Sperando di non "intasare" la lista, desidererei condividere alcune impressioni/considerazioni sulla deludente puntata di Presadiretta di ieri (che, non avendo la TV, mi sono guardato oggi qui:.
Le fonti alternative, sono così "aprioristicamente belle e giuste" e le conoscenze naturalistiche di base dell’italiano "medio" sono così infime, che anche un bravo, navigato e appassionato giornalista non vede aspetti del problema che all’occhio del biologo/naturalista o di chi si interessa di ambiente a 360° sono macroscopici e terrificanti.
Premesso che sono assolutamente d’accordo con i piccoli impianti per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili (e, prima ancora, per il risparmio energetico!), faccio notare alcune incongruenze – sperando di non aver fatto errori – del servizio di Presa diretta:
– Non è vero che l’Italia incentiva il kWh dalle fonti alternative al pari degli altri Paesi europei. Lo fa molto di più: la Germania, che era il termine di paragone nel servizio, dà circa 50 euro a MWh e l’Italia 280 euro.
Dal 19 dicembre 2005 sono passatai più di 4 anni ma le associazioni del
network sociale Squola (Gruppo Amici della Montagna Valcesano ONLUS ,
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione Valcesano, Ya
Basta Marche ONLUS – sez. Pergola, Biblioteca Popolare “Rita e
Fernanda”, Gruppo d’Acquisto Sociale e l’ultima arrivata,
Territoriomondo ONLUS, compagine associativa che si occupa di
disabilità e intervento sociale) sono in attesa di assegnazione di uno
spazio sociale anche ad uso comune, per la realizzazione delle proprie
attività sociali. In quattro anni abbiamo avuto decine di incontri ( e
scontri) con le amministrazioni, avanzato decine di domande, effettuato
studi approfonditi sul vastissimo patrimonio immobiliare pubblico
in degrado, inutilizzato o sottoutilizzato nel territorio comunale di
Pergola. Abbiamo visto associazioni gratificate con la concessione di
vastissimi e ristrutturati spazi nonostante le nostre richieste
giacciano inesaudite dal 2003, l’uso smodato del “privilegio” al posto
del “diritto”. Amministrazioni impegnate in lavori pubblici spesso
inutili su spazi poi lasciati inutilizzati (scuola di Bellisio ma non
solo), sprechi di denaro pubblico e giustificazioni a non finire.
Patrimoni pubblici come l’ex mattatoio di via san Biagio lasciato
colpevolmente marcire e poi in sostanza regalato a privati. Evidenti
cattive disposizioni politiche alla concessione di spazi a soggetti
sociali non schierati e critici mascherate da problematiche
tecnico-burocratiche. Continue reading
Commenti disabilitati su Giunta Baldelli: tra premesse, promesse e proposte. Gli Spazi Sociali a Pergola. Muta la Forma ma non la Sostanza. | posted in Generale
Considerata la disponibilità espressa dal sindaco Catena in sede di
Consiglio comunale lo scorso 29 Dicembre, riguardo la votazione della
modifica dello Statuto comunale che possa evitare la privatizzazione
dell’acqua e visto il periodo di tempo già trascorso da quella data; lo
invitiamo a convocare al più presto un incontro aperto con i capigruppo
consiliari, le associazioni e i cittadini interessati a parteciparvi
(anche questa una volontà espressa dallo stesso Sindaco). In tale sede
si potrebbe discutere in modo partecipata la questione, che riguarda un
bene comune e un diritto fondamentale dell’essere umano, per questo
assolutamente non mercificabile. Inoltre, il pericolo della
privatizzazione si fa sentire in modo ancora più forte in un comune come
quello di Cagli, visti il ruolo e la posizione strategica che questo
ricopre in fatto di disponibilità di risorse idriche.
Sperando in una risposta positiva al nostro invito e che questo momento
assembleare possa portare alla votazione di un documento unico,
condiviso, per la modifica dello Statuto all’interno del prossimo Consiglio.
Non paghi di decine di cave che ci hanno bucato le colline, frantoi che ci inquinano l’aria e l’acqua, bidonvie che ci hanno regalano decine di tralicci di ferro al centro dei nostri monti gia segati da numerose strade, turbogas di corinaldo giusto per un po’ di aerosol gratis, un piccolo inceneritore in fase di costruzione al centro di frontone, decine di pale eoliche da 120mt che vogliono trapiantarci in testa (sopra la frazione di Monterolo) non scordando quelle che vogliono portare addirittura sul Monte Catria, questi giorni, siamo venuti a scoprire (un po’ in ritardo), di un nuovo progetto di devastazione, un impianto fotovoltaico da 2016kW propri sul pendio di una collina di fronte al castello di Frontone (PU) nel comune però di Serra Sant’abbondio.
