Author Archives: squola01

SULLA DECISIONE DEL QUESTORE DI CHIUDERE LO “ZANZIBAR”

Ci sia permesso di dissentire, Signor Questore, sulla sua decisione, con atto coercitivo, di chiudere un esercizio pubblico nella nostra città.
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Non dissentiamo nel merito, ma nella sostanza. Non tanto, quindi, sul potere che l’ordinamento giuridico Le conferisce.
Siamo stati tra i primi a richiedere l’attenzione pubblica sulla nostra realtà sociale e anche ambientale.
Noi vorremmo anzi un controllo meticoloso della sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili e nelle fabbriche metalmeccaniche.  Avremmo, anzi, grande piacere che degli organismi pubblici verificassero il rispetto delle, pur labili, normative che regolano il lavoro nel commercio e nei precarissimi servizi. Una presenza, non episodica,
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“LO SCRIGNO DELLA MONTAGNA” I NOCAV partono..da Sotto (Belliso 22.2.08)

E’ l’articolo che un compagno che scrive su “Liberazione” ha
fatto dopo aver assistito alla giornata del 22.2.08 a Bellisio e fatto una
intervista. L’emendamento di luglio 07 peggiorativo della legge regionale e
contente la “norma Bifolco” fatta per poter aprire la cava a avuto tre voti
contrari e non di tutto il PRC (Michele Altomeni PRC, Binci SD e D’Anna AN) ma
siamo in campagna elettorale…

Se torniamo
indietro..è per prendere la rincorsa!!

Mimmo


  

di Lorenzo Allegrini

«Una cava è per sempre» vale a dire compromette per sempre, avverte uno
striscione appeso alla parete. Il cinema di Bellisio Solfare, frazione di
Pergola, è pieno. Ci saranno duecento persone, giovani, anziani e famiglie, che
occupano tutte le sedie o rimangono appoggiati alle pareti per ascoltare le
meraviglie della grotta del Mandorleto, «uno scrigno sotto la montagna» come il
titolo dell’iniziativa. Continue reading


GROTTA DEL MONTE ROTONDO

 
Video sull’esplorazione della grotta del mandorleto del monte rotondo. 

 

 


[VENERDI 22 FEBBRAIO] UNO SCRIGNO SOTTO LA MONTAGNA

Venerdi 22 Febbraio 2008 ore 21

Ex Cinema di Bellisio Solfare – Pergola
(PU)

presentazione
della

ESPLORAZIONE GROTTA DEL MANDORLETO

del
Monte Rotondo

 



Parteciperanno:

Giampiero BurattiComitato NOCAVE
di Bellisio Solfare


Samuele CarnevaliSpeleologo
e realizzatore del video sulle esplorazioni


Sandro MarianiGeologo e spelologo
del team esplorativo Mandorleto


Marco BaniBiologo


Conclude

Mimmo DallagoSquola Spa


Durante la serata saranno proiettati dei
video sulle esplorazioni delle nuove grotte scoperte


COMITATO NOCAVE – SQUOLA Spa


www.squola.org

 


Da Cavopoli al Mandorleto – Nuova segnaletica stradale

  

In ossequio alla nuova tendenza dominante nelle politiche di sviluppo locale multi livello (regione – provincia – comune), è partita la nuova campagna comunicativa dello Spazio Pubblico Pluri_sgomberato Squola incentrata sul rapporto Sviluppo –Territorio.
La nostra “campagna” vuole stigmatizzare la schizzofrenia che pervade le politiche locali, coniuganti turismo sostenibile, agricoltura biologica, fonti energetiche rinnovabili, investimenti sulla qualità della vita,  alla concessione selvaggia di ampi ambiti di territorio ai speculatori.
Politiche che ora assumono le forme autorizzazioni concesse a dei sponsorizzatissimi cavatori ( depositato in IV commissione,  l’ennesimo emendamento peggiorativo, alla legge regionale sulle escavazioni, una proposta a firma del consigliere regionale Ricci), o le commistioni affari-politica che presiedono l’affaire Quadrilatero, fino alle follie che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: dalle funivie del Catria al delirio “pedemontano”, al vero e proprio saccheggio delle risorse dato dalla cementificazione selvaggia e senza senso del territorio. Il serpentone di cemento lungo la valcesano, in piena fase di spopolamento e de-industrializzazione è paradigmatico.
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Ferito in testa il ragazzo del centro sociale, sale la tensione

