Moranti), 778 morti di cui 213 bambini sotto i 12 anni e altre. Continue reading


Squola dissotterra l’alabarda fotonica e riprende le BATTAGLIE SPAZIALI!!

Il 23 Ottobre segna una data storica per il collettivo Squola: il sesto anno che le amministrazioni pubbliche spernacchiano le nostre richieste di spazi sociali. In questi sei anni due occupazioni (di cui una di 2 anni e mezzo), manifestazioni, decine di assemblee, presidi, denunce, processi, raid comunicativi, per non parlare di incontri al vertice o nei sottoscala. Nella primavera del 2009 qualcosa sembrava  essersi sbloccato sulla vertenza per il riuso sociale dell’ex cantoniera di Via Molino del Signore di Pergola PU, sblocco dovuto alla magia della campagna elettorale per amministrative 2009. Dopo circa 10 mesi di attesa  6 solleciti e un incontro con il presidente della provincia, l’amministrazione decide di togliere la struttura dal registro dei beni alienabili e prepara una delibera per l’assegnazione degli spazi. Il tutto naturalmente a cavallo della scadenza elettorale: la delibera, preparata dalla vecchia amministrazione, dovrà essere votata dalla nuova. Il gioco elettorale della scarpa destra e della scarpa sinistra. Se vengono eletti voteranno la delibera..


Nel mentre, il 18 aprile 09, una delegazione squolara visita i locali con il della Provincia di Pesaro Ilari e il geometra Casagrande (responsabile tecnico), si studiano gli aspetti tecnici, ci si accorda per un uso estivo dell’esterno e ci si da la data di settembre 09 per l’ingresso. Naturalmente una volta eletti iniziano i problemi, gli intoppi, i rallentamenti.  Cornut’Mazziato.

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PAROLACCE

  Non so voi, io non ne posso più di Berlusconi.

  È una parola che mi dà noia. Berlusconi. Suona pure male, non è piacevole da pronunciare, o da ascoltare. Il dizionario etimologico lo fa derivare dal latino [berlusco = bis-luscus (due volte losco)], l’accrescitivo oni  sta per peggiorativo e plurale, il finale sconi rivela la provenienza alpino-lombarda. Una gnagna di parola così tristemente milanese, come possono esserlo la cassoeula, i dané, uelà, ghe pensi mi, quelli che dicono mi son fatto da me, vi invece di vu, tré invece di tre, il Gianni.

  Non ne posso più di vederlo sempre in qualsiasi programma della televisione o in qualsiasi articolo di giornale. Non ne posso più delle schiere di comici, commentatori e vignettisti che da anni fanno soldi con lui. Pagine e pagine di blog a commentare ogni giorno l’immancabile stronzata quotidiana, che sia una battuta fatta col sorriso, o una minaccia fatta senza.

  Io non voglio la mia vita circondata, marchiata, intrisa, pillottata, etichettata, infastidita dalla parola berlusconi. Voglio non dover più pronunciare questo nome e liberare le mie orecchie dal sentirlo.

  E poi basta con le vignette: l’omino che ride basso buffo senza capelli con i capelli grasso eforzaitaaalia e il doppiopetto blu i tacchi la guardia del corpo miconsenta la bandana menomalechesilviocè le battute le corna isignoridellasinistra la pidue papi lamicoputin e il fard le cravatte regimental le gambette secche i comunisti la libertà emiliofede il vulcano finto il cavaliere… 


LA PACE E’ UN’ ALTRA COSA

Il comandante del più potente esercito nella storia dell’umanità ha vinto il premio Nobel per la pace.È stato colto di sorpresa anche lui.

A me più che l’interesse per il vincitore inquieta il fatto che non sappiamo citare degli altri candidati credibili e condivisi per vincere questo premio. Semplicemente, non ce ne sono. Anche negli ultimi vent’anni (a parte Mandela, o Aung San Suu Kyi, o Medici senza frontiere) gli altri nomi tirati fuori non è che siano stati entusiasmanti.