Commenti disabilitati su Serra Sant’Abbondio – 50.000m² di pannelli solari. Basta con lo sfruttamento selvaggio del nostro territorio. | posted in No cave
Consultando qualunque organo di informazione è possibile reperire comunicati sulla “fine della crisi economica” e a vedere i benefit milionari autoassegnatesi da banchieri e magnati della finanza, sembrerebbe che proprio non ci sia mai stata.
Ma se proviamo a scendere nel dettaglio ci accorgiamo come la crisi morda la vita di migliaia di persone e soffochi qualsiasi ipotesi di sviluppo e miglioramento. Tanto più nei nostri territori destinati da una politica miope ed interessata alla monocoltura industriale del bianco. Se la globalizzazione aveva posto severi limiti alle possibilità di sviluppo di una porzione di un territorio sociologicamente più vicina al sud est cinese che all’occidente fin dalla fine degli anni 90, la crisi finanziaria ne è stata il colpo di grazia.
Non c’e bisogno di master in sociologia alla Bocconi per interpretare gli incrementi a due cifre dei pignoramenti, delle sofferenze e degli incagli dei prestiti bancari, il sorgere violento del fenomeno della morosità dei fitti e dei conseguente sfatti. Gente per la strada, famiglie che dormono in auto, beni pignorati.
E’ la crisi che genera la lotta ed è per questo anche qui ,nelle decadenti periferie dell’ex impero merloniano, nascono movimenti che mettono il sociale al centro. Nascono con una rapidità e radicalità proporzionata solo alla violenza del massacro sociale in corso. Nascono per dare risposte dirette ed immediate. Nascono non per porre accademicamente alle elitè problematiche sociali sperando nella loro caritatevole intercessione: nascono per dare risposte. Al diritto alla casa, al reddito, ad un modello che di sviluppo che salvaguardi la qualità della vita. Nascono nel sociale e fuori dalla finta politica del palazzo, non accettano ne mediazioni ne deleghe. E danno risposte autorganizzate.
In ogni luogo. E se qualcuno pensava che i movimenti per la casa potessero nascere e prosperare solo nelle banlieu romane pensava sbagliato. Dove c’è una crisi deve nascere un conflitto. Per questo stamattina i militanti dei movimenti per la casa del nostro territorio si sono ritrovati già dall’alba a presidiare l’abitazione di un disoccupato, uno dei tanti, non più in grado di pagare un fitto, minacciato dall’esecuzione di un provvedimento di sfratto. A Sassoferrato, ma è già successo a Fabriano, potrebbe succede ovunque.
Il 13 Febbraio in un incidente stradale, Davide Graziosi di 27 anni, compagno storico dei movimenti sociali marchigiani e militante del centro sociale Sisma di Macerata, ci ha lasciati… soli.
Gli squolari lo ricorderanno come uno dei primi militanti delle Comunità Resistenti delle Marche a venirci a trovare poco dopo l’occupazione di Squola nel novembre del 2003. Davide e Emanuele vennero alla riunione allargata che si tenne nella fattoria di Mealfred il 15 marzo dello scorso anno.
Davide c’era sempre ed era sempre davanti. Nella foto è a destra, mentre il 9 luglio del 2009 bloccava con gli altri compagni la partenza del traghetto che deportava gli immigrati in Grecia.
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Sabato 30 gennaio 2010, nel plumbeo e piovoso pomeriggio le i compag* del network sociale Squola hanno presenziato (in maniera massiccia e visibile) al presidio indetto in P. Battisti di Pergola PU dal "popolo viola" cittadino. Dopo una franca e aperta discussione sul merito (una piazza a difesa della Costituzione) e sulla forma (ma chi è stò ..popolo viola??) abbiamo deciso di esserci e di dare un nostro senso a quella piazza. Oltre l’intervento, che troverete qui di seguito, i compagni di Ya Basta e ANPI Valcesano hanno allestito due infoshop.
La Costituzione chiude un ciclo, quello della lotta antifascista nel ventennio e poi la resistenza armata al fascismo e ne apre un altro. Un ciclo di lotte sociali che in qualche modo ha riempito di contenuti quello che altrimenti sarebbe uno sterile libretto.
Non siamo feticisti: quello che ci interessa sono il concentrato di valori e diritti portato di una lotta sociale radicale, anche armata e violenta e le possibilità di espansione di questa sfera ma soprattutto la possibilità insita nella carta di una trasformazione radicale nel senso della giustizia sociale, della libertà, dell’eguaglianza. E ci interessa lo strumento: la lotta sociale e la partecipazione democratica.