(Dal Messaggero)

A Pesaro è il secondo episodio in due settimane, a Fano strascichi dopo l’identificazione di un gruppo di skin-head


PESARO. Ne
avrà per 10 giorni il giovane del centro sociale che sabato sera è
stato aggredito da quattro sconosciuti nei pressi della sede
dell’Oltrefrontiera in via Leoncavallo. Il 24enne stava andando verso
la sua auto quando è sbucato il gruppo che l’ha colpito in fronte con
uno strumento, forse un “tirapugni” a giudicare dalle lesioni poi
medicate al San Salvatore. Per i giovani del centro sociale è la
seconda aggressione in due settimane. E dire che sabato pomeriggio
avevano partecipato in 300 al corteo antifascista in centro per
protestare contro il primo episodio del 26 gennaio. Sull’ultimo
episodio i rappresentanti dell’Oltrefrontiera non vogliono rilasciare
commenti, solo una dichiarazione: «C’è un livello alto di tensione che
non si può disconoscere. Alle forze dell’ordine e all’Amministrazione
abbiamo chiesto di essere tutelati a garanzia della democrazia e
rinnoviamo l’appello, altrimenti non saranno più nostri referenti».
Anche a Fano la tensione fra destra e sinistra estreme si avverte dopo
il corteo per le vittime delle Foibe di sabato, nonostante Forza Nuova
si sia detta soddisfatta per una manifestazione «pacifica e senza
disordini». Otto skin-head “sciolti” sono stati controllati e
identificati dalla polizia dopo che hanno lanciato provocazioni in via
Da Serravalle dove era in corso un presidio antifascista della
Federazione comunisti anarchici, cui avevano aderito una cinquantina di
persone («quelli li abbiamo allontanati a calci nel sedere»).«Il fatto
strano – puntualizzano gli organizzatori – è che le forze di polizia
hanno agito solo dopo le nostre rimostranze. Ci chiediamo come sia
possibile che il gruppo sia potuto arrivare fino al presidio, con le
forze dell’ordine a venti metri di distanza, una pattuglia dei vigili
all’incrocio con viale Gramsci e una volante passata in zona pochi
minuti prima».


INARRESTABILI: VENERDI’ 8 FEBBRAIO INIZIA IL PROCESSO AGLI SQUOLARI!!

 

repressioneUtilizzare le armi
repressive come quelle contenute nel Codice Penale Fascista "Rocco"
come scorciatoia per silenziare, affibbiando anni di carcere e migliaia di euro
di spese, la propria scomoda, unica, reale, opposizione sociale, è FASCISMO NELLA
SOSTANZA.

Chi è da processare???
Quella casta politica "prezzolata" dalla speculazione che lascia 18
immobili (solo nel comune di Pergola) al degrado, nell’incuria più totale,
oppure, forse anche peggio, la usa come merce di scambio elettorale e premio
per le associazioni più amiche??



Oppure chi, ispirandosi ai valori iscritti nella Costituzione, nata dalla
"dimenticata"  Resistenza, continua a porre in atto,
ignorantemente, pratiche trasparenti di democrazia radicale e dal basso,
queggli immobili li "recupera", li rende vivi con una socialità
adatta alle tasche dei precari, una cultura che non sia esclusivo veicolo del
mercato, una politica vicino ai problemi della gente e sideralmente distanti
dalle parrocchiette partitiche, succursali dirette dei consigli di
amministrazione?

Il vero "furto aggravato perchè in concorso" è solo quello di chi usa
il proprio potere (quello di "concedere" spazi pubblici inutilizzati)
per i propri esclusivi fini elettorali.

Venerdì 8 febbraio 2008 presso il tribunale di Fano si svolgerà l’udienza
preliminare del processo a 11 militanti dello Spazio Pubblico Autogestito
Squola e delle Comunità Resistenti delle Marche
imputati di occupazione
di immobile pubblico, scasso e furto aggravato di energia elettrica
in
relazione all’autoassegnazione di spazi pubblici non utilizzati all’interno
della ex scuola di Pantana di Pergola, avvenuta il 19 febbraio 06.
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Articoli sulla Grotta del Mandorleto – Resto del Carlino & Eco del Cesano

   


FACCIAMO UNA DIGA CONTRO LA SPECULAZIONE

fiume cesano
Una valle senza pace. Non bastavano i criminali investimenti
su faraonici e devastanti impianti sciistici sul monte Catria, realizzati per
l’esclusivo lucro economico e politico di pochi, senza un minimo di studio ne
sul ritorno economico ne sulla progettazione di sviluppo di ampio respiro e
tanto meno su una analisi prospettiva sui drammatici dati del calo delle
precipitazioni e sull’aumento delle temperature medie dell’area.  