Il primo commento di Obama è stato “sento di non meritarlo”. Io invece spero che possa meritarselo (anche se ho tanti dubbi). In effetti, dopo gli anni bui di Bush, un po’ di speranza in più l’abbiamo. Scrive Flavio Lotti, della Tavola della Pace, “il Nobel ad Obama non è un premio agli Stati Uniti. E’ un premio al coraggio di chi vuole fare i conti con le proprie responsabilità. Un premio alla voglia di cambiamento che c’è nel mondo”.

Certo la Pace è un’altra cosa. La pace rimane un’idea troppo evanescente, quando la guerra è così concreta. La pace pretende da noi una trasformazione, un impegno continuo; dove non c’è prevale il disprezzo nel prossimo e l’indolenza della forza.

Mi fa rabbia che il concetto di guerra in Italia non sia più argomento intoccabile, così come per me lo è sempre stato. Ora è così naturale, scontato, quasi banale… mi sono perso il momento di passaggio in cui tutto questo da tabù che era è diventato basilare nell’Italia di oggi. La caduta del muro? La discesa in campo di B? L’11 settembre?

Marco


Cosa si nasconde dietro la guerra in Afghanistan?

Le miniere d’uranio? Il gasdotto trans-afgano? Il posizionamento geostrategico? O forse il controllo del narcotraffico?

Perché, esattamente otto anni fa, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno invaso e occupato l’Afghanistan? Quali interessi si celano dietro le spiegazioni ufficiali di questa guerra? Le ipotesi avanzate in questi anni sono molteplici, ma nessuna abbastanza convincente. Tranne una, che però è alquanto difficile da dimostrare.

Risorse energetiche. Secondo un rapporto pubblicato nel dicembre del 2000 sul sito Internet dell’Eia, l’agenzia di statistica del dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti (e poi rimosso), l’Afghanistan viene presentato come un paese con scarse risorse energetiche (mai sfruttate) che, secondo i dati risalenti ancora al tempo dell’occupazione sovietica, consistono in riserve petrolifere per 95 milioni di barili (concentrati nella zona di Herat), giacimenti di gas naturale per 5 trilioni di piedi cubi (nell’area di Shebergan) più 400 milioni di tonnellate di carbone (tra Herat e il Badakshan).
Risorse troppo esigue per giustificare un’invasione militare costata finora, ai soli Stati Uniti, quasi 230 miliardi di dollari.

(continua)


Aglio Finocchio e Sale


PAGLIUZZE


Io sono contrario al ritiro dall’Afghanistan


Io sono contrario al ritiro delle truppe dall’Afghanistan.

Anzi, ce li manderei tutti. Tutti in missione di pace, tutti ad esportare la democrazia.

Quelli che “tanto al mio paese non c’è altro da fare”, quelli del “cara, solo cinque anni, poi con i soldi guadagnati andiamo a vivere in Brasile”.

Quelli col tatuaggio del Duce sul bicipite , quelli con il gagliardetto della RSI sul comodino.

Tutti in Afghanistan.

Quelli che si commuovono all’alzabandiera, quelli che hanno la foto con La Russa.

Le reclute che sognano la gloria, gli ufficiali vicino ai termosifoni, le ragazze-soldato e la loro fiera emancipazione.

Le divise di tutti i colori, dal verdognolo all’azzurrino, con medaglie o senza.

I cappellani militari, gli allargatori di basi Nato, i progettisti di oleodotti, i mediatori nel traffico di eroina.

I costruttori di armi, quelli che le presentano alle fiere, i funzionari con le mazzette, i banchieri che fanno i soldi.

Tutti in Afghanistan.

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Ecco come la ‘ndrangheta ha ucciso la mia terra

 

 