Questo è il senso della nostra presenza qui.
Mercoledì 27 gennaio ore 21.00 presso l’aula didattica del Palazzo dei Della Rovere a San Lorenzo in Campo L’Anpi Valcesano, con il patrocinio del Comune di San Lorenzo, organizza una proiezione-incontro per riflettere e ricordare insieme.
La Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio come la “Giornata della memoria” in ricordo delle vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali promulgate dal regime fascita nel 1938, delle deportazioni; lo sterminio dei rom e degli omosessuali; di tutti coloro che si opposero ai massacratori, fino all’estremo sacrificio: antifascisti, militari, gente comune, animata da generoso e incomparabile istinto umanitario. Un’occasione preziosa di memoria collettiva ma anche di ferma assunzione di responsabilità nel presente e per il futuro affinché si rafforzi nel Paese quella coscienza civile necessaria a contrastare ogni manifestazione di razzismo e antisemitismo ancor oggi presenti e diffusi in Italia come nell’Europa intera.
Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell’Armata Rossa liberavano il più grande campo di sterminio nazista nell’Europa occupata.
L’Anpi Valcesano con la collaborazione e l’intervento di Giuseppe Scherpiani, Presidente provinciale Anpi Pesaro Urbino, intende ricordare che ad Auschwitz, Birkenau, in Polonia, trovarono la morte oltre 1.500.000 persone che vennero assassinati in nome di una ideologia razzista e criminale con i più svariati metodi: fucilazione, impiccagioni e le camere a gas, per uscire poi attraverso le ciminiere dei camini.
Ricordare questa giornata è un dovere morale e civile necessario per conservare, per il futuro del paese e soprattutto delle giovani generazioni, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro paese e dell’Europa intera, affinché simili eventi non possano più accadere. Giornata della Memoria SEMPRE!
“Se è già accaduto una volta, può ripetersi in futuro”. (Primo Levi)
ANPI Valcesano
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Questa mattina, sabato 9 gennaio, "prima uscita" del Coordinamento Anti Sfratto del Centro Sociale Autogestito Fabbri; è stato fatto un presidio in Piazza del Comune dove sono stati distriubuiti più di cinquecento volantini in cinque differenti lingue.
NUMERO ANTI SFRATTO
3389944473
Contro la crisi:
BLOCCO DEGLI SFRATTI
In questo periodo in cui il nostro territorio sta vivendo una profonda crisi, solo in parte legata a quella del capitalismo mondiale, è in costante aumento il numero delle persone, italiani e non, che hanno perso il posto di lavoro o che rischiano presto di perderlo. C´è poi da considerare "l´esercito" dei cassaintegrati che, ad oggi, si trova in mano una busta paga di molto ridotta e che,se le cose non miglioreranno, rischierà in futuro di perdere anche quel minimo gettito mensile.
Concordiamo con Lei signor Nadio Carloni , responsabile della Lega. La gente non ne può piu’ e questa questa valle non è un oasi felice.
Non crediamo possa essere felice gente che scappa dalla propria terra. Le statistiche sulla crescita demografica negativa stanno li a dimostrarlo. Non scappa sicuramente perché non si sente sicura nelle proprie case. Scappa perché non esistono possibilità di inserimento e sviluppo sociale nelle nostre terre. Scappano laureati e professionisti. Scappano gli artisti..
E chi rimane è in pericolo. Dia una occhiata ad un cantiere edile o ad una cava: il pericolo dovuto alla noncuranza delle normative sul lavoro è palpabile. Lo stesso nelle fabbriche e nei laboratori metalmeccanici. Sull’esigenza di maggior controllo anche noi concordiamo. Non c’e bisogno di telecamere ma di controlli non episodici sui posti di lavoro, che si verificasse il rispetto delle pur labili normative che regolano il lavoro nei centri commerciali e nei precarissimi servizi. Anche noi invochiamo e a gran voce una presenza pubblica che sia strutturalmente in grado di verificare come vengono smaltiti i residui delle verniciazioni industriali nel nostro distretto, come vengono interrati i rifiuti degli oleifici, come viene inertata la risulta degli allevamenti dei suini. Il rispetto delle normative su piani regolatori e sulle attività estrattive, noi crediamo, alla luce di quanto siamo costretti a subire ogni giorno, sia dovuta. La cronaca odierna ci insegna che le rapine, quelle vere, si fanno mediante contratti, appalti e carte bollate e superano di gran lunga, per frequenza e importi, quelle classiche, “a mano armata” per capirci.