Mentre lo spettro di inceneritori si affaccia su Frontone (già interessato dal
fenomeno di cave mascherate da sbancamenti per fini di edilizia rurale), gli
sversamenti sul Cesano dei liquami di stabilimenti di allevamento industriale
di suini, contro cui gli abitanti dell’Alta Valle combattono una ormai
pluriennale battaglia, sono una triste e consolidata realtà.

Ed è proprio contro il volere di questi cittadini che nell’alta valle, scrigno
di tesori d’arte e naturali (come le splendide grotte recentemente esplorate)
si sta realizzando un polo estrattivo per milioni di metri cubi di materiali,
con tanto di strutture di raffinamento e inutilissime strade di servizio che
sfregiano la montagna e un traffico di camion di ghiaia (e di polveri) degni di
tangenziali di metropoli sudamericane.


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Il primato che ritorna

Il primato che ritorna
Rossana Rossanda  – il Manifesto 17.01.2008 –
 

L'imperatore offre al papa la tiara imperiale, simbolo del potere temporale

 Due giorni fa Joseph Ratzinger ha celebrato
la messa nella cappella Sistina dando le spalle ai fedeli. Liturgia che
il Vaticano II aveva sostituito con la celebrazione faccia a faccia
perché non fosse un dialogo del sacerdote con dio, e i fedeli dietro,
ma una celebrazione in comune. Ora si ritorna indietro. Da quando è
papa ha riaperto ai lefebvriani, ha chiuso con il dialogo ecumenico
all’interno stesso dell’area cristiana, ha negato nel non casuale
lapsus culturale a Ratisbona, qualsiasi spiritualità all’islam, ha
messo un alt all’avanzata di un sacerdozio femminile, ha ribadito
l’obbligo del celibato per i sacerdoti, ha negato i sacramenti ai
divorziati che si risposino, ha respinto nelle tenebre gli omosessuali,
ha condannato non solo aborto e eutanasia, ma ogni forma di
fecondazione assistita, ha interdetto la ricerca sugli embrioni,
intervenendo ogni giorno direttamente o tramite i vescovi sulle
politiche dello stato italiano. Tra un po’ risaremo al Sillabo.

GAZA: UNA GALERA A CIELO APERTO – incontro pubblico con F. Rossi sabato 12.01.08 – Sala Consiliare

Sabato 12 gennaio 2008 ore 21 presso la Sala Consiliare di Pergola (PU)

GAZA: UNA GALERA A CIELO APERTO

murales sul muro di Gazaincontro pubblico 

interverrà il sen. Fernando Rossi (MPC) 
di ritorno da una missione umanitaria nei Territori Palestinesi. E’ prevista la
proiezione di documentari realizzati nel martoriato angolo di medioriente da
organizzazioni di solidarietà internazionale e di attivisti nel settore
dell’informazione indipendente sulla Palestina.

la Striscia di Gaza è ormai una prigione a cielo aperto dove sono
rinchiusi un milione e mezzo di palestinesi che versano in una gravissima crisi
umanitaria. Un bantustan dove uno dei più potenti e moderni apparati di
repressione del pianeta, l’esercito israeliano, controlla ogni accesso, di
persone, energia, cibo e soprattutto acqua. Esercito e servizi segreti operano
quotidianamente esecuzioni, rapimenti, distruzioni di abitazioni, ospedali o
officine. Una precisa e scientifica strategia di repressione contro una
popolazione "resistente" che ha espresso, il libere elezioni, un
potere come quello di Hamas, con probabilità discutibile, ma sicuramente
legittimo e non intenzionato a piegarsi ai diktat  occidentali e
israeliani a differenza di altri corrotti poteri locali, destinati al ruolo di
"cavalli di troia" dei "normalizzatori" stranieri.