di Biagio Simonetta

Il mare di notte mi ha sempre fatto paura. Non sono mai
riuscito a godermi l’ultimo bagno dell’estate, dopo i falò. Sorridevo e mi
agitavo. Scalciavo nell’acqua contro chissà quale misterioso essere. Eppure
stanotte il Tirreno ha qualcosa di magico. L’onda che si ritira e trascina i
sassi pare un tenero abbraccio di donna. Una carezza.
Eccolo il mare dei veleni. L’ultimo cadavere steso dalla ‘ndrangheta. Vittima
inconsapevole dei clan, incapace di difendersi, nonostante la sua forza, le sue
correnti. Navi a perdere, fusti radioattivi, fanghi tossici, danaro. Business.
A Cetraro ci venivo in treno negli anni ’90. C’era Luisa, una ragazzina di
Napoli con due occhi blu che ricordo ancora. Ogni estate lasciava il Vomero per
passare le vacanze in Calabria. La sua famiglia fittava sempre la stessa casa.
Quasi due mesi di villeggiatura: “Perché avete un mare meraviglioso. Veramente
meraviglioso” mi ripeteva spesso, con quell’accento partenopeo che la rendeva
buffa e saggia. Passavamo pomeriggi in spiaggia, rubando attimi d’intimità
nascosti da una vecchio peschereccio abbandonato. Fissavamo l’orizzonte e poi
col dito mi indicava la Spagna,
la Tunisia. Le
credevo.
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Lutto nazionale


Laureato in matematica e fisica ma da anni precario e con un’occupazione da muratore, si è tolto la vita perchè la ditta edile nella quale lavorava si è vista costretta a ridurre il personale. Si è sparato un colpo al petto un quarantanovenne residente a Sora.

A trovare l’uomo, questa mattina, è stata la moglie insospettita dal mancato rientro del marito a casa e dal fatto che dal balcone vedeva la sua auto parcheggiata in cortile, un’abitazione di Via Facchini. La donna è scesa ed ha notato il corpo dell’uomo sul sedile.

In un primo momento ha creduto stesse male e poi quando si è resa conto della tragedia ha immediatamente dato l’allarme. Inutile ogni soccorso.

L’uomo, che fino al 2000 ha lavorato come vigilantes in un istituto di sicurezza, da otto anni si arrangiava con lavori saltuari, contratti a tempo determinato presso il Comune e presso alcune ditte in attesa della chiamata per l’insegnamento. Ieri l’epilogo di una situazione economico-finanziaria e psicologica ormai devastante: la ditta, dove era impiegato come muratore da un paio d’anni, ha comunicato al quarantanovenne che da lunedì non avrebbe più lavorato.

Sull’episodio indagano gli agenti del Commissariato di Sora. La Procura della Repubblica di Cassino ha disposto il sequestro della salma che quasi certamente verrà sottoposta ad esame autptico. L’uomo ha lasciato due bambini di sei e tre anni.


Le false misure contro la crisi

Note sulla distribuzione degli utili e la detassazione degli straordinari

di Andrea Fumagalli

Per chi non lo sapesse, siamo in tempi di crisi. E’ iniziata più di due anni fa, nell’agosto 2007, inizialmente coinvolgendo il mercato dei subprime.

Le previsioni per la fine di questo anno parlano per l’Italia di un calo del Pil del 6%, una riduzione dell’export di quasi il 24%, un calo dei consumi di oltre il 2%, un aumento del tasso di disoccupazione dal 7% a oltre il 10%. In un simile contesto, anche i ricchi dicono di piangere e la Confindustria prevede un cedimento dei saggi di profitto.

Riduzione ma non valori negativi, sia chiaro. Come infatti ci spiega il rapporto Mediobanca sulle principali società italiane, le imprese continuano a fare profitti, seppur in modo più limitato. In particolare, sono cresciuti gli utili delle banche. Si tratta per lo più di profitti lordi, utili per rintuzzare in modo positivo le aspettative sui mercati finanziari distribuendo dividendi, ma che al netto di quest’ultimi e degli ammortamenti magicamente si annullano, soprattutto per il fisco.Dicevamo, siamo in tempo di crisi. Vale più o meno per tutti ma non per i nostri due ineffabili ministri Tremonti e Sacconi. Non solo perché l’Italia è il paese europeo che meno ha speso per fronteggiare la crisi (0,7% del Pil contro una media del 4% in Europa, 5,7% in Usa, 6% in Francia e Germania, oltre il 12% in Gran Bretagna), ma anche e soprattutto perché il creativo Tremonti ha pensato bene di detassare gli straordinari per consentire ai lavoratori volenterosi (astenersi fannulloni) di rimpinguare il loro magro salario. Ottima pensata e ottimo tempismo, si direbbe, dal momento che è notorio che in tempo di recessione, la richiesta di straordinari va alle stelle! Risultato: zero tondo.

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LA CADUTA