Commenti disabilitati su Io non ho PAURA – risposta alla Lega della valcesano | posted in Immigrazione
Nel mese di novembre 2009 diverse organizzazioni sociali aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua dell’entroterra pesarese coordinate dal network sociale Squola hanno avanzato ai capigruppo consiliari di San Lorenzo in Campo, Pergola, Cagli e Serra Sant’Abbondio , la richiesta di una mozione, da presentare nei rispettivi consessi civici, concernete il diritto all’acqua e la definizione del Servizio Idrico Nazionale come “privo di rilevanza economica”.
La proposta di delibera richiede la costituzionalizzazione del diritto all’acqua attraverso il riconoscimento di questo diritto nello statuto comunale, il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico e la nomina di una commissione per l’integrazione/modifica dello statuto comunale (http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article6815).
La proposta è stata avanzata ai capigruppi di maggioranza ed opposizione perché riteniamo che la tematica dell’acqua sia di rilevanza universale e vada oltre le classiche divisioni politiche. Il nostro obbiettivo è infatti arrivare ad una unanimità di voto sulla mozione, oltre quindi la maggioranza di due terzi dei votanti normalmente prevista per le modifiche statutarie. Obbiettivo centrato a Monte Porzio, grazie all’unanimità del consiglio, mancato il 27 novembre 2009 a San Lorenzo in Campo per un basso gioco di astensioni incrociate tra maggioranza e opposizione su due delibere nella sostanza simili.
Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 09 sono fioriti in Valcesano qualche decina di manifesti per ricordare il brutale omicidio di Stefano Cucchi. Assassinato dallo Stato e dal proibizionismo. Con Carlo Giuliani sempre nel cuore ma senza dimenticare Aldo "aldusin" Bianzino, Federico Almovrandi e tutti gli altri.
Un grazie alle "mani amiche" che nottetempo lavorano perchè niente sia dimenticato.
"Ho memoria da elefante, non scordo e non perdono niente"
NON E’ PIU’ TEMPO DI ASTENSIONI
In consiglio comunale a San Lorenzo, venerdì 27 novembre, si è persa una ottima occasione. Occasione persa non solo per l’organo rappresentativo comunale, ma l’intera società civile della vallata cesanense. Questi duri tempi di crisi impongono scelte, anche severe, che vanno oltre l’enunciazione collettiva di grandi principi universali. Sono tempi questi che impongono scelte politiche ambiziose, lungimiranti, ma soprattutto stringenti ed impegnative.
La recente conferma del decreto Ronchi da parte del parlamento, che impone la privatizzazione delle acque pubbliche, è, prima ancora di un obbrobrio costituzionale, figlia di una grave ed irreversibile crisi di tutto l’apparato rappresentativo. Un assise legislativa decisa a tavolino, prima delle elezioni, in sedi di partito che sempre più spesso assomigliano a comitati d’affari (quando non a cosche mafiose..) impone agli enti locali la vendita dell’inalienabile acqua, per compiacere alla grandi multinazionali in crisi di liquidità collimandosi in questo ad altre grandi istituzioni internazionali come UE, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, già estremamente sensibili ai voleri delle corporation, quando non diretta espressione.
La società civile si è messa in movimento. Nella stessa serata in cui a pochi kilometri di distanza si adunavamo centinaia di cittadini contro l’ennesimo orrore ambientale che va sotto il nome di turbogas, a San Lorenzo il consiglio comunale votava una delibera, proposta dal network sociale Squola, richiedente non solo una generica dichiarazione universale sull’acqua bene non commerciale, ma anche una stringente richiesta di iscrivere la stessa nello statuto comunale, unico escamotage giuridico che permette di non dover cedere il servizio idrico alle multinazionali.
Il consiglio comunale Laurentino e la sua amministrazione sono noti per la loro sensibilità sociale ed apertura. Venerdì, però, hanno perso una occasione unica: l’unanimità su una delibera proveniente dalla società civile, su cui a parole, tutti, convergevano. Prima ancora di divisioni politiche è mancata l’ambizione di uscire dagli schemi, di fare una scelta politica seria, incidente, politicamente e materialmente qualificante come l’impegno per la ripubblicizzazione dell’acqua da iscrivere nello statuto comunale e ci si è limitati a generiche dichiarazioni di intenti. Tra l’altro nemmeno condivise visto il gioco di veti incrociati tramite astensione. Rendiamo merito alla maggioranza di aver stilato un punto all’o.d.g. assolutamente condivisibile, alla minoranza (lista Laurentini Si) di essersi battuta perché la deliberazione fosse il più aderente possibile a quella richiesta dal “forum italiano dei movimenti per l’acqua”. Sull’impercettibilità politica della destra cittadina non spendiamo nemmeno parole. Continue reading
Commenti disabilitati su SAN LORENZO – CONSIGLIO COMUNALE SULL’ACQUA PUBBLICA: OCCASIONE PERSA | posted in Generale
Le ragioni del NO al MAXI eolico www.lalupusinfabula.it
In questi ultimi mesi un argomento sul quale si dibatte vivacemente è la realizzazione di impianti eolici in 4 siti dell’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino: comune di Fossombrone, comune di Pergola, Monte San Lorenzo (ai confini con la riserva statale della Gola del Furlo) nel comune di Cagli e comprensorio di monte Montiego nei comuni di Piobbico ed Urbania.