A fine dicembre una delegazione italiana formata
da politici, giornalisti, operatori umanitari (laici e cattolici) giuristi e
studiosi di intercultura, ha tentato di entrare nel lager palestinese avendo
come obbiettivo l’incontro con la società civile e le organizzazioni politiche
locali.  Tra loro il senatore indipendente Fernando Rossi, testimone di
eccezione di quello che lui stesso definito "l’inferno dei diritti umani a
Gaza"


DIFENDI LA MONTAGNA: VIDEO SULLE ESPLORAZIONI ALLA GROTTA DEL MANDORLETO (BELLISIO DI PERGOLA)

Nel Dicembre 06 sono iniziate le esplorazioni di una cavità già conosciuta: la Grotta del Mandoleto sul Monte Rotondo a poca distanza da Bellisio di Pergola (PU). La grotta era gia conosciuta e nota dai locali e dai frequentatori della montagna. Dopo un sopralluogo effettuato dai soci del Gruppo Amici della Montagna Valcesano ONLUS e gli spelologi del GS CAI Fabriano si decise di andare oltre le apparenze di una chiusura su frana e colata. Con un po di fortuna, discreto coraggio e grandi sforzi, si sono aperti, agli occhi degli esploratori, 350 entusiasmanti metri di nuovi ambienti ricchi di formazioni ipogee e una fauna di grotta estremamente interessante. E potrebbe essere solo un inizio, come ci ricorda lo spelologo jesini Roberto Bambini nella sua relazione presente nell’articolo OSSERVAZIONI AL PIANO CAVE  presente nel sito. Un altro ottimo motivo in piu per difendere le nostre montagne, ma non solo per  romanticismo: esse  contribuiscono  alla nostra qualità della vita, e se saremo intelligenti, potrenno rappresentare il nostro futuro, compatibile, sviluppo. Un abbraccio a tutti gli esploratori del Mandorleto (e sono stati tanti e da tante parti d’Italia) e un arrivederci ad un incontro pubblico di presentazione da tenere al piu presto.

LA CAVA DEL BIFOLCO LA CHIUDIAMO CON IL FUOCO – CON LE RUSPE DENTRO SE NO E’ POCO !

 


Il doppio legame che avvolge ogni donna

Il doppio legame che avvolge ogni donna

Tamar Pitch

– il Manifesto, 24.11.07 –

Mio padre diceva che, ai tempi, ogni tedesco aveva il suo
ebreo, quello buono e bravo che non doveva fare la fine degli altri. Allo
stesso modo, ogni uomo ha la sua donna: ma, in questo caso, insieme da
proteggere e ammazzare. E’ la figura del protettore delle prostitute quella che
meglio rappresenta il doppio legame che coinvolge ogni donna: almeno da quando
gli uomini sono diventati individui e lo stato si è costituito come garante
delle loro libertà, alle donne è stato detto, e noi lo abbiamo interiorizzato,
che l’esterno e gli sconosciuti sono il pericolo, che per attraversare il mondo
(la città…) abbiamo bisogno di uomini che ci proteggano. Allo stesso tempo, a
questi uomini è stata lasciata ampia libertà di violentarci, maltrattarci,
ammazzarci: dentro le sicure mura di casa, nel rifugio della famiglia. Del
resto così è costruito lo stupro. Per secoli (ma ancora adesso) lo stupro
indica il confine tra «noi» e «loro». «Noi» sposiamo, «loro» stuprano. Sono i
conflitti tra gli uomini a segnalare quando vi è stupro: per i bianchi i neri
sono gli stupratori, per i neri lo sono i bianchi, per i ricchi i poveri, per i
poveri i ricchi. Insomma, è il nemico che stupra e, viceversa, chi stupra è il
nemico.

 

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[processo ai 25] sentenza: 110 anni di carcere in 24 e 3 anni di libertà vigilata per 4

 


SINTESI UDIENZA SENTENZA PROCESSO AI 25


Il tribunale composto da Devoto, Gatti e Realini ha emesso oggi la sentenza
per il processo contro 25 manifestanti per i fatti del g8.

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SQUOLA E GAM presentano le OSSERVAZIONI al PIANO di escavazione del Bifolco

Osservazioni al Piano Provinciale delle Attività
Estrattive (PPAE) della Provincia di Pesaro e Urbino concernente l’apertura di
un bacino estrattivo in località Bifolco e richiesta di stralcio del bacino
estrattivo di Monte Romano dal sopracitato Piano

PREMESSA

Il complesso montuoso “Monte
Rotondo-Monte Romano” si estende seguendo l’orientamento geografico dominante
nell’area secondo la direttiva Nord-Sud. La soluzione di continuità geografica
della montagna, geologicamente un unico altopiano da cui emerge un articolato
di cime che sfiorano gli 800 m
slm, è interrotta dal corso del fiume Cesano che divide la montagna in due
sottogruppi e che parzialmente delimita i confini provinciali. Amministrativamente
suddivisa fra due province (PU e AN), quindi, la montagna presenta la cima
principale, il Monte Rotondo, e le secondarie “Pianelle” e “Roccacce” (o
“Battute”) in provincia d’Ancona, mentre altre due cime, il Monte Romano e il
Monte Ortelle, sono site in provincia di Pesaro.

Un team multidisciplinare di ricercatori,
studiosi ed esperti (naturalisti, geologi, botanici, zoologi, escursionisti e
speleologi) concorda sull’indiscutibilità dell’UNITA’ (geografica, geologica, botanico-naturalistica) DEL GRUPPO MONTUOSO MONTE ROMANO-MONTE
ROTONDO
.

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Contestato il Sindaco Rinaldi!! (MAPPA DEL DISASTRO)

Il Sindaco di Sassoferrato Rinaldi contestato durante una apparizzione pubblica da alcuni militanti di Squola e da da cittadini dei comitati civici sassoferratesi
Il testo del volantino…

 

Il territorio dell’Alta Valle del Cesano che tocca i confini
dei comuni di Pergola, Serra Sant’Abbondio e Sassoferrato vede, nel giro di
poche centinaia di metri,  una grande
concentrazione di attività estrattiva e uno scempio ambientale come pochi, in
un contesto naturale di grande pregio.

Il progetto della Cava del Bifolco (4) era bloccato in quanto non poteva essere realizzato perché era
necessaria la costruzione di una strada montana (8)che attraversava un’area vincolata. Lo scorso 3 luglio la Regione
Marche ha abolito il vincolo ambientale, dando praticamente il via libera
all’escavazione.

Ai cavatori sarà permesso di entrare con potenti ruspe,
estirpare piante e cespugli (tra cui il protettissimo ginepro), colmare e
sventrare dislivelli, disperdere ruscelli e vene d’acqua, con lo scopo finale
di depredare la montagna di 400.000 metri cubi di roccia. È inoltre in
previsione, sopra l’abitato di Bellisio Alto, l’apertura di un’altra cava, in
località Madonna del Vado (5).
L’attività estrattiva si aggiungerebbe in un’ area già depredata da altre due
cave autorizzate da Pergola (2) e da
Serra Sant’Abbondio in località Ca’ Paradisi (3), oltre al disastro lasciato dalla vecchia Buzzi-Unicem, sotto la Madonna del Sasso (1).Nella stessa zona, il Comune
di Sassoferrato
ha autorizzato la ditta Inerti
Cesano
all’apertura di un nuovo frantoio (dopo quello di Pantana) per lo
stoccaggio e la pulizia della ghiaia (6, 7). Il sindaco Rinaldi ha concesso il
terreno, ufficialmente nel suo comune, all’estremo limite della propria
giurisdizione, ma di fatto pertinente la Valcesano, guardandosi bene
dall’informare preventivamente i cittadini interessati. Infatti lo scempio non
ha nessuna incidenza nel territorio di Sassoferrato in quanto realizzato lungo
l’argine del fiume Cesano, di fronte alle prime abitazioni di Poggetto. Pertanto le polveri, i rumori, l’inquinamento del fiume, il
disastro paesaggistico, il transito di centinaia di camion ricadranno tutti su
Pergola e su Serra.