In effetti, visto che l’esigenza di ricorrere alle fonti di energia rinnovabili è diventata ormai un’esigenza primaria, l’eolico viene visto come una valida fonte di energia alternativa.
Sicuramente l’eolico è una fonte di energia rinnovabile molto importante, laddove vi siano condizioni di ventosità ideali per la realizzazione di impianti eolici.
La Lupus in Fabula è del parere che in gran parte dell’entroterra pesarese non vi siano siti idonei per realizzare parchi eolici, per i seguenti motivi
* Il vento non tira in maniera costante lungo tutto l’arco dell’anno: i periodi di minor ventosità corrispondono ai periodi di maggior consumo di energia (giorni più caldi dell’estate e quelli più freddi dell’inverno)
* Gli impianti eolici di dimensioni gigantesche quasi sempre sono incompatibili con le caratteristiche ambientali e paesaggistiche dell’entroterra pesarese che è prevalentemente collinare: collocare pale eoliche di altezza media intorno ai cento metri significherebbe stravolgere completamente il paesaggio.
* Per il trasporto delle pale eoliche sino ai crinali dei monti sono previsti TIR lunghi 40 metri per cui bisognerebbe allargare le strade già esistenti e, dal momento che queste strade sono piene di tornanti, si dovrebbero creare delle piazzole di manovra per i TIR. Queste piazzole verrebbero create sbancando grandi quantità di terreno o riportandone, dove manca, quello derivante dall’allargamento delle strade.
* Per montare una pala eolica alta 100 metri si dovrebbe realizzare uno scavo di fondazione di 250 metri quadrati e profondo oltre 3 metri (circa 800 m3 di terreno), e riempito con circa 400 m3 di cemento.
* L’installazione degli impianti è praticamente irreversibile. L’ambiente verrebbe compromesso per sempre in quanto, anche se le pale in futuro venissero smantellate, i basamenti e i metri cubi di cemento rimarrebbero e così gli oli dispersi. Continue reading
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"Noi di Prima Linea abbiamo fatto cose da pazzi…". Si apre così il film di Renato De Maria liberamente tratto dal libro di Sergio Segio Miccia corta, documento romanzesco imperniato sull’evasione di quattro detenute politiche dal carcere di Rovigo il 3 gennaio 1982.
Il film di cui tutti parlano e nessuno ancora ha visto, come recita il lancio di promozione, la cui gestazione inizia nel 2006, va preliminarmente preso in considerazione in riferimento alle polemiche che hanno preceduto la sua uscita nelle sale e addirittura la sua realizzazione. Sovvenzione ministeriale assegnata (1,5 milioni su 4,5), fatta poi oggetto di rinuncia dal produttore Occhipinti, poi nuovamente assegnata. Almeno per ora, dato che verrà erogata solo "una volta verificata l’aderenza del film al progetto approvato" (??) e Lucky Red sta ancora aspettando i quattrini per Il divo.
Cambio di titolo da Miccia corta a La prima linea ed esclusione di Segio e Ronconi dalla promozione. Disapprovazione manifesta di Napolitano e di magistrati come Spataro e Caselli: in particolare quest’ultimo ritiene diseducativo che i protagonisti siano così fighi. Pressioni, esecrazioni, intimidazioni, critiche preventive, atmosfera di pesante ostilità durante le riprese a Milano. Incontro con i familiari delle vittime chiesto e ottenuto dal ministro dei beni culturali Bondi: "un incontro spaventoso" secondo lo sceneggiatore Petraglia. Segio e Ronconi che pretendono il ritiro dei loro cognomi dai dialoghi. Segio che – con bella scelta di tempo – nella prefazione alla nuova edizione del suo libro sconfessa tutta l’operazione: tradito il suo pensiero. Goffredo Fofi sulle pagine de L’Unità che bolla i protagonisti come "una coppia di mediocri Bonnie e Clyde catto-comunisti". Il regista De Maria che sostiene di aver fatto comunque il film che voleva.