BIFOLCO: TRA GUERRE PRIVATE E PONZIOPILATISMI

  Provo uno sforzo di sintesi sullo “stato dell’arte” delle
cave a Pergola alla luce del passaggio consiliare di Venerdì sco
rso. Le lotte che abbiamo contribuire ad animare contro le cave
hanno prodotto una avversione sociale diffusa. Rimando l’analisi sul portato
delle lotte sociali improntate dai Comitati e dal Movimento ad un articolo
specifico. Il problema sorge nel momento in cui si tenta una sintesi
impossibile tra tendenze troppo diverse che pure rimangono all’interno
dell’amministrazione. La “quadratura del cerchio” tra il non voler pagare un
certo e duro prezzo politico rappresentato da un “sì ai cavatori” ad una
distanza ormai non più “siderale” dalle elezioni amministrative (e che l’aria
era cambiata si notava benissimo attraversando il consiglio comunale di venerdi
scorso) ed evitare ulteriori situazioni di tensione con i possibili dissidenti
della maggioranza (Conti G., Zanchini e forse anche Binotti), e un articolato
di necessità che va dal non inimicarsi poteri forti, come quelli dei ruspisti,
all’evitare supposte “spese legali” per non aver dato il via libera al piano di
macellazione ambientale dei cavatori, fino a quella politica di non dover
passare per “estremisti” nel momento in cui si prepara una rincorsa interna di
Giordano Borri nell’empireo provinciale del PD. La sensazione è quella di un ponziopilatismo di ritorno. Il
sunto della posizione espressa dai membri della giunta è operarsi per
presentare delle osservazioni contrarie al piano in Provincia nei termini
previsti (che scadono sabato 15), votare un ordine del giorno consiliare
contrario ma rinunciare ad un’espressa battaglia politica con tanto di
coinvolgimento popolare. Proprio quel genere di battaglie che, andando al di là
di quel limite dato dalla legalità, che l’assessore Mollaroli giudica
invalicabile, hanno permesso alla Comunità di difendere un “bene comune” come
l’Ospedale Santa Colomba.


“Non tutto ciò che è legge è giusto, non tutto ciò che è
giusto è legge”


Sull’altro lato c’è una opposizione istituzionale che fa
chiaramente il proprio “lavoro”.


Non esitono oggi forze politiche “buone”, “amiche
dell’ambiente” o quanto meno così autonome dai poteri economici che abbiano le
carte in regola per poter assurgere al ruolo di “difensori” delle nostre terre
svendute ai cavatori. Non esistono nella cosiddetta “sinistra”, sempre pronta
ad accordi con cavatori, petrolieri e ogni genere di banditi,
figuriamoci nella destra.

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Rimini – Arrestati 13 fascisti pronti a colpire il Laboratorio Paz. Confermate le custodie cautelari in carcere, agli arresti domiciliari anche i due minorenni


 Forza Nuova, arrestati 11 militanti. Sventato attacco a
centro sociale


 
Rimini – Era il 24 settembre, un lunedì notte come tanti, qundo è
stato sventato un attacco organizzato da 13 fascisti riconducibili all’area di
Forza Nuova. Obiettivo: il centro sociale occupato Paz.
Nei mesi precedenti gli attivisti del Paz avevano già
segnalato e denunciato pubblicamente provocazioni e attacchi
da parte di gruppi di estrema destra contro il Laboratorio Paz, ma che si erano
resi protagonisti anche di episodi di razzismo e intolleranza.
Banda armata
e sequestro di persona tra i reati imputati alle unidici persone ora
arrestate,(fermi confermati dalla Sentenza del Gip) e due minorenni

attualmente agli arresti domiciliari
come deciso con un’ordinanza di custodia cautelare dal competente Tribunale dei
minorenni lo scorso 30 novembre.

 vai alle info


14 | 15 | 16 dicembre tre Giorni europea No Dal Molin

14 | 15 | 16 dicembre tre
Giorni europea No Dal Molin
speciale
globalproject.info

 

 
Il 9 dicembre i Dal Molin a Roma: il tempo delle promesse è finito!
Moratoria sui lavori subito!

 
Sabato 15 dicembre
manifestazione europea No Dal Molin ore 14 Piazzale della Stazione Fs Durante
l’assemblea del Patto di Mutuo Soccorso all’interno del No Dal Molin Festival è
stata lanciata per metà dicembre una tre giorni di mobilitazione europea a
Vicenza. Una tre giorni per mettere in relazione con momenti di discussione e
iniziative tutti quei movimenti, gruppi, comitati, associazioni che in giro per
l’Europa stanno lottando per la pace e il no alla guerra, la difesa
(…)

 


SU E GIU’ PER IL TUBO

 

Il piccolo tubo che attraverserà l’Umbria